Ultima ora: la Nigeria (giustamente) si riprende il pozzo OPL 245 pagato 1,3 miliardo di dollari dall’ENI!
Si vive di piccole soddisfazioni, e questa è una di quelle! Non solo li hanno “cioccati” ma ora li hanno anche cominciati a punire, togliendogli il malloppo. Dopo questo passo, c’è solo la fine che si meritano, neri, bianchi e bianchi lentigginosi. Corruttori e corrotti. Se fossimo un Paese con gli attributi e guidato equamente (e quindi in sicurezza), ora ci divertiremo con i culetti della banda. Parliamo delle decisioni, civili e degne di una magistratura onesta (in questo caso l’Alta Corte federale di Abuja, capitale della Nigeria) che ha stabilito, certa di fenomeni corruttivi attuati intorno alla concessione OLP 245, che il bene demaniale doveva tornare in pieno possesso dello Stato. Così come noi vorremmo, che i soldi frodati agli italiani (perché di questo si tratta) tornassero a casa. Diamogli la caccia, a loro e al bottino, e con quei soldi, ad esempio, portiamo innovazione nelle terre martoriate dell’Appennino sismico. O usiamoli per rafforzare i sistemi anti incendio; o per monitorare il sistema idrogeologico. Non ci facciamo sfuggire l’occasione e diamo un senso all’attività di contrasto attuata dall’Alta Corte dando ragione alla Commissione d’Inchiesta nigeriana sui crimini economici e finanziari. In Banca Centrale nigeriana (non come da noi ormai l’inutile Banca d’Italia che non vigila su un cazzo di niente perché non è più niente!) sono riusciti a ricostruire il percorso dei soldini e hanno fatto scattare il sequestro cautelativo. Vedremo come va a finire ma certamente per l’ENI e i suoi dirigenti, di ieri e di oggi, sono guai. Affidiamo questo tipo di notizia/riflessione a chi si interessa, all’opposizione, di Sicurezza nazionale (ad esempio il nostro simpatico Angelo Tofalo M5S) perché questi signori siano inibiti dal continuare a fare danni per la collettività, sia italiana che nigeriana. Che Descalzi – tassativamente – non venga riconfermato ad aprile prossimo e che inizi per lui e i suoi amici e pupari, una stretta verifica sulla losca vicenda.
In fin dei conti vi chiediamo solo di far rispettare leggi e interessi del Popolo Italiano.
Torneremo sul tema senza dubbio alcuno. Per l’Italia e per dare una mano agli amici/fratelli/patrioti nigeriani che si meritano di non veder depredata la loro splendida terra.
Oreste Grani/Leo Rugens che ogni giorno di più si innamora della cultura nigeriana, dei cittadini nigeriani in Diaspora, delle splendide donne nigeriane e di chi ha diritto a tornare in Nigeria con l’orgoglio di aver fatto la sua parte per la patria lontana.