Finalmente un giardino per Ipazia. Rimaniamo in attesa delle scuse della Chiesa per il barbaro omicidio

Ipazia

Ho sentito il bisogno di pubblicare questa notizia e questa opportunità di collegamento con il passato, un passato che ha anche uno stretto rapporto con il mio vissuto.

Ipazia è stata un grande amore della mia vita, come alcuni di voi sanno. Un amore che ho pagato duramente solo per averlo provato. Un grande amore ma ancora oggi lo risceglierei, per mai tradirlo. Sono stato un “tipo strano” e definirmi strano è veramente un eufemismo. Quando diedi il nome Ipazia ad una realtà imprenditoriale perché la “cultura si facesse impresa”, in pochissimi, quando parlavo per spiegare tale scelta, sapevano chi fosse stata la Maestra, filosofa e matematica, colta e sensibile come nessuno.

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In pochissimi sapevano come, quando e perché la scienziata fosse stata uccisa barbaramente ad Alessandria d’Egitto nel marzo del 415 dopo Cristo.

Sentivo il bisogno di lasciare scritto di questo mio amore e che, tra l’altro, ho fatto in modo che nascesse, nel Teatro romano Il Belli, un lavoro teatrale intitolato Il Sogno di Ipazia di cui vado giustamente orgoglioso.

Oreste Grani


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