Sedriano, prostitute no ‘ndrangheta sì – Il sindaco-maresciallo avrà molto da fare

Puttane no 'ndrangheta sì

Prostitute no ‘ndrangheta sì, a Sedriano la costumatezza innanzitutto

12.11. ilfattoquotidiano.it

Una lettera di rinuncia alla candidatura a Sedriano, primo comune lombardo sciolto per mafia. Dopo il caso sollevato da ilfattoquotidiano.it sul candidato M5S Gabriele Panetta in rapporti (lui dice “solo di conoscenza”) con la famiglia mafiosa dei Musitano di Bareggio, il Movimento ha chiesto e ottenuto una rinuncia ufficiosa al posto nel caso dovesse essere eletto. […] Stefano Buffagni, consigliere regionale M5S, mercoledì 11 novembre si è precipitato da Milano a Sedriano dopo aver letto l’articolo. “Abbiamo chiesto e ottenuto il ritiro da parte di Panetta. Lo abbiamo fatto, anche se non è indagato e non è coinvolto in nessuna vicenda di mafia né lo è mai stato. Lui, tuttavia, ha immediatamente ritirato in maniera irrevocabile la sua candidatura, proprio perché vogliamo che non ci siano dubbi né ombre circa la nostra azione politica, improntata da sempre alla legalità e alla trasparenza”.

16.11 milano.repubblica.it

Sedriano, il primo Comune della regione sciolto per mafia nel 2013, ha eletto sindaco Angelo Cipriani, maresciallo della guardia di finanza in aspettativa, che ha battuto il candidato del Pd con il 29,9 per cento (contro il 29,2). Un testa a testa risolto per una manciata di voti, durato fino alle due del mattino, che ha tenuto il paese di 12mila abitanti dell’hinterland di Milano con il fiato sospeso. In mattinata Beppe Grillo ha telefonato ai suoi: “Sono commosso, è un passo decisivo per il futuro”.

Alla redazione di Leo Rugens piace immaginare e lo vuole ribadire che dalla Guardia di Finanza sia arrivato un segnale forte e chiaro al Paese e alla politica dando il placet a un suo uomo, il maresciallo Angelo Cipriani, affinché provasse a diventare sindaco di un comune lombardo vicinissimo a Milano inquinato dalla ‘ndrangheta.

Cipriani ce l’ha fatta e ora tutti devono fare i conti con un uomo che vanta tra i colleghi membri che appartengono a strutture intelligentissime e abilissime, capaci di proteggere adeguatamente l’operato del collega.

Da tempo la redazione discute il tema del rapporto tra istituzioni e M5S:  primo, posto che le istituzioni debbono essere neutrali nei confronti della politica, atteggiamento che sovente non hanno mantenuto, invocavamo da tempo la necessità di un necessario “buon uso del tradimento“, non del dettame costituzionale, bensì di pratiche e di “alleati” ormai inaffidabili; secondo, riteniamo necessario individuare chi (soggetti istituzionali e aziende “di Stato”) e con quali modalità sarà chiamato a rapportarsi con il futuro potenziale soggetto politico alla guida del Paese.

Angelo Cipriani sembra riassumere le due funzioni. Riuscirà a mantenere il giusto equilibrio?

Di sicuro la vigilanza del M5S è sempre altissima come dimostra il fatto che il Gabriele Panetta, onestissimo quanto si vuole, calabro nel cognome come quello di un ex capo della CIA, il passo in dietro l’ha dovuto fare volente e nolente, giacché un movimento rivoluzionario non può e non deve tollerare deroghe, “volemose bene” o mezze misure.

Dionisia