Delitti eccellenti ovvero quando il primo presidente della BCE (Willem F. Duisenberg) ci rimise le penne

euromorte

Proverò a lasciare nella rete qualche elemento di riflessione sull’ectoplasma denominato “Europa” nel momento in cui tutta l’attenzione è (giustamente e doverosamente) attratta dalla soluzione della questione greca. Come ci hanno insegnato a fare  ci trasferiamo nei cerchi concentrici più ampi e da lì proviamo ad osservare quanto accade, in questi giorni, intorno alla questione “euro non euro” e “quale Europa”.

Tra i pochi (in realtà, passo dopo passo, il blog è arrivato a 300.813 accessi che a noi, per ora, bastano) di voi che avessero letto il post “Valentina Nappi è perentoria: “So io perché Amato, Finocchiaro, Prodi non devono prendere il posto che fu di Sandro Pertini. Tantomeno Gian Carlo Padoan” in cui facemmo cenno al libro “L’insostenibile pesantezza dell’Euro“, Sperling&Kupfer Editori, Milano 1999, speriamo che qualcuno ricordi che quello citato è un divertente, anche se amarissimo, racconto ideato e scritto da Antonello Zunino, all’epoca noto analista finanziario …in cui lo stesso prefigurava, raccontandole prudentemente come contenuto di un sogno, quali sarebbero state le strade segretissime che avrebbero preso i politici, ma soprattutto i banchieri e gli economisti che avevano voluto a tutti i costi creare la moneta unica europea, per sfuggire alle ire e alle vendette dei popoli (o di quello che ne fosse rimasto) al momento del crac dell’euro.

Antonello Zunino

Spesso la prefigurazione letteraria ci azzecca e quanto ideato a suo tempo (15 anni fa!) da Zunino potrebbe essere dietro la tenda tenendo conto che la prudenza dell’autore nel creare una finzione onirica si basava sul fatto che intorno a questioni di questa natura, da anni, si dice che giri la signora Morte con tanto di Falce al seguito.

Wim_Duisenberg

Mi riferisco, ad esempio, alla dipartita, dieci anni addietro, del primo presidente della Bce (Banca centrale europea) Willem F. Duisenberg, su cui, chi fosse in grado e ne avesse interesse, potrebbe effettuare una ricerca  (fino a farne una tesi di laurea alla Luiss romana o alla Bocconi milanese ?) sul misterioso incidente (fu trovato morto in piscina) che tolse di mezzo, nel 2005, l’ex direttore della Banca d’Olanda e, successivamente, presidente Bce. Il Draghi di oggi, per capirsi. Tesi di laurea o spunto per fiction televisiva? Avete chiaro il modello “Chi lo ha visto?” quando si cercano persone scomparse o le soluzioni di vecchi delitti irrisolti?

Su questa fine improvvisa, non ci fu di fatto nessuna inchiesta: quello che si trova nelle fonti aperte intorno a queste morti (plurale perché non è la sola!) è il silenzio assoluto e nessuno che si ponga intelligentemente il minimo dubbio. Se un giorno si scoprisse che di “delitti” si trattava, avreste tutti chiaro quale capacità di cancellare qualsiasi traccia, a caldo o a freddo, alcuni ambienti abbiano impedendo che quasi se ne diffonda la notizia quando il fatto accade e cominciando, subito dopo, a cancellarne il ricordo. Queste capacità di rimozione si riscontrano solo quando si tratta di delitti eccellentissimi per cui la rete delle complicità che si attiva è assoluta.

Usciamo dal giallo e dal nero.

L'insostenibile pesantezza dell'euro

La loro Europa quindi è uno strano posto “progettato” perché vi si ragioni solo di finanza, di tasse e di tassi. E se qualcuno non si allinea, lo tolgono di mezzo. La loro Europa è uno strano posto orfano di una bandiera che abbia un qualsiasi significato simbolico, senza un inno cantabile, senza un esercito unificato, senza una lingua. Ci hanno tolto anche Giochi senza frontiere che alcuni di voi ricorderanno.

Al silenzio che incombe sul terreno dei delitti eccellenti a cui ho fatto cenno, fa eccezione l’antropologa Ida Magli che ritiene non solo che queste morti siano ascrivibili ad un Progetto ma che esista una “struttura settaria” che non conosce sentimenti e che  non solo ha ordito il progetto ma non tollera imprevisti. Non un complotto secondo Ida Magli che è cosa eventualmente per sudditi che volessero ribellarsi ma una dittatura di una elite che si autoproclamata in quel ruolo/funzione e che ha in mano tutti gli strumenti per fare quello che vuole, media e soprattutto tonnellate di denaro che viene spillato ai sudditi/contribuenti. Re, regine e despoti capaci di far emanare leggi che applicate perpetuano questa subalternità. Quando non dovesse funzionare tutto a modo oltre la “paura” ci può essere anche l’uso sistematico dalla violenza. Nessun complotto quindi perché non sono loro che devono agire in segreto. In segreto hanno deciso anni addietro cosa fare di noi. Adesso fanno tutto alla luce del Sole spacciando questa modalità coercitive per democrazia. per quello alla fine la musata l’hanno presa dal piccolo povero popolo greco che la democrazia l’ha inventata e poi allevata.   

Soprattutto la struttura settaria che si ipotizza esistere, non sopporta che i suoi adepti pensino. Anzi, se si scopre che pensano, in quanto pensanti sono inadatti e vanno quindi eliminati. Che questi signori (i tecnocrati e i dirigenti bancari), nella stragrande maggioranza, non pensino e sappiano solo obbedire, è garantito dall’assenza assoluta di una qualunque impronta sulla loro faccia perché il pensiero, come tutti sanno, anche se si è allenati a non far trapelare i propri pensieri e sentimenti, modella giorno dopo giorno, anno dopo anno, “gestalticamente” ogni piega del volto. Se, viceversa, li guardate bene questi amici dell’euro e di questa fintissima Europa, sono senza mimica facciale e ripetono, fossero degli androidi, sempre le stesse cose. Fino a piegarvi perché – giustamente e drammaticamente – siete impegnati/obbligati a fare altre mille cose se non volete, di fatto, morire di fame. Sì, è proprio come dice Alexis Tsipras: hanno fatto e vorrebbero continuare a fare dei macabri esperimenti con il popolo greco, dove macabro è il termine più vicino alla realtà. Troppo spesso, in questo blog, “ci abbiamo preso”.  Perché qualcuno di voi, avvicinandosi il decennale, non trova il tempo e la voglia di andare a vedere cosa accadde il 31 luglio 2005 quando Willem F. Duisenberg ci rimise le penne?

Oreste Grani/Leo Rugens

Tzipras quella maggioranza di greci coraggiosi e tanto appassionati della libertà che lo hanno appoggiato, certamente hanno il merito di obbligare molti di noi a farci non poche domande intorno a questa cosa, l’Unione europea che appare sempre più un luogo misterioso opera