Il nome di Massimo Caprari, tra gli arrestati nell’inchiesta Roma mafiosa, mi ricorda qualcuno

SI, ERA PROPRIO LUI. LA PRIMA DELLE SODDISFAZIONI DI CUI PARLAVO NEL POST ME LA SONO COMINCIATA A PRENDERE. ORA GRAZIE ALLA MAGISTRATURA, SCAVANDO E SOPRATTUTTO ASCOLTANDO IL CIARLIERO ODEVAINE , MI PRENDERO’ TUTE LE ALTRE SU, SU FINO A DOVE SARA’ POSSIBILE. NESSUNO POTRA’ RIDARCI LA KAMI MA ALMENO QUESTI PEZZENTI MAFIOSI CHE SI ANNIDAVANO DA DECENNI NEL COMUNE DI ROMA, INCOMINCIANO A PAGARLA LA VITA ALLEGRA E  SPENSIERATA CHE PENSAVANO DI FARE IN ETERNO VIVENDO DI PREPOTENZE, LORO COMPAGNI COPERTI E GARANTITI DAL VIOLENTO CAMERATA MASSIMO CARMINATI. CHE ASPETTIAMO IN FONDO ALLA FILA. ROSSI (SI FA PER DIRE) NERI, E MOLTISSIMI BIANCHI UNITI NELLA LOTTA PER SACCHEGGIARE LA COLLETTIVITA’. SIN DAI TEMPI DI WALTER VELTRONI E DEL LORO, “E IO NON TI PAGO, TANTO CHE MI FAI?”

I  conti sono all’incasso e comunque se questi non dovessero pareggiare ci sarebbe sempre altro tempo a disposizione.

 

Ciao ciao ai primi due. Che erano rigorosamente tra i fondatori del M5s romano come a tutti è noto!

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Ostia è “mafiosa” (vero) perché il suo Municipio è stato trovato inquinato dalla presenza di alcuni personaggi considerati mafiosi. Perché Ostia sì e non anche il IV° Municipio dove operava, con una posizione preminente, Massimo Caprari anche lui formalmente PD e anche lui inquisito per “mafiosità”? Forse perché due municipi avrebbero costretto la partitocrazia a buttare la spugna dal momento che sommando gli abitanti di Ostia con quelli che vivono nel IV° municipio si arriva a oltre mezzo milione di aventi diritto al voto.

Non sento approfondire da nessuno (giornalisti,M5S, Radicali) la questione del IV° Municipio e di chi fossero – in realtà – i proprietari “veri” della ditta datrice di lavoro del politico permanentemente distaccato Caprari.

Oreste Grani il 6/9/2015

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Negli arresti per “Roma Mafiosa” spunta un nome (Massimo Caprari) che mi dice qualcosa. Massimo Caprari, Massimo Caprari!?!? Ma fosse quello del IV° Municipio? Fosse il dipendente, in eterna aspettativa, di una gloriosa società di trasporti romana? Fosse che fosse quell’appassionato, ingenuotto, politicante che alcuni ambienti del PD romano (mi sembra ex socialisti) spingevano in tutti i modi? Penso proprio che sia lui!  Fosse che mi stessi togliendo un’altra piccola/grande soddisfazione?

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Odevaine, invece, è proprio quello. Intendo dire quello che collaborava (che di più non era possibile) con Walter Veltroni quando faceva il Sindaco di Roma. Luca Odevaine, lo sappiamo da mesi, era il più presentabile e navigato dei traditori della Repubblica arrestati nella vicenda di Roma Capitale. Odevaine era Capo di Gabinetto del Sindaco, figura della politica e del potere tanto intima che, tranne quando si deve necessariamente rimanere soli per defecare e pulirsi l’orifizio, sta sempre con il Sindaco. Stava con il Sindaco anche quando, il Comune, pur perdendo una causa senza appello intentatagli dalla Kami Fabbrica di Idee, non pagò mai i 163.000,00 euro a cui era stato condannato e così facendo determinando la fine di quella onestissima società. Si chiama effetto domino e quel mancato pagamento sommato a quello della Telecom di cui in altra sede vi parlerò spinse la Kami nel precipizio. Walter Veltroni, Luca Odevaine, Danilo Echer, Claudia Gioia sappiate che ogni tanto vi penso (e quando mi prende la depressione vi maledico anche) e cerco di capire cosa avrebbe dovuto fare quella straordinaria intelligentissima società per farsi pagare e così facendo non fallire. Forse doveva rivolgersi a Massimo Carminati, o appartenere alla Compagnia delle Opere, o essere tra i leccaculo di Gianni Letta, il profumiere, che, non dimenticatelo mai, è l’uomo che agevola la costruzione dell’effetto alone intorno a Buzzi, introducendolo al Prefetto di Roma. Ci sono sempre degli effetti domino, nel bene e nel male.

Oreste Grani/Leo Rugens