Tutti i debiti per essere tali devono essere garantiti. Da chi è garantito il Debito Pubblico Italiano?

caporalato-1

Mai dimenticare che il Debito Pubblico è garantito in solido da tutti i cittadini italiani e quindi siete solo possessori a tempo determinato dei beni di cui pensate di avere la proprietà. Per questo tra l’altro non ho mai voluto possedere nulla di confiscabile quale ad esempio una casa, dei titoli, un’automobile, dei terreni, una fabbrica, fino a dei quadri catalogati ed assicurati. Fin che ho potuto ho avuto dei libri. Niente, perché con questo debito pubblico (montante senza speranza a meno che …) nulla sarebbe stato mio.

Tutto l’eventualmente costruito con la mia fatica e dei miei cari sarebbe stato posto a garanzia di quanto loro avevano speso per farsi belli e farsi eleggere. Per continuare a vessarmi. Preferisco ribadire che le bare non hanno le tasche e che la proprietà in Italia non ha senso. Anche dell’uso delle cose dobbiamo discutere.

child-slavery

Mi inoltro in una materia difficile e a tal proposito non credo che in molti abbiate letto il brano che segue scritto da Francesco Maria Toscano “La Gnosi che muove la mano del Venerabilissimo Maestro Mario Draghi”, comparso in rete nel sito http://www.ilmoralista.it, il 10 ottobre 2014. Poco tempo addietro, moltissimo tempo fa.

È ora, prima che vi tengano esclusivamente ancorati alla “monnezza” romana di provare ad elevare i ragionamenti e a misurarsi con la complessità di quanto ci circonda e in particolare con la crudeltà mentale di alcuni umani.

Oreste Grani/Leo Rugens


LA GNOSI CHE MUOVE LA MANO DEL VENERABILISSIMO MAESTRO MARIO DRAGHI

imagesH3NWK9F6Dopo Giorgio Napolitano, anche il non meno Venerabile Mario Draghi ha espresso compiacimento per le iniziative in tema di lavoro messe in cantiere dal burattino fiorentino Matteo Renzi. Comincia a delinearsi con nitidezza il percorso coerente predisposto da alcuni esoterici architetti al fine di rendere peggiore la vita della maggior parte dei cittadini che vivono nel Vecchio Continente. Esiste un evidente rapporto di causa ed affetto tra le politiche di austerità e la definitiva archiviazione dei diritti in capo alle classi abbruttite, neo-schiavizzate e subalterne. Come faticano in molti a vedere, l’obiettivo finale dei massoni aristocratici e neonazisti che si riconoscono nelle  mosse intraprese da un uomo pubblico come il potentissimo contro-iniziato Mario Draghi è proprio quello di ridisegnare la società in senso feudale. Una nuova nobiltà nera dovrà infine dominare una massa di straccioni piegati e fiaccati dalla paura e dal bisogno. La permanenza in vita di alcune garanzie poste a tutela del contraente debole impedisce il cristallizzarsi di nuovi rapporti sociali basati sull’antica dicotomia padroni-schiavi. Per quanto impaurito e minacciato, un uomo comunque coperto da un sistema di tutele in grado di custodirne il diritto alla vita non si ridurrà mai volontariamente in uno stato di assoluta e incondizionata sudditanza nei confronti di un proprio simile. Ma un uomo ridotto alla mercé di un datore di lavoro, inserito all’interno di uno Stato che depotenzia e annulla welfare e ammortizzatori sociali, non è più un uomo: si trasfigura in semplice oggetto, pronto per essere gettato nel fuoco una volta divenuto vecchio e inservibile. Quando spesso provo non senza difficoltà a spiegare ai miei lettori perché il cuore della Restaurazione neonazista in atto è di fatto principalmente “spirituale” mi riferisco proprio a questo aspetto. Per quelli come Draghi e relativi fratelli reazionari solo una ristretta categoria di iniziati e illuminati (classe “pneumatica”) ha diritto di sentirsi a pieno titolo parte di una umanità degna di essere riconosciuta come tale (clicca per leggere). Gli altri, ovvero i profani continuamente assillati da problemi legati ad un concetto elementare di esistenza (mangiare, dormire, riprodursi) ingrossano invece le fila della classe “ilice”, gruppo composto cioè da uomini-bestia destinati ad affannarsi per la vita al fine di soddisfare gli stessi identici bisogni che contraddistinguono e regolano la vita del mondo animale (mangiare, dormire e riprodursi). L’operaio così come il disoccupato, lo studente o il sotto-salariato, quindi, non viene colpito e impoverito per permettere ad una minoranza di avidi di accumulare ricchezze e capitali a dismisura così come erroneamente spiegava la dottrina marxista ora in parte  riverniciata dal lavoro pubblicato dal brillante economista francese Thomas Piketty (Il Capitale nel XXI secolo, Bompiani editore). Non so se vi siete accorti di come la classe “pneumatica”, capace di perpetuare un controllo ferreo sulle strutture finanziarie globali che dominano e regolano il mondo contemporaneo, non ha bisogno di levare un centesimo a nessuno per trasformare la materia in oro. Quando la Bce lo desidera, infatti, inonda le banche di una liquidità che essa stessa provvede a generare secondo regole e criteri tanto moderni quanto però mutuati da antichissimi principi alchemici. Detta in maniera ancora più semplice, è bene che sappiate che Draghi non ha bisogno di rubare il vostro “oro”, dal momento che il presidente della Bce conosce la formula per poterne continuamente generare quanto ne vuole  in perfetta autonomia e solitudine. Questo ragionamento è utile a farvi comprendere come le vostre sofferenze materiali non rispondano né ad una necessità di tipo congiunturale (“la crisi ha provocato carenza oggettiva di beni destinati al consumo”), né per assecondare le bramosie più o meno dissimulate di una casta di ultraricchi insaziabili che banchettano sulle pelle dei poveri e degli affamati (“spiegazione di tipo marxista”). Il Venerabile Draghi, con relativi fratelli, fomenta in primo luogo una spirale di inquietudini, sacrifici e privazioni per realizzare nella realtà fattuale un equilibrio fra le diverse categorie umane risultante il più possibile fedele alla gnosi che egli stesso abbraccia ed insegna. Dottrina che, lo ripeto, incasella la maggior parte degli uomini all’interno di un ruolo meschino e  semi-animalesco (classe “ilice”). E il fatto che in molti, nonostante le evidenze e i puntuali e pubblici resoconti nel merito, continuino ad ignorare simili progettualità finisce con il rafforzare le convinzioni di quelli che, come Draghi, pensano di potere far pascolare impunemente all’infinito “l’umano bestiame”.

P.s. Questo articolo trae libera ispirazione da una mia personale rielaborazione di alcune preziosissime suggestioni regalatemi da Gioele Magaldi

Francesco Maria Toscano

10/10/2014