La Wiki-intelligence secondo il Gen. Umberto Rapetto

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Si definisce convergenza evolutiva il fenomeno per cui specie diverse che vivono nello stesso tipo di ambiente, o in nicchie ecologiche simili, sulla spinta delle stesse pressioni ambientali, si evolvono sviluppando, per selezione naturale, determinate strutture o adattamenti che li portano ad assomigliarsi moltissimo. Tali specie sono dette convergenti.

Casi di convergenza evolutiva si possono osservare sia tra forme di vita presenti contemporaneamente in diverse aree del mondo, sia comparando resti fossili appartenenti a diverse epoche geologiche.

Fonte Wikipedia

Il Gen. Umberto Rapetto in data 30 settembre 2016 ha varcato il Rubicone e ha annunciato che, lasciando in pace le istituzioni vigenti dedite alla sicurezza dello Stato, o l’intelligence del futuro sarà “wiki-intelligence” o non sarà.

Immagino che il vulcanico ribollente cittadino di Aqui Terme, il generale intendo, abbia in mente un percorso ben preciso per realizzare questa grandiosa e innovativa architettura, per quanto sono arci sicuro che del miliardo di euro che sarà stanziato per la sicurezza cibernetica del Paese non un cent finirà sul progetto. Sarà allora decisiva la vigilanza del COPASIR e del cittadino Angelo Tofalo affinché i pirana nazionali sul genere di Marco Carrai e fratello non ne approfittino.

È evidente che il modello wiki ha bisogno di essere ragionato e costruito con attenzione e pluralità di intelligenze, ma queste certo non mancano tra gli estimatori del Generale Rapetto, è necessario solo che si creino le condizioni o il luogo nel quale far convergere le suddette.

 

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“L’evoluzione, piuttosto, assomiglia a uno scultore vagabondo che passeggia per il mondo e raccoglie un filo qui, una latta là, un pezzo di legno più in in là. E li unisce nel modo consentito dalle loro strutture e circostanze, senza altro motivo se non che è lui che può unirli. E, così, nel suo vagabondare, si producono forme complesse composte da parti armonicamente interconnesse, che non sono prodotto di un progetto ma di una deriva naturale”. Leibniz

Faccio presente che nella sala del convegno tenutosi presso la Camera, erano presenti oltre all’intellettuale Emanuela Bambara, una delle massime interprete del pensiero della transdisciplinarietà del prof. Edgar Morin, posta alla base di una concezione dell’intelligence che viene incubata da decenni, alcuni addetti ai lavori di altissimo livello nonché giovani e anziani uomini delle istituzioni e infine la figura che meglio incarna l’attività di wiki intelligence al momento in Italia.

È ovvio che il cantiere nel quale edificare la nuova intelligence debba essere aperto e trasparente, anzi, ne è condizione necessaria e ciò che mi affascina maggiormente è che, quand’anche nascesse sotto l’egida del M5S, e non vedo alternative, in virtù di quel naturale e altissimo senso dello Stato che i suoi membri possiedono, non sarà mai di una parte ma dei cittadini.

Considerate il semplice fatto che mentre un Renzi pensa di piazzare l’amichetto Carrai alla guida della sicurezza cibernetica, il Gen. Rapetto, autore di un volume del 1996 prefato da Beppe Grillo, pensa di affidare a i cittadini – e perché no, anche gli hacker lo sono – la sicurezza dello Stato sul versante informatico. Chi uscirà vincitore è chiaro, è scritto nelle stelle.

Ritengo di poter affermare che, al di là del lodevole lavoro di Angelo Tofalo e della sua Intelligence collettiva, oggi sia stato dato l’annuncio di una nuova fase e che per fare wiki-intelligence occorra limitare i convegni sull’intelligence, per quanto sempre utili per verificare lo stato dell’arte lato istituzioni (luci e ombre com’è ovvio) e, rompendo gli indugi, dare vita al “luogo”.

Propterus

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P.S. Non si offendano gli altri partecipanti del convegno se non li menziono, quasi tutti hanno detto qualcosa che mi rimarrà in mente, chi più, chi meno e chi niente, del resto come ha ribadito il generale, fare intelligence con le raccomandazioni è un suicidio, detto con altre parole. Altrettanto mettere un “politico trombato” a occuparsi di sicurezza informatica è come mettere “Pacciani al Ministero della Salute… che del resto è toscano anche lui”.