Questa mattina la rete si è accorta della nostra tirata d’orecchie ad Angelo Tofalo
Che fine ha fatto l’Intelligence diffusa e partecipata proposta dal Movimento 5 Stelle?
Perché, se non lo avete capito, lo esplicito: quanto sta accadendo a Roma (misura attiva dopo misura attiva, pasturazione pre-giunta, figure infiltratesi a tempo debito in capo pentastellato con “agenti in loco” pronti ad essere poi attivati, dossieraggio a strafottere, denaro a profusione adeguato comunque alla posta in gioco) non doveva accadere, soprattutto nelle modalità con cui sta accadendo.
E questo non fare accadere le cose – con queste modalità soprattutto – era compito dell’Intelligence (diffusa e partecipata o meno che si voglia chiamare) che alcuni ritenevano di aver organizzato a protezione strategica del “capitale” morale e politico rappresentato prima dai nove milioni di voti del 2013 e poi i 770.000 raccolti solo a Roma poche settimane addietro.
Un vero buco nell’acqua senza neanche aver realmente potuto cominciato a parlare d’acqua (ACEA) che come si dovrebbe sapere è la vera posta in gioco con le altre partecipate di questa partita.
Si era capito che si sarebbe mandato allo sbaraglio il gruppo dirigente quando nei giorni successivi a quel primo Convegno “Intelligence Collettiva: le informazioni al tempo di internet tra potenzialità e minacce” una fantomatica segreteria aveva cominciato a telefonare ai partecipanti alla manifestazione scartando pedissequamente quelli “buoni” e indirizzandosi verso quelli “cattivi”. Nulla che facesse presagire quindi un cambiamento culturale profondo capace di attaccare gli stereotipi e i luoghi comuni che da 40 anni connotano l’ambiente dell’Intelligence italiano. Si era già visto dal parterre dei relatori e dagli invitati. Io stesso avevo fatto una doppia lista per capire da quali ambienti fossero attratti i 5 Stelle. Ne avessero individuato uno di quelli buoni che avevo fatto in modo che fossero invitati. Non una delle persone per bene, onesti patrioti, persone lontane dalle oscenità che per decenni sono state spacciate per attività legate alla sicurezza della Repubblica e che “spintaneamente” avevo suggerito, con diverse modalità, di invitare è stato successivamente contattato.
Viceversa quelle che si chiamano “carotaggi” e che avevo predisposto per verificare se ci fosse un’attrazione, anche nel Movimento 5 Stelle, verso posizioni autolesionistiche o peggio, hanno dato esito 100%. Nessuno dei “curiosi/onesti”, grandi specialisti della materia e della controinformazione che si erano offerti speranzosi di attenzione è stata mai contattata, sia pur riservatamente. Gente che da anni aspettava anche di fare i conti con quelli che stavano ipocritamente al tavolo, figure istituzionali, invitate con leggerezza dai promotori del Convegno, è mai stata cercata per capire il motivo della loro presenza in quella occasione.
Ma veramente si è pensato che la gente passava di lì per caso e che si era messa a sedere perché pensionati nullafacenti? se così è stato sappiate che le cose non stavano così e che la platea del primo Convegno vedeva in sala veri e propri geni della difesa elettronica, della intelligence culturale, della controinformazione abili investigatori capaci di snidare infiltrati e duble-cross. Quanto sta accadendo a Roma non dico che non sarebbe accaduto ma certamente, con tanto anticipo e tante intelligenze pronte a togliersi qualche soddisfazione in difesa degli interessi della Repubblica e della sua gente, la difesa del successo (prevedibile e previsto) sarebbe stata organizzata con ben altre metodologie.
Invece si sono scelti consiglieri interessati che hanno disperso l’intuizione e il valore dei materiali raccolti in rete a cui il giovane Tofalo diceva di essersi appassionato.
Ma come tutte le cose che riguardano la collettività e la Repubblica anche l’Intelligence non doveva essere trattato come “cosa propria” (espressione sinonimo di “cosa nostra”) e se si appartiene al mondo che ha fatto la propria fortuna politica nella rete bisognava, con discrezione e con gli algoritmi opportuni, recuperare suggerimenti, informazioni riservate, allarmi e, diciamolo, preparare un fuoco di sbarramento preventivo contro le centrali che oggi inquinano a mani basse senza utilizzare un decimo di quell’impegno che si pensavano dover profondere. L’assenza di qualunque intelligenza (in questo campo) da parte del M5S sta mettendo a repentaglio la Lunga Marcia di Giuseppe Grillo da Genova prima, dei Casaleggio dopo e di quei nove milioni di italiani che vi aspettavano per riprendersi la liberà ormai perduta sotto la dittatura partitocratica.
Se mi sbaglio, ora che è successo il casino, cortesemente fate i nomi dei componenti del gruppo di lavoro che avete organizzato dopo il primo convegno “Intelligence Collettiva: le informazioni al tempo di internet tra potenzialità e minacce”. Non ne potete fare uno perché nulla in questo senso è stato fatto e quanto sta accadendo è figlio di tale incuria e sottovalutazione.
O, speriamo di non doverlo un giorno scoprire, di qualcosa di peggio. Visti gli uomini d’ambiente che vi frequentavano e dove andavate ad apprendere l’arte dell’estrarre dalla realtà ciò che c’è ma non si vede potrebbe anche essere. Veramente volete farci credere che non si sapeva che vi avrebbero aspettati al varco? Forse bisognava fargli il culo (quando ci vuole ci vuole!) prima e lavorando sui se come loro vi hanno cucinato. Con l’aria fritta. Perché la struttura di Cantore è lei stessa aria fritta ma non quando ve le deve suonare. Che non sarebbe cosa gravissima se non fosse che non si tratta delle vostre teste un po’ da somarelli presuntuosi ma di tutti noi. Dice bene Luigi di Maio quando dice che siamo nuovamente in pericolo e potrebbe accadere che ci potremmo ritrovare nuovamente disarmati. Bastava invece prenderli “d’incontro”, senza neanche essere Cassius Clay, Nino Benvenuti o il terzo uomo al mondo che sa colpire arretrando ma di cui, per riservatezza, non dico il nome. Ora è tardi e bisognerà, per riprenderci il centro del ring, cambiare i toni. Viceversa bastava ribadire prima, chi avevamo d’avanti e cosa avrebbero fatto. Passo dopo passo. Oltre a questa facile attività di scientifica informazione il gruppo di lavoro che nessuno ha fatto nascere si sarebbe misurato sul terreno del reclutamento e selezione delle personalità destinate a difendere la Repubblica mentre si dedicava ad amministrare Roma.
Comunque noi siamo qui, affettuosi ancora con i ragazzi a cinque stelle, in quanto quelli che per primi (oltre un decennio addietro) abbiamo teorizzato l’Intelligence diffusa e partecipata che oggi il M5S ritiene di aver messo a punto grazie ai convegni organizzati dal rappresentante (un po’ distratto e inefficiente) del popolo italiano Angelo Tofalo. Siamo quelli (Bambara, Grani e molti altri) dell’Intelligence Culturale Ubiqua come dicevamo, prima di chiunque altro, già nel lontano-vicino 5 dicembre 2005. Come siamo quelli del “Caso Shalabayeva”, andato provvidenzialmente dritto ad Astana per la delegazione dei 5 Stelle, non credo per intervento della Madonna di Pompei. Madre potentissima ma un po’ arrugginita in geopolitica e in complessità euroasiatiche.
Oreste Grani/Leo Rugens disponibile ad aiutare Tofalo ad estrarre quanto implicito in questo post. Se gli dovesse interessare!
Caro Leone Ruggente è veramente penoso vedere quanto sta accadendo a Roma, i lupi feroci attaccano ora in branco, ora che una piccola ferita inizia a perdere sangue, non si fermeranno…
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A Roma sapevo che bisognava temere o amare le Lupe. I lupi potrebbero ancora fare una brutta fine. Se ti è piaciuto ciò che è implicito in quanto abbiamo scritto fai il “massimo” perché il contenuto sia divulgato. Grazie.
Leo Rugens
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