Per una “carega” in più o per un’appalto di meno
Dice qualcuno che ne capisce di più di questi quattro sfigati, opportunisti, amici dei ladri e degli inetti di Stato, venduti sempre all’ultimo mediatore d’affari levantino che, dalle parti del Cairo e di Roma, la devono smettere di offendere la nostra intelligenza: Giulio Regeni è stato barbaramente ucciso dopo che gli avevano spezzate le dita, applicati elettrodi sui genitali, rotto sette costole, sfondato le viscere e avergli strappato le unghie perché le dittature non sopportano la libera circolazione delle idee e i veri “agenti” temuti sono quelli che operano utilizzando la cultura come arma strategica capace lei sola di far lievitare ed indirizzare le minoranze di oppositori che si possono organizzare intorno a parole d’ordine di libertà, di equità, di rispetto dei diritti umani. Per questo, e solo per questo, è stato eliminato Giulio Regeni.
Graziella De Palo e Italo Toni caduti a Beirut nel 1980 e nessuno ha detto un cazzo, 81 morti ad Ustica, donne e bambini compresi, e in troppi hanno continuato a darselo nel culo con i francesi; l’equipaggio dell’Argo 16 azzerato e in molti hanno continuato a farsi temere in Italia in quanto legati e protetti da Israele; Ilaria Alpi e Miran Hrovatin il generale Licio Giorgieri fatto uccidere la complicità consapevole dell’intellettuale Claudia Gioia e la signora continua a fare carriera. Per non parlare di tutti i furbacchioni, per un po’ italiani quando si trattava di uccidere avversari politici, carabinieri, poliziotti, magistrati e poi, per lungo tempo, parigini se non come nel caso di Achille Lollo, di Guglielmo Guglielmi o di Cesare Battisti, alcuni prima africani, poi centro e sud americani. Mai una ritorsione, mai un segnale, mai un onesto altolà. In Italia, viceversa, hanno operato con licenza di uccidere quasi tutti i servizi segreti del Mondo.
Ora parole alte, definitive, chiarificatrici di in che quadro torbido è avvenuto l’omicidio di Stato e in quale atmosfera imbelle si sfumerà la verità (ambiente di “gomma” dove gli affaristi comandano più che i Capi dello Stato), viene solo da voci egiziane o di italiani all’estero come leggere grazie al brano che riproduciamo. In resto sono veline o osceni riferimenti obliqui degni del peggior stile giornalistico dell’ormai defunto Lando dell’Amico o del settimanale Nuovo Mondo d’Oggi, famoso negli anni ’60. Quest’ultimo non a caso fatto cessare di esistere con un congruo acquisto in tipografia del numero (l’ultimo!) che doveva riservare chi sa quali rivelazioni sulla CIA, la Pro Deo vaticana, lo IOR e l’Ufficio Affari Riservati. Struttura ministeriale che, diretta da Umberto Federico d’Amato, non a caso realizzò l’acquisto dell’intera tiratura. Questa volta per fortuna le casse sono vuote e chi pensa di guadagnare anche su un episodio di tale gravità rimarrà senza il becco di un quattrino.
Oreste Grani
Non carega ma cadrega. Corregga il titolo ed elimini questo mio commento.
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Caro SC, Lei conosce l’idioma lümbard ma io parlo xenese.
Liguria
sedia: carega, caréga, carega
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