Perché La Stampa di Molinari ce l’ha con Paola Muraro? Ucci ucci sento odor di affarucci e di spazzatura

2013-02-08-la-stampa

Tiratura 249 985 (dicembre 2015)
Diffusione cartacea 173 601 (dicembre 2015)
Diffusione digitale 30 397 (dicembre 2015)
Direttore Maurizio Molinari
Vicedirettore Massimo Gramellini, Cesare Martinetti, Luca Ubaldeschi

Quel giornaletto che è La Stampa di Torino, diretta dal Molinari Maurizio, giornalista espertissimo di faccende internazionali – studia all’Harris Manchester College di Oxford e all’Università ebraica di Gerusalemme e si laurea in scienze politiche nel 1989 e in storia nel 1993 all’Università La Sapienza di Roma. È giornalista dal 1984 (prima collaborazione con La Voce Repubblicana), professionista dal 1989. Molinari vive a Torino, è sposato dal 1994 (quando lavorava a L’Indipendente) con Micol Braha, avvocato, ebrea italo-libica. Hanno quattro figli (due coppie di gemelli), tutti nati a New York – ce la sta mettendo tutta per demolire Paola Muraro a suon di dossier cucinati da abili spioni, non necessariamente nostrani.

La ragione di tanta passione, posto che non sia amore per la giustizia e la verità quanto congrui bonifici, mi spinge a cercare chi avrebbe un vantaggio dalla caduta o dall’indebolimento di Virginia Raggi e del M5S a Roma, così, tolti i Caltagirone, i Cerroni e chi volete voi, dei quali a Torino non importa nulla, rimangono, per esempio, l’israeliana Mekorot che da un paio d’anni tenta inutilmente di gestire l’acqua romana con ACEA ma, in tema di rifiuti, la ArrowBio:

Niente più discariche né inceneritori. La soluzione per la chiusura del ciclo dei rifiuti verrebbe dagli israeliani, che sostenuti in Italia dall’Anta, Associazione nazionale tutela ambientale, hanno presentato un proposta anche al Comune di Brindisi. L’ArrowBio Italia, che vede come referente nel sud d’Italia il brindisino Rino Tramacere, circa due mesi fa ha consegnato presso l’ufficio dell’assessorato all’Ambiente del Comune di Brindisi un progetto per smaltire i rifiuti solidi urbani e riutilizzare la differenziata, attraverso l’acqua in un processo definito anaerobico. Il brevetto è di un gruppo di Israele, che ha creato una sede a Roma. Attualmente l’impianto è operante a Tel Aviv (Israele) da 40.000 t/anno, mentre sono in fase di completamento quelli di Falkirk (Scozia) da 70.000 t, Pachuca (Messico) da 180.000 t e Sidney (Australia) da 90.000 t. (Vedi articolo originale)

Forse ci sbagliamo, ma anche la campagna ferocissima condotta da La Stampa contro l’Hacking Team, andava a vantaggio della mezzo israeliana Cys4.

Forse due indizi non fanno una prova… ma business is business devono pensare nella redazione del giornale.

Dionisia