Chi vuole male ad Andrea Bacci, l’uomo che si voleva a capo di Telecom Sparkle?
Il Bacci Andrea, personaggetto che si vociferò, agli inizi del 2016, destinato a dirigere Telecom Sparkle con i timbri dei servizi e i crismi di una pletora di autorevoli signori, è oggi bersaglio di ignoti che si divertono a crivellargli l’auto e la ditta a colpi di pistola.
Non avesse guai giudiziari, non fosse amico del noto Renzi e soprattutto presidente di una squadra di calcio o qualcosa del genere, potremmo immaginare che sia un cittadino dalla schiena dritta che affronta oscuri pericoli. Ma de che?
Pensare che questo individuo senza alcuna esperienza nel campo delle comunicazioni dovesse ricoprire un ruolo delicato a capo di una società che è “il bocchettone dell’informazione verso i Paesi Arabi” fa impressione dato il livello dei “servitori dello Stato” che, si diceva, fossero d’accordo a rilasciargli i NOS necessari alla bisogna.
Eppure è accaduto e oggi, 23-24 gennaio 2017, il Bacci è fatto segno di gravissime intimidazioni. Pensare che ciò sia dovuto al fatto che Renzi è un morto che cammina viene naturale, così come è naturale pensare che i suoi avallatori avrebbero al solito attaccato l’asino dove il padrone indicava.
Bene, anzi male, perché ci viene un conato di vomito al pensiero degli stipendi che i suddetti servitori dello Stato (delle loro tasche) avrebbero comunque ricevuto nell’eventualità avessero dato il via libera a un soggetto del genere, sempre che il Bacci non sia un uomo di integrità morale al di sopra di quella del Renzi, del Lotti o dei Carrai Stefano e Marco.
Nell’eventualità che un proiettile, Dio ne scampi, centri il Bacci, lasciato senza le adeguate protezioni dai suddetti servitori dello Stato, non riusciremo a commuoverci poiché riteniamo che sarebbe necessaria una slavina immane per cancellare centinaia, migliaia, di soggetti che ce l’hanno fatta a essere nominati a dirigere qualcosa senza alcun merito, il tutto a nocumento del Paese.
Dionisia
Che bella la parola nocumento. A me (s)conosciuta o nascosta in qualche angolo della memoria ….. coglie tutto le parole scritte in una sola.
“L’azione, il fatto di nuocere, e più spesso il danno che ne consegue” da Trecani
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Commento al commento:
Oltre che a saper scegliere le parole (delicato il commento di Pericolo,) questa Dionisia le sa scagliare con la doverosa violenza. Ormai ci sembra che le si dbba consigliare moderazione e qualche prudenza. E – detto da noi – non è cosa da poco.
Oreste Grani/Leo Rugens
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