Si sente odore di rapidissime combustioni (tale è un’esplosione) alle porte di casa nostra

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Domani si vota in Turchia e oggi si contano centinaia di feriti negli attentati che, ieri, con cronometrica puntualità si sono verificati. Ho scritto “centinaia di feriti” (350) perché volevo evidenziare che ci sono stati solo 4 morti! E questo la dice lunga su quale invece doveva essere la strage. Poteva finire nella più grande carneficina della Turchia contemporanea. Solo “fatalità”. Questa volta in positivo. Si continua a giocare pesante a un passo da casa nostra e noi giustamente ci prepariamo a sciogliere l’Amministrazione politica della Capitale per malaffare “mafioso”. Mentre la politica estera conferma il suo ruolo (è tutto!), dalle nostre parti, siamo impegnati (giustamente!) a liberarci del controllo pedissequo del bilancio di Roma da parte di piccoli/grandi gangsters.

La Turchia è dietro l’angolo a meno che, due ore di aereo, vengano considerate grandi distanze. Che dire della Bosnia che alcuni saprebbero raggiungere a piedi. Oggi proprio, con la visita di Papa Francesco, in quel paese che nessuno ha voluto vedere sempre di più affamato e abbandonato a se stesso, si gioca la partita del mondo a noi limitrofo. 20 addietro (1995), finiva l’oscena guerra guerreggiata alle porte di un’Europa occidentale opulenta (all’epoca!) e menefreghista di come o quanto si scannassero da quelle parti orientali. Da allora tutto è stato lasciato senza soluzione, tutto pronto ad esplodere. Questo, mentre l’ISIS cresce e avanza, con disegno ragionato, militarmente in modo ineccepibile, ovunque fosse già presente. Siamo passati all’insorgenza come vi abbiamo sempre puntualizzato e il terrorismo verrà usato solo nei nuovi territori da conquistare. La finalità è raggiungere l’obelisco di Piazza San Pietro e rimuovere la croce che lo sovrasta. Come sono fantasioso! La verità che che non ho l’età per vedere compiersi questo ciclo storico ma tenete conto che i “farneticanti/lucidi dell’ISIS” agiscono culturalmente, politicamente e militarmente con questa precisa e dichiarata finalità.

Tornando alla Turchia e al suo ultimo attentatone. La sensazione è che sia un episodio gravissimo e parte di un disegno molto, molto, molto più complesso che una banale (passatemi il termine) provocazione pre-elettorale. Questa storia di ieri suona vicina alla verità come solo la menzogna può essere. Chi oggi depositi gli ordigni è difficilissimo da stabilire. Una sola cosa è certa: i fabbricanti di esplosivi si preparano a divenire sempre più ricchi. Dimenticavo: la Grecia (novella Totò con il suo “e io domani ti pago”) preoccupa le “borse” europee. La pagliuzza e la trave. Starei attento a ben altro. Tipo l’appropriazione, da parte di abili saccheggiatori, dei dati personali di milioni di statunitensi.

Chissà cosa si prepara a dire, nella sua rischiosa visita pastorale a Sarajevo, Papa Bergoglio/Francesco rispetto al tema irrisolto di ciò che è periferico e di cosa dobbiamo considerare centrale?

Oreste Grani/Leo Rugens