Matteo Barzini e la sua Siria, spendida e drammatica, al Maxxi
Il 21 luglio 2014 ho dedicato (vedi a seguire) un pensiero affettuoso e di stima a Matteo Barzini, definendolo continuatore di un storia genetica di grandi “corrispondenti di guerra”. Avete, se siete romanocentrici, nelle prossime giornate la possibilità di verificare quanto il mio cuore e la mia mente intendessero dire quel giorno.
Vedrete di persona che non ero di parte, pur ovviamente “nostalgico e fazioso”, per averlo accolto, giovanissimo neodiplomato, presso la struttura (l’insuperata fucina “Kami Fabbrica di Idee”) che avevo – con altri – fatto nascere e dirigevo nella splendida cornice logistica della sede di via del Leone 13 (un leone nella via vita c’è sempre), prospiciente la centralissima e pulsante, Piazza San Lorenzo in Lucina.
In questi giorni, proverò in tutti i modi ad incontrare Barzini per, ancora una volta, guardandolo negli occhi, alleviare il peso che gli anni mi obbligano a portare. Matteo, con i suoi modi e con le sue azioni professionali, mi stimola a ricordare che il presente è futurocentrico ma che, per viverlo consapevolmente, particolarmente chi “campa” dell’opera dell’ingegno, non deve mai rimuovere i dilemmi e i problemi che emergono – anche drammaticamente – nel tempo che gli è dato. Non siamo nati per vivere come bruti, ricorda, sapientemente, Maestro Dante.
La Siria filmata da Barzini è lì tragicamente a ricordarcelo. Ci sono le musiche di Ennio Morricone (che tempismo!) a suggello del lavoro del nostro ex ragazzo.
Bravo Matteo e grazie ancora.
Oreste Grani
MATTEO BARZINI DEGNO EREDE DI SUO BISNONNO LUIGI BARZINI SENIOR “MONTA”, PER UNA MOSTRA ROMANA, UNA SIRIA TRAGICAMENTE BELLA
Su Leo Rugens abbiamo pubblicato millecinquecento post. Molte ovvietà e qualche informazione che in rete mancava. Dedico la notizia “1500” a uno dei ragazzi che ho visto affacciarsi alla vita professionale e che il divenire delle cose ha voluto che lo facesse proprio con me. Molti anni fa, vennero negli uffici di Kami a San Lorenzo in Lucina, due giovanissimi (tra loro già amici), neo diplomati, per chiedere lavoro: Giulio Veronese e Matteo Barzini. Due fuori classe per intelligenza, coraggio intellettuale iconoclastico e stile di vita, già a quell’età, trasgressivo all’ennesima potenza. Passammo alcuni anni insieme, io felice di averli incontrati. Oggi, celebro Matteo Barzini, riservandomi di tornare sul ormai londinese Giulio Veronese. Matteo, tra le altre attività artistiche professionali che svolse in quel periodo, fu il primo in assoluto in Italia a filmare la giornata di un detenuto, agli arresti domiciliari e dotato di Braccialetto elettronico. Un giorno mostreremo, dopo che Matteo ci avrà autorizzato, il lavoro di quei giorni. Per ora, con vero orgoglio, pubblico un suo recente lavoro fatto da vero erede genetico di suo bisnonno Luigi Barzini Senior, il grande ineguagliato corrispondente di guerra dei primi del Novecento (la guerra Cino-Giapponese). Buon sangue non mente; la classe non è acqua e potrei continuare così.
Le immagini della Siria che ci presenta, obbligherebbero tutti noi ad agire per fermare l’orrore in corso e lo scempio delle preziose vite umane. Ma non solo di vite si ragiona in queste immagini in movimento magistralmente montate da Matteo: è l’arte, suprema espressione dell’uomo, che Barzini testimonia essere violata e con modalità come, raramente anche nelle guerre, è troppe volte accaduto. In quel minareto centrato da una cannonata c’è tutta la crudeltà e l’autolesionismo degli imbecilli organizzati a cui consentiamo, da troppi secoli, di disporre del bello.
http://www.youtube.com/watch?v=1KWWrriZtpA
Bravo Matteo, avanti così.
Oreste Grani
E’ vero i ribelli antiassad armati da certi potentati atlantocentrici hanno distrutto questo meraviglioso paese…altro che le favolette che raccontano certi dipartimenti di stato o i finto-rivoluzionari socioapertologi e criptoreazionari che si nascondono dietro al “diritto-umanismo non convenzionale”. Se poi ci aggiungiamo le orwelliane “neo-armi di migrazioni di massa” potremmo forse osare dire che la distopia diventa realta’ e che la svastica possa tingersi anche dei colori dell’arcobaleno? La risposta credo la sappiano solo coloro in possesso di notevoli quantita’ di onestà intellettuale…
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Gennariello, a un campano come me, suona partenopeo. Fieramosca non va oltre Ettore. Per il resto che la Siria sia stata meravigliosa non vuol dire che non lo sia e che non possa tornare ad esserlo. Passerà a nuttata, caro Gennariello. Se è vero che la gente siriana (quanto sono, a loro volta, meticci i siriani?) è meravigliosa, tutto sarà possibile. Ogni altro gioco di parole, sciarada, allusione proposta nel gentile commento, appare troppo complessa per un sempliciotto provinciale, stanco e vicino alla non vita, come ormai sono. Anzi, come sono sempre stato. Grazie comunque per avermi letto. Che, di questi tempi, è già molto.
Oreste Grani
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Non sia cosi modesto,le sue elaborazioni e analisi degli scenari del giocone rivelano tutt’altro che un “sempliciotto” di provincia,piuttosto un grande esperto di complessità.
A proposito di giochi…dall’Ucraina ai paesi del Maghreb pare che si sia diffuso un nuovo gioco, purtroppo non di parole ma di mani(gioco di villani ,come diceva il proverbio) ,rappresentato molto teatralmente proprio da quelle dita a V , da quelle quattro dita della rabaa,dal pugno chiuso di otpor,dalle tre dita di svoboda, che sempre piu’ spesso vediamo agitare in certe piazze da ,quelli si,veri sempliciotti “manipolati” da esperti di grandi giochi.
Ora mi chiedo…ma tutto questo avrà per caso a che fare con l’era del digitale? E questi giochi di parole mimico-piazzaioli sono solo roba saudita o maninfestazioni di altra natura?
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Troppo buono, piccolo Gennaro, nome a me carissimo essendo stato amico di Gennaro Egidio, lui sì uno che sapeva investigare e capire le complessità che si muovevano dietro ad Ali Agca, Emanuela Orlandi, Oral Celik o l’Achille Lauro . Grazie per gli apprezzamenti e la condivisione dei ragionamenti. Ragionamenti pacati, venati di ironia, di cui si sente sempre più bisogno. Nel merito proverò ad entrare nei prossimi giorni. Questa sera devo dedicarmi all’anniversario del “suicidio” di David Rossi (MPS) e ad un losco individuo che si è interessato per anni ad Astana ed ora prova a svolazzare sulla Giordania.
O.G.
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