In risposta ad un cortese invito a lasciar perdere di ragionare di cose (la Massoneria) di cui evidentemente sono profano
Ricevo e, come mia abitudine, rendo non solo pubblico il commento critico ma provo ad ottenere quel grado ulteriore di attenzione da parte del lettore civile e garbato che mi consentano di continuare ad apprendere da chi – evidentemente – ne sa molto più di me. Di Massoneria, materia complessa e controversa, certamente.
Mi scrive l’avvocato Francesco Guida rispetto al post da poche ore pubblicato “LA MASSONERIA – A PRESCINDERE DALL’ITALIA – ESISTE E NON DEVE ESSERE SOTTOVALUTATA. NEL BENE O NEL MALE“
Ho sentito doveroso rispondere così e mi sono riservato, in quel momento, di aggiungere quanto di seguito trovate.
“Quindi, quegli ingenui/scaltri che amministrano la Casa editrice “Chiarelettere” avrebbero rischiato una tonnellata di smentite e di vertenze onerose assecondando le farneticazioni di Gioele Magaldi e di Laura Maragnani, pubblicando “Massoni Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-lodges“? Questo sostanzialmente dice affettuosamente il lettore…quando mi fa pervenire il suo commento al post…
Le mie considerazioni sul mondo complesso che ruota intorno al fenomeno della Massoneria (che spero …dia per esistita ed esistente) mi vengono spontanee per aver conosciuto personalmente quel tipo “curioso” (non in quanto persona pronta all’investigazione ma buffo nel suo essere tanto insinuante quanto inattendibile) che l’Italia ha dovuto subire, per decenni, come figura di spicco della Massoneria italiana. Un tipo un po’ Wanda Marchi (in questa Italia ingiusta ha fatto più carcere lei di Licio Gelli) e un po’ Peppino De Filippo quando dava vita al personaggio di Pappagone. Così a me è sembrato, circa dieci anni or sono, quel gran mestatore e infinocchiatore di coglioni che risponde al nome di Licio Gelli. Prima della P2, per me la Massoneria era Benjamin Franklin, Giorgio Washington, Giuseppe Mazzini, Giuseppe Garibaldi, e decine di altri nomi eccellenti e, ultimo ma non ultimo, Randolfo Pacciardi. In particolare dico questo perché mi è stato dato di conoscerlo e frequentarlo con assiduità per anni. Cialtrone Gelli, persona straordinaria e integerrima, Pacciardi. Quando penso a Gelli, di quelli che ho conosciuto e che risultano essere appartenuti alla Propaganda 2, devo farmi venire in mente uno che mi sia realmente piaciuto. In verità, un’ eccezione c’è e, non a caso, è l’unico “piduista” che non mi risulta abbia accumulato denaro strumentalizzando la sua appartenenza a quella conventicola. Anzi. Viceversa alcune analisi che ho potuto leggere nel libro di Gioele Magaldi affidate alla simulata (reale?) tavola rotonda tra super/iper massoncioni (le ultime 130 pagine del volume) mi sono sembrate molto ben argomentate e convincenti.
I personaggi (reali o meno che siano), durante quella tavola rotonda dicono cose che potrebbero essere molto, molto, molto vicine alle modalità con cui i fatti potrebbero essere realmente accaduti o che, tra breve, potrebbero accadere. Ci sono in tutto il libro citati centinaia di nomi di appartenenti a queste Ur-Lodges che, per peso e ruolo pubblico, potrebbero non avere alcuno interesse a smentire (per non fare rumore!) ma altri avrebbero dovuto/potuto letteralmente massacrare editori ed autori (non lo devo dire ad un avvocato!) se i contenuti del volume fossero state bufale calunniose. Invece, c’è il silenzio assoluto. O, almeno, così a me risulta e ti chiedo, amico lettore, a tal proposito, cortesemente, di segnalarmi eventuali vertenze in corso a seguito di querele messe in atto dai numerosi e allibiti diffamati. Perché, se così non fosse, dovrei farmi venire il dubbio che il mondo descritto da Magaldi e Maragnani (avvallato dalla Chiarelettere editore srl ed indirettamente dal Gruppo editoriale Mauri Spagnol Spa, da Lorenzo Fazio nella sua veste di direttore editoriale della casa editrice, da Sandro Parenzo, da Guido Roberto Vitale con la Paolonia Immobiliare Spa che mi risultano, con diverse percentuali, tutti soci della Casa editrice) non solo esiste ma agisce con modalità molto, molto, molto simili a quelle che, con dovizia di particolari e dettagli riscontrabili, si ritrovano nel volume di cui parliamo. L’appartenenza quindi ad una loggia massonica che vede coinvolti personaggi che nella pantomima quotidiana dovrebbero essere avversari di quel califfaccio cattivaccio che guida l’ISIS o mi viene sonoramente smentita dai personaggi (molti hanno soldi a sufficienza per togliersi lo sfizio di toglierne un po’ a quel eventuale leggerone incauto di Magaldi) che vengono chiamati in causa dagli autori, oppure, sia pur con la dovuta prudenza, sono costretto a credere che non solo non sia fanta-massoneria come mi suggerisci di considerare tali ipotesi ma che i grovigli bituminosi (macroscopici e sempre putrescenti come quelli che ho riscontrato, sia pur in 64°, de visu, a Siena) fatti di donne e uomini che si sono autoproclamati “re e regine”, non solo esistono ma operano con il solo fine di aristocraticamente dominare i popoli e ordire il male dell’Umanità. Certamente questi grandi della Terra operano in direzione opposta a quella che avevo capito fossero le finalità della Massoneria moderna, intendendo per tale quella rianimata/fondata la notte di San Giovanni, 24 giugno 1717, a Londra. Se, sentendoti competente nella materia – e, se ho capito a chi sto rispondendo competente lo se, ritieni Gioele Magaldi un “cazzaro farneticante”, ti chiedo la cortesia di intervenire in questo apertissimo blog per dare una mano a comprendere, sia pur con i limiti impliciti in scritti semplici quali possono essere i post, dove a mia volta prendo lucciole per lanterne e su quali terreni ignoti non sia opportuno che io mi inoltri facendo affidamento su ragionamenti raccolti nel volume di cui sto parlando. Con animo grato e desiderio sincero di ricevere scritti illuminanti e di sostanza tali da non far rivoltare nella tomba la buon anima di Umberto (Grani), ti saluto cordialmente e rimango in attesa dei tuoi cortesi contributi.
Oreste Grani
Oreste/Leo carissimo, troppa grazia, mi hai dedicato addirittura un post, però devo premurarmi a dirti che io non sono in grado di illuminare nessuno, forse nemmeno me stesso.
Ma vorrei riflettere con te su qualche punto. Tu dici: Magaldi non ha ricevuto alcuna querela per il libro che ha scritto, di conseguenza ciò che ha scritto è vero. Contesto questo automatismo: si rinuncia alla querela non solo perchè la notizia sia vera e si cada poi nella soccombenza della causa, ma anche per altri motivi, come per esempio il divulgatore faccia talmente pena per la sua miseria morale da non meritare nemmeno una querela; oppure il divulgatore sia talmente squattrinato da non cavare un ragno da un buco con una querela risarcitoria.
Altra riflessione che ti invito a fare è sull’età di Magaldi, classe 1971. Le cronache dicono che 26 anni entra nel Grande Oriente d’Italia, nel 2005 a 34 anni è maestro venerabile, a 39 anni nel 2010 lascia il Grande Oriente, per scrivere la sua trilogia ha affermato di aver impiegato due anni. Ma non ti accorgi che per avere tutte quelle relazioni citate nel libro e giungere a tali livelli di confidenza da accedere a documenti segretissimi avrebbe dovuto vivere almeno due vite ed in ubiquità? Orestino, tu il cervello ce l’hai e sai farlo funzionare. Ma quale coglione affiderebbe segreti mondiali ed accessi documentali ad un giovane di 39 anni, che al suo attivo ha un’infarinatura di alchimia e di magia gnostica e sessuale? Tu lo faresti? E secondo te, i fantomatici detentori di segreti avrebbero aspettato il dott. Gioele Magaldi da Roma per aprire i loro vasi di Pandora?
Altra riflessione. La garanzia di autenticità attraverso notai in caso di querela. Le persone serie che devono denunciare un malaffare si assumono la responsabilità di ciò che dicono e scrivono indicando le fonti, che devono essere accessibili e verificabili da chiunque, anche da me e te, ma non fanno un giro tortuoso da notai sparsi per il mondo che tirerebbero fuori le carte solo in caso di querela. Tu sei il primo, Oreste, che quando spari una notizia ti dichiari pronto a documentarla anche sfidando la querela. Ma ti pare davvero serio questo comportamento di Magaldi? Quantomeno è uno che non ha le palle che dice di avere.
Tu ti definisci un orecchiante di massoneria, non credo che tu lo sia, e se lo fossi sai orecchiare bene. Io oltre l’orecchio ci metto altro, studio la massoneria italiana da oltre vent’anni da varie prospettive in tutte le sue forme e manifestazioni storico-politiche. Ho dovuto comprare e leggere il libro di Magaldi per completare il quadro delle mie considerazioni perchè non amo criticare senza sapere, ma non comprerò nè leggerò i successivi volumi se pubblicati. Alla fine ho maturato la convinzione che il suo libro è un prodotto editoriale nè più nè meno come “Cinquanta sfumature di grigio”.
Del resto, conosco il caso Magaldi da altre angolazioni ed ho seguito il suo Grande Oriente Democratico sin dall’inizio, 2010. Devo riconoscere che visto da lontano non è privo di fascino, presenta istanze reali da parte delle nuove generazioni di massoni,che non vengono soddisfatte in sede istituzionale e che lui ha furbescamente tentato di rappresentare, ma poi visto da vicino ti accorgi che è tutta fiction, come la mainstreet nei film western con le facciate delle case di compensato, e ti ritrai deluso.
Quanti iscritti ha il Grande Oriente Democratico? e quanti ne ha l’associazione Roosewelt? Nessuno lo sa. Ecco perchè, secondo me, il discorso fa acqua da tutte e parti. Mi va bene la tua critica alla massoneria, non mi va bene per rispetto della tua bella intelligenza che la critica la fondi sulle ur-lodges di Magaldi. Non imitiamo quella poveraccia della senatrice Bottici dei 5stelle che in un intervento al Senato chiese a Giorgio Napolitano, allora presidente, di giustificare la sua appartenenza alla ur-lodge perchè lo aveva trovato scritto sul libro di Magaldi, che agitava per aria come fosse il vangelo. Conserviamo almeno il limite del ridicolo.
Vogliamoci bene, Orestino.
P.S: il prossimo anno spero di terminare la mia ricerca sui venti martiri massoni delle Fosse Ardeatine. Ho scritto su zio Umberto, un uomo straordinario che aveva due palle d’acciao. Virtù genetiche?
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Vista l’ora consentimi solo di ringraziarti prendendo atto che , volente o nolente, mi/ci hai illuminato. E questo, nella mia semplicità era un primo obiettivo che considero raggiunto e nel migliore dei modi.. A domani il resto di un dialogo che ritengo ormai necessario. Grazie ancora.
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