La vicenda di Orlando, rispetto alla corsa per la Casa Bianca, arriva come “il cacio sui maccheroni”

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Mi fa orrore usare questa espressione (cacio sui maccheroni) mutuata dalla saggezza popolare, ma non saprei come sintetizzare diversamente una tale “felice” combinazione per Donald Trump e le sue tesi di lotta estrema ai musulmani cattivoni.

Il candidato repubblicano rimuove che i talebani d’America posso essere così efficaci nelle incursioni contro i nemici ideologici perché, sia pur apparentemente lupi solitari, hanno riposte e ben oleate macchine per uccidere in numero esorbitante. Sufficienti comunque per una nuova atipica guerra civile americana (la Seconda?) come ci siamo permessi di “pre-vedere” in un nostro ormai datato post che oggi vi riproponiamo.

“Quando, nel corso degli umani eventi, si rende necessario che un popolo sciolga i vincoli politici che lo legano a un altro e assuma tra le altre potenze della terra quel posto distinto e uguale cui ha diritto per Legge naturale e divina, un giusto rispetto per le opinioni  dell’umanità richiede che esso renda note le cause che lo costringono a tale secessione.

Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per se evidenti, che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che sono stati dotati dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca della Felicità.”

Parole sancite per l’Umanità intera il 4 luglio del 1776 nella Dichiarazione dell’Indipendenza da cui nascono gli USA come oggi li conosciamo.

O forse come potremmo non più ri-conoscere visto l’aria che tira. Perché Vita (molti scelgono viceversa la morte per se e per gli altri), Libertà (non certo quella di amarsi  tra simili e come più aggrada se ci si riferisce alla strage di ieri) e non certamente alla ricerca della Felicità che appare, da quelle parti, sempre più una chimera. E potremmo, paradossalmente, sentite le prime dichiarazioni di Donald Trump, essere solo all’inizio di “secessioni” culturali e politiche, con conseguenze tragiche. Perché, vi prego di non rimuovere il dato, il criminale “talebano” di Orlando (nato a New York!), era cittadino americano ma odiava i gay, le lesbiche in quanto impuri. Un efficientissimo (uno solo ne ha colpiti 100, tra morti e feriti!) cittadino statunitense. Se non l’inizio di una atipica guerra civile mi dite cosa vi sembra?

Sempre nella ineguagliabile e saggissima dichiarazione che portò all’Indipendenza e poi alla nascita degli USA, si potevano leggere espressioni del tipo:

“Egli (ci si riferiva al re inglese ndr) ha costretto i nostri concittadini a portare armi contro il proprio Paese, a diventare i carnefici dei loro amici e dei loro fratelli, o a cadere loro stessi per mano di questi. Egli ha fomentato la rivolta al nostro interno e ha tentato di far marciare contro gli abitanti delle zone di frontiera gli spietati Indiani Selvaggi, il cui ben noto metodo di guerra consiste nel massacro indiscriminato della gente di ogni età, sesso e condizione”.

Nella Costituzione degli Stati Uniti d’America (che venne redatta successivamente) si legge un riferimento che mi ha sempre colpito alla necessità di unirsi per per provvedere alla propria comune difesa, promuovendo il benessere generale ma soprattutto farlo assicurando la tranquillità all’interno degli USA. Tranquillità che potrebbe non più essere garantita certamente da azioni alla 11 Settembre ma anche e soprattutto da queste imitabili attività terroristiche svolte da “lupi solitari” maledettamente resi efficaci paradossalmente proprio dalle armi che si consentono, per legge, essere custodite in ogni casa per potersi difendere dagli assalitori. Un pasticcio ricorsivo che non mi sembra foriero di niente di buono.

Speriamo di sbagliarci!

Oreste Grani/Leo Rugens


LA DISUNITÀ DEL MONDO E IL NUOVO ORDINE GLOBALE: “SIGNOR PRESIDENTE (BARACK OBAMA) IL MONDO NON SARÀ MAI PIÙ COME PRIMA”. DICEMBRE 2008.

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Nelle stesse ore in cui lo Stato Maggiore dell’ISIS lancia un appello, ai “lupi solitari”, con la richiesta di attaccare New York, dando un immediato riscontro/risposta alla leggerezza con cui quaranta classi “non” dirigenti si preparano a trascinare il mondo dentro la Terza/Quarta Guerra Mondiale, il Wall Street Journal dichiara che la Turchia “non è più un nostro (degli USA) alleato”. Che scatti una qualche forma di censura o, “Wall Street” (Borsa o giornale che siano), romperanno il Vaso di Pandora e l’irreversibile prenderà forma. Come la mettiamo se i “lupi solitari” evocati dall’ISIS, dovessero esistere realmente nella forma di agenti in loco dormienti  pronti, da mesi, a sferrare l’attacco suicida? E se i furbacchioni dell’ISIS, in un codice predisposto, dicendo “New York” stessero, in realtà, indicando la Florida o Detroit, o, più  semplicemente, lo Stato di New YorK? In che ginepraio ci stanno portando l’eterna guerra del “petrolio” e lo stile di vita (indebitati fino al collo) degli statunitensi? A chi si prepara il “piattino” da dover pagare, entro il 2014, dei 338 miliardi di dollari (sotto forma di rifinanziamento di junk-bond) in scadenza in USA e difficilmente rinnovabili, con questi “chiari di luna” e con queste incertezze pre elettorali (USA)? Perché gare a chi mangia hamburger da 40 chilogrammi (l’ho vista io questa “cosa disgustosa” presentata come una “cosa divertente” in un canale tv), mentre mezzo mondo non ha proteine sufficienti per vivere o per difendersi dalle pandemie, dovrebbero essere anche le “nostre gare” e il “nostro divertimento”? E’ vero, è uno scontro di civiltà quello che si prepara con i tagliatori di gole islamici ma, certamente, anche con i divoratori di super polpette di carne è ora di chiarire come vogliamo/vogliono vivere, “alimentati” da quali valori, a discapito di quali, altri da noi, esseri viventi. Non possiamo, ancora una volta, rimuovere lo scontro di cultura/civiltà che ci differenzia dai “dollarati” amici americani.

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Nel febbraio 2012, saggiamente già diceva Luigi Sergio Germani (esperto di sicurezza e geo-politica): “I fondamentalisti si sentono profondamente minacciati dalla modernità e dalle élites laiche e secolarizzate che dominano le società moderne, alle quali si attribuisce l’intenzione di annichilire e sradicare la religione. Non tutti i movimenti sono violenti, ma quando diventa particolarmente intensa la loro percezione di minaccia proveniente dal mondo secolarizzato essi possono facilmente decidere di ricorrere alla forza per combattere i “poteri dell’oscurità”. Materia complessa, come sosteniamo da sempre, quella dell’Intelligence culturale ed è difficile immaginarla  “masticata” e “digerita” da divoratori di super polpette da 40 kg. Forse è ora di prendere le armi della cultura e con esse provare a difenderci dal caos che ci viene proposto come soluzione alla complessità. “Signor Presidente (parafrasando il titolo di un report fornito dall’Intelligence Usa al Presidente Obama subito dopo il suo primo insediamento), il Mondo non sarà mai più come prima!”. Forse è ora che, anche dalle nostre parti, ci si “attenzioni” su questa ipotesi. Forse, è ora che “l’occidente” ricordi quel titolo e i contenuti di quel rapporto che fu redatto e illustrato, con onestà di intenti, al tanto (ora) vituperato/denigrato Barack Obama. A proposito, che minchia c’entra Obama con i quarant’anni di cazzate, in politica estera americana, che lo precedono? Che c’entra Obama con i tipi (repubblicani) alla Michael Ledeen amici, viceversa, di Matteo Renzi?

Oreste Grani/Leo Rugens