L’ora è grave: cortesemente, trattandosi dei Balcani, un po’ di serietà

Schermata 2015-07-04 a 12.17.52Forse, prima di lasciare la Libertà (cosa seria e fortemente in “discussione” e al centro del dibattito come sempre di più si vedrà anche nella Vecchia Europa) di sproloquiare a le troppe Santanché/Bonafé della politica italiana, si dovrebbe buttare l’occhio su le cartine che pubblico a seguire.

Gli schemi “geografici” spero aiutino a ricordare che la questione greca è parte di un tutto complesso come solo la geopolitica è.

È il nostro Ministro degli Esteri che in teoria dovrebbe stare tutti i giorni in TV a spiegare cosa stia accadendo più che gentarella che ci informa che la carne (sarebbe una notizia se nell’Egeo non ci fossero più pesci da pescare) e i farmaci scarseggiano nelle Egadi.

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Prima di sentirsi pronti a tifare per il “SI” o per il “NO”, una rinfrescata sulla questione macedone, sulla storia cipriota e quanto Cina e Russia (tanto per citare due nanerottoli!) entrino in questa vicenda forse è doveroso.

La Troika infatti non è solo una struttura emanazione di un oligarchia usuraia che fino all’ultimo respiro difenderà la propria “roba”, ma è anche un’accozzaglia di mezze seghe che se fossero trascinati, a calci in culo, a ragionare di “confini” macedoni e di Balcani, non saprebbero dirvi due parole in croce. La signora canuta (Christine Lagarde e i suoi burattinai organizzati nella UR-Lodge Three Eyes, Pan Europa), con quella faccia cattiva e con i suoi sorrisetti ipocriti, ci sospinge nel crogiolo infernale della guerra, se non delle guerre. Al resto ci pensa la “Crante Cermania” facendo solo ciò che sa fare e che da secoli fa, alimentando orrori e divisioni senza limiti.

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Non rimuovete chi abbiamo di fronte e quanta carne viva hanno i tedeschi fatto a pezzi proprio in Grecia. I nonni dei saggi ed efficientissimi tedeschi odierni, non millenni addietro.

L’Angela Merkel interpreta oggi il ruolo con i limiti caratteriologici personali ma sempre una cancelliera “tetesca” è: Cancelliere era Hitler, Cancelliera è la Merkel.

La Grecia, viceversa, avrebbe avuto bisogno sempre di più di un’appartenenza europea se un’Europa fosse esistita. Un Europa che sia pur consentendo alla Cermania di unificarsi a spese di tutti noi, l’avesse tenuta a briglia stretta.

Invece, l’unificazione è stata sottovalutata come sempre avviene quando si ragiona di “confini” e adesso abbiamo un vero affollamento di prepotenti che si autodefiniscono “Europa” (parla anche Junker il lussemburghese) che vogliono irreggimentarci e farci sfilare sotto la porta di Brandeburgo.

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Altro che tagliare ulteriormente le pensioni a poche migliaia di ellenici già affamati.

Il “NO ” non sarà quasi niente ma sempre qualcosa sarà e comunque non è quello schivo leccaculante del “SI”. Poi ci vorrà ben altro e cioè, diciamolo, una lotta di liberazione, che partendo da Atene, travolga la dittatura degli usurai, dei neo conservatori guerrafondai, dei  massoni ur-lodgisti antidemocratici, annidati e mimetizzati nelle strutture bancarie.

Le cartine quindi per pochi cultori di cose complesse. Che spero esistano ancora e che siano capaci, di organizzare, una qualche forma di resistenza prima e di insorgenza poi.

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Oreste Grani/Leo Rugens