27 gennaio 2017, Giornata della Memoria: non dimentichiamo chi sia stato Alois Brunner
Ci sono mille modi per onorare la Giornata della Memoria. Io, nella mia semplicità, ho fatto, per anni, quanto potevo per contribuire perché il mondo non dimenticasse la Shoah. Allora avevo mezzi economici sufficienti e contribuivo sostenendo manifestazioni pubbliche organizzate dalla comunità ebraica. Oggi, mi limito, nella condizione in cui mi trovo, a non tacere su una questione che potrebbe sembrare ormai minore (il lurido individuo è ormai morto da oltre 15 anni e la sua tomba è una delle centinaia di migliaia che costellano la martoriata Siria): non dimenticare chi sia stato Alois Brunner, il nazista di Damasco.
Sangue e strazio di corpi, di affetti, di figli strappati ai genitori, bambini bruciati con indifferenza, ieri in Germania (e ovunque agissero i nazisti), oggi con altrettanto orrore che si perpetua dove la cultura dei tedeschi degeneratisi in mostri, dopo la loro sconfitta in Europa, si è interrata, è stata accolta, nascosta, protetta, coltivata, fatta nuovamente sbocciare.
Non dobbiamo, ad esempio, dimenticare il filo rosso (di sangue e di terrore), teso tra Adolf Eichmann, l’ideatore – con altri – della Soluzione Finale e il citato Alois Brunner. Non dobbiamo (venerdì 27 gennaio 2017 ma ogni giorno dell’anno ogni volta che si sente pronunciare il nome “Siria” in televisione o lo si legge nei media) dimenticare come il complice dell’eliminazione di 136.000 persone durante la seconda guerra mondiale, riuscì a scamparsela, prima in Egitto e poi, dal 1954, in Siria.
In particolare, a quelli a cui piace Bashar al Assad (quel sellerone che guida la carneficina da cinque anni in essere in Siria), tengo a ricordare che lo scampato Alois Brunner, affiancò il padre di Assad, Hafez, dal 1966 al potere dopo un democraticissimo colpo di Stato, nei processi addestrativi e formativi della mukhabarat (i servizi segreti siriani) a cui passò la conoscenza di quanto, da mostro torturatore, aveva appreso da quel gentiluomo di Eichmann. Il nazista cambiò nome e, assunto quello di Abu Hossein, si applicò grato dell’ospitalità a mettere a punto tecniche “originali” di tortura, tra cui la “sedia tedesca” (come si poteva chiamare?), dove la vittima veniva legata in modo da tirargli il dorso fino a spezzarlo.
La creatura teutonica divenne tutt’uno con la famiglia Assad e nulla al mondo potrebbe farmi credere che quel pennacchione giraffoso in nome e per la difesa del quale è stata distrutta la Siria, non sia cresciuto consapevole su quale “consenso” e come ottenuto si basasse la sua vita di lusso, potere, studi, relazioni. Gli Assad sono questo e gli amici putiniani di Bashar non possono non saperlo. Ma tanto loro a fare massacri non solo ci sono abituati per DNA ma se non ne fanno non si divertono.
Il massimo coltivatore dell’odio per Israele in Siria, dal 1954 fino al 2001, è stato quindi Alois Brunner in strettissimo rapporto e accordo con la famiglia Assad.
Questa stronzata che le colpe dei padri non devono ricadere sui figli nel caso di Bashar quindi è da respingere totalmente perché il ragazzino non solo sapeva tutto ma, quando il babbo e il nazista di Damasco se la intendevano sull’antisemitismo e sull’annientamento di Israele, non aveva l’età per nessuna innocenza. L’unica divergenza con la famiglia dei dittatori siriani, Brunner la ebbe perché non erano stati abbastanza feroci nei confronti di tutti gli ebrei di Siria, non volendo ucciderne la maggioranza o almeno cacciandoli tutti. Non a caso a lui sembrava più “allineato” Saddam Hussein, il baffone dittatore dell’Iraq, alla linea Eichmann.
Comunque, diciamo che non voglio dimenticare che questo mostro è morto nel suo letto, senza mai fare un giorno, che sia stato uno, di punizione per tutto il male fatto.
Altro che abbassare la guardia.
Oreste Grani/Leo Rugens
Leggo dalla Jewish Virtual Library che subito dopo la seconda guerra mondiale Brunner fu impiegato dai servizi segreti statunitensi e quindi dal governo Usa, per il tramite del suo consimile nazista Gehlen, il top operative antisovietico arruolato stelle e strisce.Sempre sulla medesima enciclopedia si legge che gli stati uniti con Reinhard Gehlen costituirono una rete di spie con centinaia di ex ufficiali della gestapo ricevendo milioni di dollari di fondi dal governo statunitense,la nota Gehlen Org. Solo dopo essere stato inserito in questa rete Brunner si reco’ in siria. A questo punto dovremmo chiederci come mai vi ci si reco’? Oltre a chiedersi che cosa mai ci avranno fatto gli Stati Uniti con l’arrulamento di centinaia di ufficiali gestapo.
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I vincitori, con i tedeschi fatti “prigionieri”, hanno fatto più cose. Sono andati e tornati dalla Luna e hanno organizzato, nel caso degli USA, la lotta al loro ex alleato sovietico. Ore segnate da calcoli e opportunismi che hanno lasciato segni che ancora si possono riscontrare. Uno di questi segni indelebili li ha lasciati Alois Brunner alias George Fischer, appunto.
Chi lo abbia aiutato a evitare di rispondere delle mostruosità perpetuate e lo abbia piazzato prima in Egitto e poi in Siria va cercato certamente tra i vincitori di cui sopra. Cose che vanno ricordate ma che influiscono poco su quanto intendevo dire e cioè che quel pezzo di sterco di suino è stato uno dei puntelli degli Assad.
Continuo a pensare che se non fosse stato protetto dai Servizi siriani non sarebbe morto nel suo letto ma giustiziato a pochi metri dal portone di rue Haddad a Damasco dove si nascondeva da chi aveva diritto a fargli la pelle.
Oreste Grani
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Escludendo che con gli ex nazisti ci abbiano fatto la birra, direi che hanno fatto la guerra fredda, del resto ci voleva gente motivata… mi chiedo perché questa domanda retorica, caro Gennariello.
Dionisia
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Mi permetto di farLe notare pero’ che “ex nazisti” è una locuzione impropria,quelli della Gehlen che lavorarono per la cia e per il governo statunitense non rinnegarono mai il nazismo.A questo punto mi sovviene un altra domanda retorica sulla cia: ma andando con lo zoppo impararono a zoppicare?
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EX NIENTE COME DICE LEI! STANCHEZZA E SCHIFO, MI HANNO INDOTTO AL LAPSUS. NOTORIAMENTE NEGLI USA ESISTE UN FORTE “POTERE” EBRAICO E FORTISSIMI SENTIMENTI ANTISEMITI. ESISTEVANO PRIMA DEL FENOMENO HITLERIANO COME LA “RESISTENZA” DI GIUSEPPE KENNEDY A SCHIERARSI CONTRO LA GERMANIA NE E’ UNA DELLE CENTO POSSIBILE PROVE.
IL VECCHIO DELINQUENTE AGIVA E CONSIGLIAVA COME ANTISEMITA E COME CATTOLICO.
CIA O NON CIA, SHABACK O NON SHABACK, MOSSAD O NON MOSSAD, SHIN BET O NON SHIN BET, RIMANE LA SOSTANZA DEI COMPORTAMENTI TENUTI DA CHIUNQUE ABBIA AGITO STIA AGENDO DOVESSE AGIRE IN FUTURO COME I NAZISTI HANNO AGITO. RIMANE LA RESPONSABILITA’ GRAVISSIMA DI CHIUNQUE RITENGA DI ESSERE LIBERO DI “USARE”, “MARTORIARE”, “SOPPRIMERE” L’ALTRO DA SE PER “OTTIMIZZARE” LA PROPRIA ESISTENZA. E DI CHI, CON QUALUNQUE COSTRUZIONE DI RAGIONAMENTO, TENDA AL NEGARE GLI AVVENIMENTI AVVENUTI, GLI ACCADIMENTI ACCADUTI, L’ORRORE PERPETUATO SU MILIONI DI ESSERI INDIFESI.
OGGI PER ME E’ IL GIORNO (COME TUTTI GLI ALTRI MA PIU’ DEGLI A LATRI) IN CUI E’ VIETATO “NEGARE” QUANTO ACCADUTO.
QUALUNQUE FORMA DI NEGAZIONISMO, SIA PUR ABILMENTE INSINUATA, FAREBBE SCATTARE LA FINE ISTANTANEA DI QUALUNQUE FORMA DI ACCOGLIENZA E DI CONDIVISIONE DI QUESTO SPAZIO TELEMATICO CHE MAI, PER NESSUN MOTIVO AL MONDO, POTREBBE FARSI SPONDA DI FINALITA’ NEGAZIONISTE.
ORESTE GRANI IL LEONE ANCORA RUGGENTE
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Non esiste modo migliore di onorare la sofferenza degli ebrei nei campi di sterminio se non ribadendo quello che solo gli storici e mai i mass media ricordano, ovvero che le piu’ importanti nazioni del mondo hanno dato protezione e si sono avvalsi dei servigi dei nazisti.Escludendo forse i servizi israeliani ,che agganciarono Skorzeny per scovare comprensibilmente con piu’ efficacia gli altri nazisti,vergogna per tutti le altre nazioni soprattutto quelle che fanno le propagande non vedendo la propria trave.Era semplicemente questo il discorso e non sono argomenti marginali e in nessun modo il citare la connivenza di importanti servizi con la feccia nazista,di cui possiamo trovare una firma nei recenti accadimenti in Ucraina e clamorosamente sottaciuti dai giornali, puo’ essere ricondotto a forme di negazionismo.Ritornando al carnefice Brunner ,un importante giornalista israeliano riferisce che entro’ in Siria in incognito come imprenditore tedesco e la sua identita’ venne fuori solo quando fu arrestato per sospetto narcotraffico.Da li in poi fu messo sotto protezione(o fatto prigioniero?) dal governo siriano.Il Bnd ha distrutto centinaia di pagine su Brunner,cosa che i piu’ importanti storici considerano la prova che lavorasse per i servizi della germania occidentale come infiltrato in Siria.
Se preferisce non commento piu’.
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Caro a me Gennariello, ho avuto ciò che mi prefiggevo di avere e di questo la ringrazio. Lungi da me immaginare di non ospitare il suo pensiero. Ora più che mai. Ma come lei sa la rete è anche luogo di agguati e di pensieri e identità doppie. Sentivo quindi l bisogno di poter avere un testo da intellegere senza dovermi sforzare troppo, vecchio e stanco come sono. La ringrazio nuovamente per questo.
Direi che George Fischer era sicuramente un agente BND, cioè quasi USA.
O. G.
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Non furono solo i servizi o le agenzie spaziali a utilizzare le risorse intellettuali di individui che avevano aderito al nazismo, lo fecero perfino i medici che sfruttarono i risultati degli esperimenti condotti nei Lager. Nel 1963, Le Carré già denunciava l’impiego di nazisti nell’intelligence della Germania Federale – nella finzione la vittima, guarda caso, era proprio un onesto ebreo comunista convinto di lavorare per il sole dell’avvenire – e del resto, perché no? La provocazione è intesa a sottolineare che certi metodi appaiono irrinunciabili quando al tavolo si gioca senza regole. È possibile una intelligence che escluda tali assurdità?
Dionisia
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