17 su 21 scarcerati. Si mormora che fossero o innocenti o infiltrati di paesi terzi. Comunque, una figura barbina
Non posso credere ai miei occhi e alle mie stanche orecchie: 17 su 21 fermati/arrestandi sospetti terroristi ipotizzati tra quei cattivoni dei seguaci del Califfaccio, sono stati, dopo poche ore (ritengo anche accompagnati da simboliche scuse) di una macroscopica retatona (dobbiamo ritenere “a strascico” e senza di niente pre-parato o pre-pensato) rilasciati da una magistratura evidentemente imbarazzata di tanta inefficienza. Dobbiamo ritenere che mentre tutto il mondo le guardava, le intelligence franco-belga (1+1 non sempre fa 2, ma 130, il numero dei morti!), pur di far vedere che facevano qualcosa, davano vita all’operazione “Do Kojo Kojo” di barzellettiera giapponese memoria? E gli altri quattro perché stanno in stato di fermo? Già che c’erano facevano più bella figura scarcerandoli tutti e facendo karakiri (per rimanere in tema “giapponese”) in pubblica piazza. Questo è lo stato delle cose? Accecati, sordi e disgraziatamente non muti questi saccenti investigatori che per anni ci hanno preso per il naso giocando a nascondino con la scuola di lingue Hyperion, con Tony Negri, Lanfranco Pace, Luigi Rosati, Oreste Scalzone (almeno lui era uno che ci credeva e che ancora ci crede nei suoi errori) e soprattutto difendendo Cesare Battisti a cui hanno consentito, complici, di squagliarsela in Brasile. Battisti meno criminale di Abdeslam Salah? Solo per il numero di morti ma non per la crudeltà delle scelte e dei comportamenti tenuti nei confronti di nostri innocenti compatrioti. L’aviazione deve aver dato alla testa alla classe dirigente francese che ritenne che bastasse far prendere un aereo a Battisti per chiudere un conto apertosi sempre in aria ad Ustica. Bombardare con l’aviazione ipertecnologica in Libia si è visto cosa ha comportato. Perché dovrebbe andare meglio in Siria? Perché le bombe saranno di più e più pesanti? O perché i russi sinergicamente vi daranno una mano? E che mano! Ma i russi (quando erano sovietici), le hanno prese in Afghanistan perché i loro avversari non erano soli e una manina scaltra li aiutava abbondantemente. Come quella stessa manina, in guanti non bianchi ma a stelle e strisce (originale capo di abbigliamento, un po’ vistoso ma – evidentemente – utile a non lasciare impronte), spingeva all’epoca (era il mitico ’68) chiunque fosse pronto a fare bordello a Parigi, o cercando, prima e dopo il Maggio, di fare secco il Generale De Gaulle. Cose rizomiche e di difficile interpretazione nel momento degli accadimenti ma che ormai sono storia incontrovertibile. Come racconta, mai smentito, l’agente segreto spagnolo (solo iberico?) Luis Manuel Gonzales-Mata, detto “Cigno”, lui stesso protagonista infiltrato durante la mitica rivolta studentesca al Quartiere latino.
A voglia ancora raccontare “inesattezze” (vi piace il termine?) su come ci fosse la solita CIA dietro ad Hyperion e la successiva nascita delle Brigate Rosse che invece nascono in Italia, grazie ad una cultura poco libertaria e molto comunista. Comunque, al massimo (e quindi peggio) catto-comunista e, per qualche tempo, non volutamente stroncata dal mondo sovietico. Per essere più espliciti, Giorgio Conforto, padre della fisica collega di Franco Piperno, Giuliana Conforto, la persona che ospita Valerio Morucci e Adriana Faranda a viale Giulio Cesare dopo la morte di Aldo Moro, era – da decenni – in organico al KGB e non alla CIA. Che aveva, ha e in futuro potrebbe ancora averne, non poche colpe, di tutti i generi, ma non quella di aver fatto nascere le Brigate Rosse. Come invece ha fatto nascere l’ISIS. Se non è chiaro chi vende armi all’Arabia Saudita (anche la Francia lo ha fatto per decine di milioni di dollari), chi fa business con il Qatar, chi si fa comprare le aziende dai sauditi, sarà difficile capire contro chi siano realmente indirizzati gli attentati a mio giudizio tutti interni ad una lotta, senza confini, maturata nella “famiglia” sunnita. Loro sì abili nel “do kojo kojo” quando spargono terrore. Anche in Francia, anche in Belgio dove – forse – formalmente risiedono personaggi che quei cattivoni dei seguaci del califfo hanno ricevuto (chissà da chi?) l’ordine di richiamare all’ordine (vi piace il gioco di parole?) spaventandoli a morte. Con le navi e gli aerei questa cosa (sanguinario-mafiosa) non si risolve e mi ci gioco la residua credibilità, se mai ne ho avuta una. Certamente non si può, in un momento come questo, farneticare di unificazione delle Intelligence facendo fare questo necessario passo a quelli che non sono riusciti a fare altro che darci come europei un sacco di grattacapi intorno all’unica cosa che hanno saputo unificare cioè la moneta, gli interessi delle banche, dei re e delle regine che posseggono la maggior parte delle banche. Che minchia c’entrano gentarella come Hollande colbaccato o Renzino bugiardello con una rivoluzione culturale epocale quale è quella oggi invocata da non pochi analisti di geo politica?
Chi vivrà vedrà e, di questi tempi, vista l’efficienza dei servizi segreti francesi e belgi (siamo in attesa di vedere all’opera quelli italiani), ci sembra già una gran cosa.
Oreste Grani che prova a suggerire all’immemore Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che il passaporto della signora Shalabayeva era regolarmente rilasciato dalla Repubblica Centroafricana, stato in strettissimo rapporto con le autorità e gli interessi francesi, dove in questi giorni si reca Papa Francesco, a rischio della propria vita, ad inaugurare il Giubileo della Misericordia. I francesi che non hanno saputo capire dove finisse la punta delle proprie scarpe ora si fanno scolaretti diligenti e ci avvertono che il Papa corre dei rischi. Ma no, non posso crederci! Sembrano Luigi Bisignani e compagnia cantando quando ci sussurrano informazioni da dentro e fuori Vaticano. Polpette avvelenate o la solita minestra riscaldata? Comunque Papa Bergoglio non ha certo bisogno degli avanzi informativi di quello che un tempo era un servizi segreto efficiente e temuto nel Mondo intero. A Francesco bastano Maurizio Crozza e il Padre eterno
Caro Oreste, dopo quanto accaduto stamattina al confine Turco – Siriano (abbattimento jet militare russo da parte turca), credo che il problema abbia assunto portata ben più ampia dell’inefficienza dei sistemi “investigativi” italiani ed europei ……..
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Il gravissimo atto di guerra (tale è un duello aereo) dice che i tempi che ci aspettano non dovevano essere affrontati disarmati come suamo su tutti i fronti. Primo fra tutti l’intelligenza dello Stato che ad oggi ritengo sia deficitaria .Non solo nell’Intelligence.
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