I guai potrebbero estendersi, ancora una volta, dalla periferia al centro: ovvero l’odissea di Angelino Alfano e l’NCD

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La Divina Provvidenza ancora una volta ci ha pensato lei: dieci arresti a Trani per reati gravissimi e, per non farsi mancare nulla, oltre ai dieci, c’è la richiesta d’arresto per il senatore Azzollini, Presidente della Commissione Bilancio del Senato della Repubblica italiana. Una figura di primissimo piano istituzionale, ci sembra di capire. Per chi avesse voluto scommettere, il Senatore è esponente di rilievo del Nuovo Centro Destra (NCD). Si tratta – ancora una volta – del partito alleato di Governo determinante perché Renzi non cada.

Si tratta ancora una volta dell’NCD, con il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano (vero anello debole di questa compagine) che si schiera apertamente con l’accusato di cui la Magistratura chiede l’arresto.  Alfano, pur essendo un avvocato, evidentemente, non ha saputo selezionare il ceto del suo partito che così risulta avere un dato di inquinamento “criminale” macroscopico.

Torniamo al fatto specifico del crack e dei dieci arrestati perché tra loro ci sono due suore pugliesi che erano riuscite, secondo l’accusa, a  distrarre ben 33 milioni di euro che sono stati trovati occultati in un conto acceso presso il solito IOR.

L’ Istituto bancario, come spero sappiate, non usufruisce più delle connivenze di papi ciechi, muti e sordi ma, viceversa, è sotto l’azione moralizzatrice di Papa Francesco.

Totale, infatti, è la collaborazione – in questa vicenda  pugliese – dei vertici dell’Istituto vaticano.

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Il crack, come dicevamo, assomma a centinaia di milioni e i 33 (come gli anni di nostro signor Gesù Cristo!) trovati “nascosti”, le religiose, mollichella dopo mollichella, li avevano accumulati indirizzando sul conto corrente i ricavati delle riproduzioni delle cartelle cliniche che i pazienti richiedevano. Geniali le previdenti suorine!

Il tutto mentre sia i dipendenti della clinica che i fornitori rimanevano a bocca asciutta.

La Divina Provvidenza – questa volta – è intervenuta sotto le vesti della Procura di Trani è ha fatto in modo che il Diabolico facesse la pentola ma non il coperchio.

I guai potrebbero estendersi, ancora una volta, dalla periferia al centro.

Intorno alla figura di Azzollini potrebbe avvenire  il divorzio tra alcuni del PD e gli avanzi del Nuovo (sic) Centro Destra. Centro e periferia (di destra o di sinistra), come sa Papa Francesco, è una vecchia questione dicotomica di difficile soluzione. Anche per i ladri annidati nella partitocrazia. Si profilano guai insormontabili per Renzi, anche perché se uno pensasse che la soluzione si trova grazie al “gruppo umano” che fa capo a Denis Verdini, si sbaglia di grosso perché – anche in questo caso – siamo ai verbi difettivi giudiziari. Che hanno tempi lunghi ma – nel caso in questione – non biblici e in quanto tali rassicuranti. Stiamo parlando di di Denis Verdini ancora una volta chiamato alla sbarra, entro qualche mese, se non prima.

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Il che vuol dire che si naviga a vista dalle parti del Governo renziano, in tratti di mare pieni di secche e scogli affioranti.

Se solo si pensa al contesto internazionale si capisce che fine stiamo per fare.

Sì, sono contro questa agonizzante terza/quarta/quinta repubblica e tifo perché il sano vento “populista” sospinga, nel porto di Roma, il “Vascello M5S” così come ha già fatto in quelli di Civitavecchia e Piombino, entrambe città di mare che si godono la stagione di un onesto sindaco grillino.

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Per dirla tutto, non solo confido nel M5S ma non disdegno di immaginare quali effetti taumaturgici a tale ipotesi la forza sinergica del duo Mattarella/Papa Francesco, potrebbe apportare. Anche perché, dopo tanto attendere, comincio a sentire, da parte dei cittadini organizzati nel M5S, parole assennate, prudenti ma ben informate a proposito degli avvenimenti complessi per eccellenza cioè quelli attinenti la POLITICA ESTERA. Se crescono su quel terreno, nel giro di pochi anni, l’Italia avrà nuovamente una guida politica degna di questo nome. L’onestà per governare un grande Paese è condizione necessaria ma senza una forte competenza geopolitica tutto potrebbe essere vano. Così come ci si potrebbe smarrire senza l’aiuto e il supporto leale di un’intelligence che continueremo a chiamare, culturale.

Oreste Grani/Leo Rugens che non sa più a chi dare i resti: ne arrestano troppi!