Da dove sono venuti per anni i soldi che hanno fatto forte il terrorismo islamico? Chi ha comprato e armato la pistola?

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Ora e subito e non domani, dobbiamo recidere i tubi che alimentano i traffici import-export tra noi e i finanziatori dei nostri attuali e futuri carnefici. La situazione determinata questa notte a Parigi è talmente grave che Hollande non può andare in Turchia (comunque andava a friggerla l’aria!) al G20 (fino a qui niente di male per l’inconsistenza dei ragionamenti che in questi raduni i grandi im-potenti della Terra fanno) ma mostrando al mondo che la vera agenda diplomatica la dettano gli as-soldati dell’ISIS/al-Quaida, cioè i sauditi. E voi pensate che si possa uscire da un circuito nevrotico e di accertata dipendenza se si è asserviti alle commesse di gente che normalmente non consente di guidare le automobili alle donne e che, al solo sospetto che lo succhino ad altro da quello a cui lo devono succhiare, le condannano a morte mediante lapidazione? Un tempo si banalizzavano i fatti criminali di sangue con lo stereotipo di cercare la donna oggi, per contrastare il terrorismo, si deve solo cercare da dove vengono i quattrini che lo alimentano.

Italian Prime Minister Matteo Renzi during his visit at Italian military base in Herat, Afghanistan, 1 June 2015. ANSA/BARCHIELLI/PALAZZO CHIGI PRESS OFFICE ++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

Quando semplificando (ed ogni semplificazione, in questo campo della conflittualità non convenzionale, è una vera idiozia) si affronta il terrorismo con approcci che lo considerino ancora classificabile esaminando le sue possibili matrici quali quella interna o internazionale, quella d’ispirazione laica o politico-religiosa, quella di destra o di sinistra, quella che si pone il conseguimento di fini etno-nazionalisti o quella che mira a fini socio-umanitari si compie ormai un esercizio di pura “catalogazione”, altamente professionale ma senza che si risponda prioritariamente alla domanda delle domande: chi paga quanto accade? Il terrorismo come quello che abbiamo visto in azione in queste ore a Parigi non può essere privo di sostegni logistico-finanziari! I sostegni quelli sì lo classificano e studiati ne farebbero scoprire possibili scelte, sia dei bersagli umani che materiali. Quanto è accaduto in una sequenza serrata, altamente efficiente e drammatica per il numero di vittime e di ingentissimi danni che si è portata dietro con l’abbattimento dell’A321 in Egitto, colpendo la Russia; con le stragi di Beirut, colpendo Hizballah (Iran) e una repubblica (quella libanese) che da mesi non ha un presidente; con un venerdì (giorno sacro per i fanatici fondamentalisti) di sangue attuato a Parigi per colpire la Francia “nuora” ma per parlare – contestualmente – alle suocere Roma, Londra o nuovamente Madrid, e infine Washington, è frutto di una recente alleanza tra al-Qaida (cioè La Base e i nomi con questa gente qualcosa stanno sempre a significare) e la struttura più recente voluta e organizzata dal Califfo… denominata, per il largo pubblico, ISIS. Si dice che si siano  messi d’accordo poche settimane addietro, sospendendo per qualche tempo le loro corse al primato e alle questioni intorno a chi dovrà guidare il califfato pan-islamico universale che è, comunque, il comune obiettivo finale.  In poche settimane, i mostri, temporaneamente fattisi uno, hanno messo su questo filotto (Egitto, Libano,Francia) per misurarsi, in termini organizzativi e di integrazione operativa, nei territori d’attacco scelti. Ora che, forti dei risultati raggiunti con poco sforzo e viceversa con una visibilità mai avuta, i vertici delle due organizzazioni, prendendo atto che l’alleanza paga, aumenteranno di molto le difficoltà di chi volesse contrastare il disegno che dovrebbe portare alla costituzione del Califfato universale.

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Gli attacchi in essere stanno ricevendo impulso a sferrare sempre di più ambiziosi attacchi che ci stordiranno prima e poi, se non sappiamo coordinare difesa e contrattacco, ci metteranno al tappeto, per non rialzarci più. Perché una cosa sono le contro offensive di terra e dal cielo che da quattro lati si muovono per provare a ridurre il territorio “liberato” dai seguaci del Califfo e una cosa è proteggere il sistema urbano e infrastrutturale con cui ormai è organizzato l’occidente laico-giudaico-cristiano. Questa è una conflittualità non convenzionale e come tale andava studiata e affrontata. Quello che vediamo ci dice che i docenti di questi studi sono delle pippe e gli studenti non brillano certo per intraprendenza. Gli unici che dallo studio sembrano trarre profitto sono i frequentatori delle scuole coraniche. La guerra tra la gente è la scelta fatta dai nostri nemici e se anche dovessimo (chi?) riconquistare città rase al suolo o campi ormai ricchi solo di mine e intrisi di sangue versato, che siano in Siria, Afghanistan, Iraq o nuovamente in Libano, cosa determinerebbero nelle dinamiche sociali messe in moto in città-colabrodo abitate da milioni di persone senza visione e senza motivazione altra se non tirare la vita? Ma quanto pensate che dureremo sotto assalto, con la gioventù che abbiamo allevato, con le sperequazioni che abbiamo consentito, con la disistima che la maggioranza dei nostri compatrioti, italiani ed europei, ormai nutre per una classe dirigente di inetti e corrotti? Ci spazzeranno via e se dovesse avvenire (ma come potrebbe, ad oggi, avvenire?) che trovassimo coraggio e motivazione questo potrebbe accadere solo dopo che ci fossimo liberati di questi reggi-palle osceni e corrotti che pretendono di guidarci, gente più corrotta di quanto lo siano mai stati i predoni del deserto che si sono fatti re (sauditi)!  Ora, come abbiamo sempre detto in questo marginale ed ininfluente blog, che è arrivata la “guerra tra la gente”, i dittatorelli nostrani mostreranno tutti i loro limiti e la loro subalternità a centrali organizzate per gestire gli interessi di terzi.

Ai voglia a bombardare e a mirare capi e capetti con i droni: se non si interrompe il flusso (copiosissimo) dei soldi che l’Arabia Saudita (e io dico anche il Qatar) continua a mettere in questa vicenda con una doppiezza che sconcerta per come venga sottovalutata da tutti quei vermi nostrani (ma anche francesi) che, per tozzi di pane e piatti di lenticchie (in realtà denaro a strafottere), ci fanno “bocca a bocca” con quei serpenti del deserto, nessuna speranza abbiamo di non fare gli agnelli sacrificali di questo “risico” apparecchiato per vedere alla fine, di regolamento, solo chi diventa più ricco e, grazie a questa ricchezza, sentirsi qualcuno sulla faccia della terra. Ma guardate la mimica facciale e la deambulazione, poche ore fa, di quel ragazzotto toscano alla corte del re saudita e ditemi che speranze abbiamo?

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Intanto in Francia, mentre ancora si sparava e si moriva per non si sa chi, sono state immaginate nuove modalità per mettere al sicuro (sic!) lo svolgimento delle imminenti elezioni amministrative. Non ci posso credere!?!? Eppure, è vero. Rimaniamo in attesa di scoprire che uso dell’imminente turno drammatico che ci spetta, vorranno fare il toscanello, Denis Verdini e il loro “consigliori”, Michael Ledeen l’Americano. In tutte le nostre miserevoli storie di subalternità geopolitica un americano, un inglese, un russo, un francese e ora anche un cammelliere saudita, ci deve sempre essere.

Oreste Grani che suggerisce, viceversa, nelle prossime ore, di individuare i trafficanti di sovranità nazionale a vantaggio dei sauditi e provvedere di conseguenza, considerandoli collaborazionisti e traditori della Patria. E’ ora di epurare (per essere civili) i complici della nostra svendita. Comincerei da quelli che con gli Emiri e con i Re ci fanno tutto tranne che gli interessi della Repubblica e dei suo legittimo proprietario che è, fino a prova contraria, il Popolo Italiano. Comincerei, seduta stante, a denunciare unilateralmente tutti gli accordi in essere con quei suini certamente colpevoli. Tanto le briciole che dovessero essere realmente destinate all’Italia i nostri vermi locali sanno già come deviarli, estero su estero, perché nulla arrivi a beneficio della collettività. Comunque è ancora da dimostrare che denaro insanguinato possa essere di qualche beneficio se non per chi sia abituato ad usarlo per comprarci cocaina, succhiatrici/tori sempre a disposizione, pagarci i debiti di gioco o le dimore di lusso alla Giancarlo Galan.