Eppure si dice che basterebbe spendere bene 30/35 miliardi di euro (meno degli F35) per mettere in sicurezza tutta l’Italia

Certamente vi sarete accorti che sostanzialmente taccio sul terremoto laziale-umbro-marchigiano. Non riesco a parlare con una qualche serenità di gente che afferma che “questa volta la ricostruzione sarà vera”.

Vera? Quindi la stessa classe dirigente nell’esprimersi così, ci informa che le altre volte la ricostruzione era falsa?

Ho difficoltà a parlare di gente (giornalisti ad esempio) che parlano di una cifra enorme (36 miliardi di euro) per mettere in sicurezza ogni sito italiano oggi esposto a rischio sismico.

Cifra enorme? Ma se è la stessa che ci costano gli obsoleti F35?

Provate a non farvi prendere ancora una volta per il culo su questa cosa dei fondi e delle priorità con cui si devono spendere.

Quando me la sento torno a parlarvi di quel lontano 6 maggio del 1976, giorno indimenticabile per me in quanto è quello del mio compleanno.

La terra tremò in Friuli tanto a lungo da fare 800 morti e migliaia di feriti.

Da tutti i cretini gazzettieri viene ricordato il modo virtuoso in cui i friulani ricostruirono le loro case (cosa verissima) rimuovendo un dato di natura politica essenziale in quella virtuosa vicenda e su cui non si riflette abbastanza: tutto fu fatto dal “basso”, sinergicamente con le comunità locali e sparse per il Mondo di friulani che si attivarono. I sindaci addirittura, se ricordo bene, poterono dare, a nome dei loro cittadini, disposizioni alle autorità nazionali e alla burocrazia romana. Punto. Il Km 0 “burocratico” e amministrativamente sano trionfò grazie alla saggezza e alla lealtà che ognuno mise a disposizione del proprio territorio vigilando su ogni interferenza speculativa esterna. Si decise nelle assemblee di popolo e nessuno si permise di dire che questa democrazia diretta si doveva chiamare offensivamente “populismo”. Tranne in Friuli (e pare a Norcia), viceversa, sono decenni che si mettono pezze a caro prezzo e inutili.

A Messina (aspetto smentite e pernacchie) ci sono situazioni che fino a pochi anni addietro risalivano al 1908! Parlo del terremoto devastante di quell’anno. Così come esiste l’accisa sulla benzina (o forse è stata tolta da pochissimo e qualora me ne scuso) per ammortare le spese fatte (???) dopo l’alluvione calabra del 1949.

Ma tanto tutto questo lo sapete.

Oreste Grani/Leo Rugens