Per un euro sono pronto a darvi la dritta: come potete fare fuori la Raggi, la Muraro e i suoi amici carabinieri
Virginia Raggi, Sindaco neo (capito bene?) eletto, trova i fondi per i trasporti di Roma Capitale e questa, che dovrebbe essere una notizia d’apertura di tutti i Tg del Mondo, si prova a farla sparire dietro la disinformazione (prevista) di come sono corrotti o corrompibili questi grillini. “Tutti uguali”, è il tentativo estremo dei pezzenti che si abbarbicano alle macerie che la partitocrazia ha lasciato nella Città Eterna.
Vi vedo impreparati a tale impresa titanica (mandare a casa 770.000 cittadini incazzati) è ho deciso di soccorrervi.
Vi suggerisco io come far fuori Virginia Raggi e la sua Giunta.
Basta partire da quando, nell’aprile del 2009, l’Arma dei Carabinieri (la struttura di malaffare che tanto insospettisce il giornalista della La Stampa di Torino Jacopo Iacoboni a proposito delle relazioni ambigue che l’assessora Muraro intrattiene con tale organizzazione semiclandestina!) arrestò 4 persone in una operazione che fu chiamata ironicamente “Il signore degli Inerti“.
Lettori di Tolkien, i militari – indagando – si ritrovarono in una terra di mezzo (anche Carminati così si esprimeva e questo rende tutto ancora più sospetto!?!?!) popolata da dirigenti di alcune società (tra cui una di quelle coinvolta nella costruzione della linea B1 della mitica Metropolitana di Roma) che spargevano rifiuti a destra e a manca (senza riferimenti agli schieramenti partitocratici che governavano il Campidoglio da 30 anni) con il trucco di un cambio nominale ai loro diabolici intrugli scavati: modificavano il codice dell’immondizia e così la lasciavano depositata laddove non sarebbe stato lecito. Chi pensate che avesse ideato tale diavoleria?
Ma la diabolica Virginia Raggi, che diamine! Diabolica e abile fino al punto di non farsi scoprire e quindi non essere la “quinta” arrestata in quel frangente. Chissà quanto le resero quelle 406.000 tonnellate (!) di rifiuti pericolosi, fanghi estratti dalla perforazione, trattati per terriccio più o meno innocuo. Direte che non tutto ciò che è marrone è cioccolata! E questo quella strega avvelenatrice della Raggi lo sapeva bene e riuscì a scamparsela.
Solo pochi giorni prima – sempre i Carabinieri cattivoni – si erano accorti che esisteva un Black Hole (altro modo di nominare un operazione riconducibile alla diabolica Raggi) dove, nella zona di Colleferro, nei due inceneritori di un impianto, veniva smaltito di tutto, con “merda” proveniente da Roma e provincia (ecco a cosa servivano le provincie!) e anche dalla fertile Campania! Questa Raggi, alla fine, ce la siamo ritrovata sindaco di Roma. Ma vi rendete conto?
La Fregoli dei rifiuti tossici per un pelo non veniva arrestata nel giugno del 2008 nell’ambito di altre indagini legate alla individuazione di una cabina di regia per traffici pericolosissimi che, partiti dai porti di Livorno (città, non a caso, in balia oggi di quel delinquente di Filippo Nogarin, grillino doc) e Napoli (asservita al quel criminale ‘dranghetista che risponde al nome di Luigi de Magistris) venivano indirizzati in Etiopia, Siria, Sudan, Gibuti, Eritrea. La cabina di regia era a via dell’Almone dove si sospettava che avesse i suoi uffici l’avvocatessa Raggi e i suoi raffinatissimi complici quasi tutti futuri esponenti della cosca denominata M5S. Venti navi all’anno con container pieni di (diciamo) Nutella (marrone è sempre marrone) raggiungevano l’Africa per deliziare il palato dei piccoli africanini. A ricevere il carico erano i fratelli e gli zii di quelli che oggi ci rifilano i poveracci che sperano di salvarsi la vita imbarcandosi sui gommoni. Ebbene, mi assumo la responsabilità di quanto affermo, si sospettò che a tirare le fila di tale disgustoso traffico fosse la Raggi ma non si potette sbatterla in galera per le protezioni altolocate che risultò avere, sin da allora, nell’Arma dei Carabinieri. I soliti noti.
Immaginate che l’ideatrice di tale traffico aveva anche ideato di utilizzare operai-bambini per trattare radiatori spaccati, freni, trasmissioni automobilistiche, blocchi motori, oli esausti. E ad un tale mostro volete affidare i vostri figli o nipotini lasciandola mettere le sue mani immonde sulla gestione degli asili romani? Ma sapete che un tale personaggio sarebbe capace di far lavorare i vostri innocenti pargoletti gratis senza neanche spendere i soldi che un tempo si dovevano “investire” per inviare ad Addis Abeba i rottami? Come pensate che la Raggi abbia fatto i soldi che ha speso nella faraonica campagna elettorale appena conclusasi se non grazie al delta tra i cinquemila euro che faceva pagare allo sfascio per caricare il container e i centomila che la “mossa” rendeva? Oltre che avvocato questa Raggi deve essere stata anche ragioniera. Vedrete che grazie a queste abilità contabili risanerà il deficit che ha trovato (12/13 miliardozzi di euro) quando le hanno rifilato il pacco della Capitale.
Ora smetto di fare facili ironie su questa caccia alla Raggi, capessa del malaffare, e, vecchio e stanco settantenne quale sono, vi sibilo una minaccia che tale vuole essere: giù le mani dalla nostra sindachessa o Roma brucerà. Ma con voi dentro questa volta. A cominciare da via Aldrovandi.
Oreste Grani/Leo Rugens