Le Olimpiadi del 2024 si possono fare, un po’ a Roma e un po’ a Parigi

OGGI 22 SETTEMBRE LE COSE SEMBRANO METTERSI PER IL VERSO GIUSTO!

RINNOVO LA MIA PROPOSTA BIZZARRA DI FARE PACE CON IL CONI E AL TEMPO CON LA “NEMICA “FRANCIA. NEL NOME DEI MILLE E MILLE  EROICI “ALESSANDRO ZANARDI”.

ORESTE GRANI.

P.S.

AMICO V. CON QUEL NOME (ALESSANDRO) COSA ALTRO POTREBBE ESSERE SE NON UN CORAGGIOSO?campus2

Un tempo le lettere aperte le potevano pubblicare solo le personalità riconosciute. Io nella mia marginalità ed ininfluenza sono consapevole di quanto stia azzardando e di come questo gesto iconoclastico possa rivelarsi un buco nell’acqua e non, come invece vorrei che fosse, un sasso nello stagno capace di disegnare cerchi concentrici e quindi il conseguente intelligente ampliamento della visone e con essa la presa in considerazione dei vasti orizzonti necessari alle decisioni complesse.

Io una proposta per aggiustare, all’ultimo minuto, la questione delle Olimpiadi, la faccio: noi ci prendiamo quelle Paraolimpiadi e i francesi quelle altre. O viceversa. O un po’ e un po’.

A queste condizioni possiamo fare tutti (noi e i francesi) un figurone dando in realtà un segnale sostanziale di una Europa pronta a rinascere intorno all’Uomo e alla sua diversa condizione. Questa è la vera risposta a chi – a ragione  – continua a sostenere che l’Europa gira intorno esclusivamente all’Euro e all’avidità dei banchieri. La sede italiana di questo comitato intelligente e lungimirante italo-francese c’è già ed è quella che viene chiamata Campus X di Tor Vergata.

++ Roma 2024: ecco il logo, è un Colosseo tricolore ++

Nella residenza universitaria siamo già in terra italo-francese per non pochi motivi che si potranno spiegare facilmente ma la cui elencazione e illustrazione rinvio a quando avrò capito se qualcuno capisce cosa sto dicendo e quale straordinaria opportunità geopolitica si aprirebbe a seguito di tale scelta lungimirante e sparigliante. Noi e i francesi facciamo insieme le Olimpiadi del 2024, generando un solo sistema sinergico determinato da volontà e necessità che vadano oltre l’attuale fase politica e culturale asfittica e pericolosissima per il mondo intero. Sarebbe una estensione concettuale dello spirito olimpico circoscritto – in epoca greca – alla sospensione della guerra. Non sospensione solo della guerra in quei pochi giorni (ormai nessuno l’attua la sospensione antica) ma luogo di ragionamento permanente (nei sette anni di preparazione al 2024 si potrebbe lavorare oltre che all’avvenimento sportivo all’arte della prevenzione delle guerre o almeno di abbassamento di livelli di conflittualità in essere) che attirerebbe l’attenzione del Mondo intero e che rilancerebbe un’idea di Europa, fucina di laboratorio culturale ineguagliabile. Tra noi e i francesi, a partire dall’eno-gastronomia, a salire o a scendere, non ce ne sarebbe per nessuno come si direbbe in gergo sportivo.

Se solo decidessimo che, a Olimpiadi fatte, ci comporteremo in tutti gli altri campi come un solo grande Paese ci prepareremmo a sparigliare.

Viceversa, mi dite chi di voi si sente di descrivere la situazione del Mediterraneo tra sette anni ricordando che sette anni addietro in Siria si viveva benissimo e la terra dava frutti agricoli inimitabili? Hanno un senso le Olimpiadi solo se mettiamo sotto, sopra, di fianco, dietro, davanti un tale cambiamento paradigmatico capace di far scoppiare la pace nel Mediterraneo. Io so cosa dico perché conosco molto bene Campus X e le sue potenzialità. Ritengo anche di sapere quanto pesi nel mondo (anche in quello da cui arrivano le ondate immigratorie) il Gruppo Veolia che possiede, tramite la SIRAM Spa, la “base logistica e concettuale” a cui faccio riferimento.

parigi2024

Se qualcuno che conta in Campus X srl, Siram SPA, Veolia batte un colpo ritengo che l’irreversibilità che a ore potrebbe innescarsi tra la Sindaca, i Cinque stelle, il CONI nella questione Olimpiadi, possa essere “schienata”, si direbbe con termine mutuato dalla lotta sportiva. Non affidiamo ai luoghi comuni questa proposta (non si può fare perché il CIO…); non buttiamo via un’opportunità che sarà tale solo se sarà giocata nella chiave che mi permetto di suggerire. Viceversa, anche questa volta, ci divideremo dai francesi, dai nostri fratelli francesi, lasciando solo al ricordo dell’FLN algerino da noi aiutato, dei terroristi br ospitati a Parigi, ai dubbi/certezze intorno ad Ustica, alla morte del gen. Licio Giorgieri, all’invasione della Libia, a Ventimiglia il compito di dettare l’agenda.

Io ci sto provando a metter pace tra il M5S e il CONI per Roma, per l’Europa, per l’Eurasia, per il Mediterraneo. Così facendo spero che molti amici capiranno perché non ho interrotto i rapporti con Campus X nonostante ne avessi motivo.

La vita è più complessa di come appare.

Oreste Grani/Leo Rugens