Fulvio Frisone e la fusione a freddo di cui – evidentemente – in Sicilia non frega niente a nessuno
Ho firmato la petizione che trovate a seguire nella speranza di poter contribuire non solo a sbloccare la situazione dei fondi destinati a favore del fisico Fulvio Frisone ma per evitare al mio Paese l’ennesima figura vergognosa. L’indifferenza alla condizione degli altri e l’assenza totale di valori meritocratici, sono alla base di non pochi fattori che definiscono il grado di inciviltà della Repubblica e le difficoltà in cui oggi arranca.
Proviamo a reagire ad un’ingiustizia che non deve sembrare un fatto minore. Anzi il “Caso Fulvio Frisone” deve divenire emblematico di quanto, in Italia e in Sicilia, si dissipa a vantaggio di troppi parassiti lecca orecchie non valorizzando i comportamenti che sarebbero, viceversa, da considerare eroici e di esempio per tutti noi. Questo è grave sempre ma anche e soprattutto nella terra dove si è finanziato la costruzione, a Giarre, di uno Stadio per il Polo e poi, spesi i milioni, ci si è accorti non solo che nessuno gioca a polo da quelle parti ma che le gradinate hanno un’inclinazione tale che non ci si sarebbe potuti sedere senza ruzzolare in campo. Questione “fisica”, sia pur non nucleare. Torniamo alle cose serie. A prescindere dal rilievo scientifico che, ad un profano quale sono, rimane difficile valutare delle ricerche avviate da Frisone, il tema della fusione fredda non dovrebbe comunque lasciare indifferenti le autorità politiche, il mondo della “produzione energetica” e quelli che – a parole – si interessano della “sicurezza nazionale”. Proviamo a mettere al sicuro (e quindi proteggerlo, in tutti i sensi) il nostro “Hawkins”, ammirati dalla sua forza d’animo e dalla sua meravigliosa madre e dalla famiglia tutta. Con preghiera di far circolare questo post e di mettervi in contatto con chi ha lanciato la petizione.
Oreste Grani e la Redazione
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