La reincarnazione dovrebbe soccorrere tutti non solo noi (pochi) preveggenti

cicerone2_1

“E ancora è comprovato con certezza che ci sono uomini che sanno di molte cose antecedenti la loro nascita, e che quando sono ancora semplici bambini afferrano numerosi fatti con tale celerità da far pensare che non è quella la prima volta che ne vengono a conoscenza, ma che semplicemente li richiamano alla memoria e li ricordano.”

Cicerone è noto ai più per altro tipo di ragionamento e altre sensibilità. A volte, in troppi, lo si semplifica e lo si considera, sotto l’effetto di ricordi scolastici, una specie di “avvocato dell’epoca romana”, un console o, nell’accezione popolare odierna, una “guida turistica”.

Cicerone fu, soprattutto, un pensatore complesso e il brano che ho riportato (spero fedelmente) è lì a provarlo.

karma-e-reincarnazione-dellanima-300x300

“Ci sono uomini che sanno di molte cose antecedenti la loro nascita”, deve essere, ad esempio, la chiave per comprendere perché ogni volta che mi trovo di fronte a cose tipo “la Fornero che piange” e che “viola” la legge, protetta – mentre compie la violazione – da altre norme che vietano di prenderla a schiaffoni, calci, botte in testa che le si vorrebbe rifilare per cercare di fermarla, so già come andrà a finire. So come andrà a finire perché semplicemente ho vissuto altre “vite” e, a differenza della maggioranza degli umani, ho il dono di ricordarmi pedissequamente come sono andate le cose altre volte. Così come quando, due nullità (che fine hanno fatto lo sapete quasi tutti!) quali Bossi-Fini provarono ad interessarsi “dell’andare e del venire delle genti”, cioè della “cosa” più complessa che si possa immaginare in un luogo quale è il globo terraqueo (soprattutto di questi tempi), sapevo come sarebbe andata a finire. Lo stesso vale quando, crollate le case a l’Aquila, Berlusconi promise ” mari e monti”, dimenticando che quelli c’erano già per opera di Madre Natura. Che dire dei cretinetti che vogliono bombardare gommoni o vecchie carrette del mare pieni di donne, giovanotti, bambini (anche piccolissimi) lasciati soli e affidati alle onde quasi fossero dei novelli “Mosé”? E che vogliamo dire di gente che per affrontare il tema dell’attività pro die (almeno un mondo equo così dovrebbe prevedere) del nutrirsi decide che un piccolo oste traffichino (neanche troppo simpatico) quale appare essere Oscar Farinetti, possa dettare le linee guida in un campo vitale e strategico come la “scienza dell’alimentazione” e le sperequazioni che oggi la produzione e la distribuzione dei cibi comportano? Dopo pochi minuti che dicono le loro quattro cazzatelle, che si chiamino Fornero, Bossi, Fini, Berlusconi, Renzi, Farinetti, Monti, Letta, Boschi, Orfini, Salvini, mi accorgo come andrà a finire. Perché ho sempre saputo che l’aver messo lo “sporco” (le norme implicite nella legge Fornero non potevano non essere cassate essendo soluzioni anticostituzionali) sotto il tappeto non poteva non essere scoperto? Potevano, per fare altro esempio, non essere pagati gli arretrati agli ufficiali superiori dell’Esercito (qualche colonnello e tutti i generali) con gli stipendi bloccati da tre anni? No, e così è stato. A cosa è dovuta questa capacità di sintesi preveggente se non a quanto suggerito da Cicerone – duemila anni addietro – cioè che, in molti, abbiamo già vissuto più vite?

Rimane il perché alcuni sappiano utilizzare l’esperienze pregresse per riconoscere i “cantastorie”, e altri no? Anzi!

L’attrazione che comincio ad avere per la “non vita” deve essere perché spero che, da “morto”, avrò qualche possibilità di capire più compiutamente perché qualcuno pensi che Matteo Renzi sia meglio di Silvio Berlusconi o di Benito Mussolini. Forte dell’esperienze vissute nelle altre vite, sentite a me, il Migliore è Crozza/Razzi ma nessuno ha il coraggio di affidargli la “cosa pubblica”.

Buon inizio di Expo 2015 che lascio a voi, concerto di Boccelli compreso. Il non vedente che canta (male? bene?), per tornare a fare esempi, perché dovrebbe essere uno sguardo al futuro? Sono decenni che il Boccelli canta, inaugurando “fallimenti” e sono decenni che i cantastorie italiani non riescono a far cambiare il declino del Paese di un solo “grado”. Boccelli, chiamato sempre lui a portare sfiga, è un’altro mistero di questa nostra Italia. Quelli come me che credono nella reincarnazione e nelle energie superiori, stanno già ad Astana 2017. La cronaca, sempre più nera (compreso l’ira di Dio che ieri c’è stato a Milano) ci interessa sempre di meno.

Oreste Grani/Leo Rugens

Whitman_at_about_fifty

Per chi dovesse interpretare in senso lugubre (così non è) questo post, ricordo il pensiero di Walt Whitman che della materia ne capiva a sufficienza: “So che in me non c’è morte. Non c’è dubbio che sono già morto diecimila volte. Rido di ciò che chiami consumazione, e conosco la vastità del tempo“.