“L’Africa resta centrale”, dichiara il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni

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Ci mancherebbe pure signor ministro che non fosse così. Vediamo di ricordarcene quando, tra poche settimane, discuterà in Polonia di Frontex Nigeria o la prossima volta che dovesse volare nella più popolosa nazione africana che a questo blog risulta non avere una anagrafe degna di questo nome. Sarebbe come dire che ci sono circa 70/80 milioni (milioni!!!!!!!) di nigeriani che potrebbero vivere sotto falso nome e comunque sconosciuti alle loro autorità e quindi anche alle nostre.

Paolo Gentiloni, con questo post, è reso edotto della situazione paradossale (non c’è – lo ripeto – in Nigeria un’anagrafe degna di questo nome) a cura di questo blog. Qualora invece stessi dando notizie false e tendenziose mi assumo tutte le responsabilità del caso.

Se viceversa dovessi avere ragione io, suggerisco al segretario di stato Kerry di smetterla di dare consigli – a destra e a manca – su quello che va fatto ricordandogli che la guerra chiama guerra e che è stato il suo paese ad aver scatenato o alimentato le ultime 850 guerre nel mondo.

Se Kelly volesse fare qualcosa di intelligente e di utile, cacciasse i soldi (do you know “soldi”?) per rapidamente implementare l’informatizzazione della Nigeria che – ad oggi – mi risulta non avere un’anagrafe elettronica, una motorizzazione, un catasto e quindi nessuna (ho scritto nessuna) attendibile possibile politica di sicurezza valida per la Nigeria e quindi per l’Europa tutta.

A proposito di USA, quando leggo/sento di guerra in Siria, Libia, Egitto, Tunisia ripenso sempre a tal Larry Sabato mandato a suo tempo in Europa dalla Segretario di Stato dell’epoca Hillary Clinton a raccontarci che il problema del Mondo (e degli USA!) non era mediterraneocentrico. Aiuto! Chissà che fine ha fatto un tale cazzarone e soprattutto, se penso che parlava a nome e per conto anche della signora Clinton, mi sento mancare. L’anziana candidata mi è sembrata in queste ore ancor più inespressiva del solito. Saranno gli esiti del lavoro del chirurgo plastico o la polmonite che non la molla, ma la signora sembra bollita. O quasi. Temo che il Mondo, Clinton o Trump, stia per cadere dalla padella nella brace.

Oreste Grani/Leo Rugens che ci mandò altri all’incontro con Larry Sabato altrimenti potrebbe dire di averlo conosciuto, de visu, un tale “coglionazzo organizzato”. Che sarebbe come dire un super incompetente arrogante e presuntuoso.

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