Di Maio (M5S) dice l’ennesima cosa giusta: indirizzare la produzione intelligente di Selex (Finmeccanica) verso il bene dell’Umanità
Riconversione e non azzeramento dell’industria bellica: questo ha detto, sostanzialmente, Papa Francesco nei suoi discorsi statunitensi perché non gli si potessero attribuire superficialmente pensieri luddisti nei confronti di realtà produttive che danno lavoro a milioni di persone.
Nel suo piccolo, Luigi Di Maio dice la stessa cosa, buoni testimoni Marco Travaglio e Lilli Gruber a “Otto e Mezzo” di venerdì sera. Finalmente, in modo autorevole, sento affrontare, dai 5 stellati, un tema veramente impegnativo mostrando capacità future di governo: è necessario riconvertire la galassia Finmeccanica indirizzandola tutta verso l’innovazione tecnologica a uso civile rimuovendo fini bellici e di sopraffazione dell’uomo sull’uomo.
Difficile “piangere” sulle conseguenze delle ondate di profughi terrorizzati provenienti dalla Siria o dalla Libia e al tempo stesso “fottere” grazie al lucro che si fa vendendo armi o componenti di esse ai protagonisti di quei massacri!
Di Maio, in tv, nomina Selex e invita/suggerisce a farne un luogo d’eccellenza (non come oggi sembra, ad una lettura superficiale, ancora essere), frontiera di ricerca e di realizzazione di quegli ibridi che della contaminazione tra l’informatica e le altre discipline fanno gli elementi di transizione ad un mondo che potrebbe rivelarsi equo e prospero per tutti. Nessuno escluso. Selex, nelle forme giuridiche/aziendali che l’hanno preceduta, invece è stata spesso sinonimo di corruzione e di produzione con fini prevalentemente anti umanitari.
Nessuno sa dove vada a finire la ricchezza prodotta da decenni dalla nostra industria bellica come mi sono permesso di suggerire nel post “Se vuoi la Pace prepara la Guerra! Ma quando mai: finché c’è guerra c’è speranza”.
Quanti di quei ferri vecchi sono alla base di quanto consente alla gentaccia alla Salvini di inveire contro chi disperato non vuole farsi agnello sacrificale? Quanti morti innocenti, quanti infelici hanno “generato” le armi elencate in quel documento riassuntivo che abbiamo pubblicato? Milioni contro pochi destinatari di tangenti, parcelle, percentuali e dignitosi stipendi di poche migliaia di maestranze specializzate. Altro che motori inquinanti!
Quell’elenco contiene la descrizione di tonnellate di armi che hanno mutilato milioni di persone rendendo irriconoscibili volti e impedendo loro di poter cessare di esistere con il conforto di una persona cara vicina e benedicente. Ricchezze incalcolabili accumulate in mano a poche famiglie e a pochi “mercanti” specializzati nel attrezzare alcuni perché potessero sbarazzarsi di altri. Esseri pensanti resi stracci da fossa comune dalla penetrazione brutale di una piccola calda veloce pallottola nel divino involucro reso stupido e inutile dal proiettile indirizzatogli o casualmente capitatogli in sorte. Quando, andandoti bene, tale scheggia provveda ad ucciderti. Viceversa, se ti va male, ti toglie la vista, l’udito, la lingua, le mani, i piedi dopo che hai conosciuto la bellezza del vedere, dell’udire, del parlare, dello scrivere, del mangiare, del correre. Siamo stanchi che i peggiori governino la cosa pubblica: è l’ora di una rivolta etico-morale che non lasci scampo ai criminali gonfi di denaro sottratto alla collettività per tenerla prigioniera dei sentimenti peggiori. Provate a chiamare “buonismo” tutto questo ora che finalmente qualcuno (e Papa Francesco è tra questi) ha deciso di alzare la testa e con essa la voce. Papa Francesco e le persone per bene del M5S. ad esempio. Per cominciare a cambiare musica in Italia mi sembra sufficiente piuttosto che compiacersi di aver venduto aerei da bombardamento al Kuwait.
Che Selex (e con lei mamma Finmeccanica) pensi al bene dell’Umanità dal momento che, oltretutto, le sue donne e uomini lo saprebbero fare benissimo. Basterebbe dirglielo.
Oreste Grani/Leo Rugens
SE VUOI LA PACE PREPARA LA GUERRA! MA QUANDO MAI: FINCHÉ C’È GUERRA C’È SPERANZA
Si dice: se vuoi la Pace prepara la Guerra. Come si evince dal documento dell’iai Istituto affari internazionalie (1985) la Guerra è stata preparata e praticata in abbondanza, in tutte le salse e sotto tutte le bandiere ma che “scoppi” la Pace, per ora, non se ne parla proprio. Forse, come consigliano i militari e gli uomini di intelligence di mezzo mondo, è necessario sviluppare culturalmente altre capacità di risolvere i conflitti se si vuole realmente vivere in Pace.
Dall’archivio cartaceo di Leo Rugens escono, dopo 30 anni, i fogli ingialliti che pubblico a seguire. Come si vede è un “elenco”, con dei passaggi descrittivi di mondi solo apparentemente cambiati: modelli e caratteristiche ma sempre di quello si tratta. Elenco fittissimo e documentato che ci auguriamo faccia riflettere sulla complessità del mondo degli armamenti e del loro commercio.
Non mi riferisco alle sole questioni etiche che – ovviamente – prevalgono su tutto il resto.
Leggete e meditate gente. Soprattutto, meditate!
Oreste Grani/Leo Rugens
L’ha ribloggato su Leo Rugense ha commentato:
Guardare la data, valutare le espressioni.
Oreste Grani, oggi 29 ottobre 2015.
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