Segnali di tempesta: vacilla la fiducia nelle Banche centrali

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“Segnali di tempesta: vacilla la fiducia nelle Banche centrali”. Avete idea a cosa corrisponda questa frase spuntata, come un bel fungo porcino, in poche ore, nel sottobosco dell’informazione? Con il particolare che non di Boletus edulis si tratta ma di Amanita phalloides, cioè veleno allo stato puro. Ci permettiamo di imbrodarci chiedendovi di guardare da quanti giorni annunciamo questo scenario complesso ponendolo a sfondo della insorgente, variegata, diffusa Terza Guerra Mondiale. A questo momento di sfiducia diffusa dovete aggiungere uno (tra i tanti strapagati dirigenti che non si sa come e a nome di chi pretendono di avere nelle proprie mani le sorti del mondo intero e degli Italiani in particolare) come Claudio Descalzi che, come non aveva previsto il crollo del prezzo del petrolio, ora ne ipotizza il raddoppio. Vi ho sempre detto che, in realtà, questi sono degli avventurieri che giocano spregiudicatamente a “Rosso e Nero” (senza mai aver letto  “Il rosso e il nero” di Stendhal), e a “Su e giù” a cui si giocava in Colpo Grosso di Umberto Smaila senza aver chiaro che viviamo su una sfera che trasla nell’Universo. Uno dei tanti possibili! Siamo in mano, per motivi che ogni tanto sono evidenti altri, viceversa, incomprensibili, a dei Mago Otelma, figura altre volte citata in questo blog con l’avvertimento che Otelma, di politica e di complessità, ne capisce più di loro essendo passato per la scuola stimolante del vecchio Partito Radicale.

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Segnali di tempesta quindi e senza rete perché i tanti Descalzi pensando solo all’arricchimento personale e non hanno percezione del reale e non avendo vissuto processi formativi che portano ad avere il dovere del servire la collettività come primo (e solo) fine, sono pericolosi per se e per gli altri. Quando cadono, si vede che ometti erano. Senza autisti, senza segretarie, senza scorciatoie corruttive, senza il “bastone” dei vizi soddisfatti, senza padrini e pupari rassicuranti, quando sono nudi, nella doverosa ricognizione per stabilirne il genere sessuale, si rimane sconcertati dall’assenza di qualunque forza che sia quella del saper accogliere e procreare, dedicando generosamente nove mesi alla strategica fabbricazione del futuro possibile o quella del donare la vita penetrando e lasciando seme. Siete in mano a gente amebica, senza attributi che li definiscano. Persone che della ricerca del potere per il potere, fanno la ragione stessa della loro inutile, parassitaria esistenza. Rimuovendo il dettaglio, e questo da il segno della loro pochezza, che il Granchio d’Acciaio o Livella che sia, non sbaglia un colpo e che anche loro sono destinati giustamente a tirare le cuoia. Con il mio augurio sincero che questo avvenga per alcuni di loro tra le riparatrici sofferenze.

Oreste Grani