Lo spione di Firenze

Compagni di merende
Marco Carrai forse non ce la farà, se perfino Gasparri lo giudica incompetente, a diventare “agente segreto” e così accedere al privilegio di potersi fare gli affari suoi e dei suoi pupari.
L’avevamo denunciato il 3 dicembre 2015, inascoltati, tanto più perché agli addetti ai lavori era noto che la sicurezza di Netanyahu in visita in Italia a fine agosto 2015 era stata appaltata a una società presieduta dall’affitta camere Carrai.
Dice bene il cittadino Angelo Tofalo:
Apprendo con grande stupore di notizie circa la probabile nascita di un’Agenzia per la sicurezza informatica > http://goo.gl/SxqBZd. Addirittura sembra sia pronto già un decreto ad hoc. Eppure al#Copasir, ilComitato parlamentare per la#sicurezza della Repubblica del quale faccio parte insieme ai colleghiVito Crimi e Bruno Marton, non è arrivata nessuna informativa. Stiamo parlando di un’Agenzia che dovrà occuparsi di hacker e phishing, di #CyberSecurity, un’Agenzia che avrà quindi fortissimi poteri e che se dovesse essere messa in mani sbagliate potrebbe sbilanciare irrimediabilmente l’equilibrio democratico del nostro Paese…
e aggiunge giustamente indignato e minaccioso
Marco Carrai è anche e soprattutto socio fondatore e presidente di Cys4, una società tutta dedicata alla sicurezza informatica. Sorgerebbero quindi gravissimi problemi di conflitto di interessi. Questo il sito della start up di sicurezza informatica ancora in costruzione: https://cys4.com/
Risulta che Carrai ha preteso anche la qualifica di “agente segreto” richiedendo quindi le prerogative e il raggio di azione dei servizi di spionaggio e controspionaggio.
Nessuna smentita da Palazzo Chigi e ricapitolando, da quanto si evince, sembrerebbe che Renzi stia lavorando ad una super Agenzia segreta che si occuperà di cyber-security e che avrà come vertice un suo carissimo amico, lobbista del mondo della “sicurezza informatica”.
Può un agenzia privata diventare organo dello Stato?
Il M5S è stato decisivo per stimolare e dare la spinta propulsiva, dopo anni, ad un serio dibattito in Parlamento sull’importantissima tematica della cyber-security.
Ricordo che parliamo di una problematica, quella della “non sicurezza cibernetica”, che crea un danno al nostro Paese stimato in oltre 9 miliardi di euro all’anno.
Il M5S non permetterà che il governo Renzi distribuisca i 150 milioni di euro agli amici degli amici e soprattutto, cosa ben più grave, dia incarichi delicati ad imprenditori senza competenze specifiche ed in palese conflitto di interessi!Quanto prima chiederemo la convocazione del Presidente del Consiglio in Copasir per approfondire ogni aspetto di questa ambigua vicenda.
La democrazia del nostro Paese è messa adesso a dura prova.Se questa assurda operazione dovesse andare in porto significherà trasformare i Servizi segreti italiani in un pericoloso strumento personale, uno strumento di controllo in mano a poche persone, scelte tra intimi amici, e verrà minacciata in maniera irreversibile la tenuta democratica del nostro Paese!
Questo non lo possiamo permettere!
La protervia del sindaco di Firenze a favore del suo amichetto – pare che non l’abbia mai trascurato durante una lunga degenza – mi auguro trovi un muro insormontabile questa volta o saremo obbligati a chiudere baracca e burattini o fare la fine dell’Hacking Team (noi, a differenza loro, poveri e onesti, loro, liberissimi, di prendersi le vendette che vogliono se ne hanno ancora i mezzi e le capacità).
L’unica amarezza è sentire solo oggi gli allarmi che avrebbero potuto essere lanciati con anticipo e reciproca soddisfazione.
Il conflitto di interessi tra il sindaco e il suo affitta camere (una coppia che fa rimpiangere Pacciani e Lotti) è sotto gli occhi di tutti (a proposito è da un pezzo che non sento la voce di Silvio, sta male per caso?): servirà ad aprire gli occhi a chi se li è ricoperti di prosciutto?
Altro che Quarto!
Dionisia
Quest’oggi ho provato a ragionare di questo e di altro con persone che ritengo intelligenti e ben informate e ho scoperto con grande rammarico la luce della ignoranza sull’argomento nei loro occhi. Sembrava stessi parlando loro in una lingua sconosciuta e di questione lontane. Ora mi trovo a chiedermi come si possa uscire da questa immobile distesa di informazioni fatta di ripetizione di trame inventate da persone che neanche hanno la decenza di dare una parvenza di realtà. Se le cose non cambieranno di sicuro avremo modo di annoverare tra gli amici di amici un cittadino di Sarzana che nel suo piccolo sta diventando immagine del centro. E sapendo quanto la periferia conti farò il possibile perché la via intrapresa risulti almeno essere un vicolo cieco.
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ASPETTIAMO I PASSI SUCCESSIVI. A DISPOSIZIONE!
O.G.
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La negazione della realtà così come la fuga in paradisi artificiali “culturali” può essere segno di impotenza da parte del soggetto che la attua. Avrai, permetti il “tu”, letto più volte l’esempio per me paradigmatico di uno stimato consulente strategico che di fronte al film “Argo” parlò di “elaborazione del lutto” da parte americana per la sconfitta subita con la perdita dell’ambasciata. Com’è possibile giustificare la mancata percezione delle scuse profuse nel film all’indirizzo del popolo iraniano se non ciò che chiamo negazione della realtà? Il soggetto, infatti, di formazione andreattiana (non è un refuso) accetterebbe anche il martirio pur di non rinnegare le proprie interpretazioni. Forse è anche per essersi circondato di simili intellettualità che Letta Jr. è caduto.
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L’anomalia che riscontro e chi mi fa più paura, oltre alla negazione della realtà, derivante dalla impossibilità di rinnegare la proprie capacità interpretative è la generazione convinta di realtà trasposte andando cogliere piccoli mattoni reali per riposizionarli in modo tale che il risultato finale sia una bolla di sapone i cui contorni sono piacevoli alla vista ma i cui contenuti celano avidità e attenzione della parte. Però con il giusto tocco la bolla può schiudersi e disperdere il suo contenuto al vento rendendo più difficoltoso il ri-aggregarsi di materia putriscente.
La settimana prossima vorrei arrivare a Roma e finalmente incontrarvi. Confido nella vostra esperienza per fissare un incontro.
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