RUBY TER: Berlusconi ha pagato troppo e per troppo tempo. Ci deve essere un movente adeguato a tanta generosità
Torna il festival di Sanremo e nel pensare a questa rassegna canora sono andato in archivio a cercare la copertina che, trovata, riproduco. È di dieci anni addietro e riproduce i canterini Silvio Berlusconi (che dice non essere ancora tempo per andare a votare) e Romano Prodi (che dice che non è ancora tempo per andare a votare). Dio li fa, poi li accoppia e gli fa recitare parti diverse ma con una sola finalità: coglionare il popolo. Quello a cui si ispirano i populisti e di cui tutti ormai parlano.
In copertina, dicevo, Papaveri e Papere, cioè la debolezza del Governo Prodi (é come se uno dicesse Paolo Gentiloni) e l’ombra di Berlusconi (e come uno dicesse l’ombra di Berlusconi ma nel senso dell’ombra di se stesso). E i rapporti con gli Stati Uniti, ricordava saggiamente il settimanale Internazionale del 8 marzo 2007. Siamo, tenete conto, dieci anni addietro e a poche settimane dall’inizio della Grande Crisi, quella, per intendersi, ancora lungi da essere finita.
Cataclismi finanziari, guerre, cambi al vertice in quasi tutti i Paesi (anzi, in tutti) e qui da noi, invece, mestano i soliti mestatori.
Siamo (angoscia delle angosce) all’ennesimo rinvio a giudizio (di ieri) per Berlusconi, per questioni di fica. In realtà, mi dico, il nostro, EVIDENTEMENTE stava in fissa e voleva battere il record mondiale di costo per singola scopata con troiette di infimo livello. Onassis pagò profumatamente Jacqueline Kennedy, ma era un pezzo unico. Qui si tratta di merce che abili e perversi negoziatori avrebbero strappato per poche decine di euro, infilandole davanti e di dietro, e che vengono, viceversa, pagate, con i soldi della collettività (perché i soldi, quando Berlusca si è lanciato in politica, non li aveva e quelli che spende ancora oggi con le puttane sono figli di quella mossa e non di abilità imprenditoriali), decine di migliaia di euro non per farsele ma per evitare che raccontino cosa succedesse in quelle serate. Impossibile un altro movente!
Vogliamo finalmente passare ad una interpretazione più sofisticata della narrazione di Veronica Lario quando denunciò il tutto e fece allusione al “Drago” a cui si sacrificavano le verginelle?
Si riferiva al Drago a cui era (è?) intitolata la Loggia che Berlusconi, dopo la delusione con la P2, si fece in proprio, facendosi prestare (o comprò anche queste?) le parole “chiave” per innalzare le colonne e, così facendo, insediando un luogo massonico tutto suo?
Impossibile che il segreto da coprire sia solo che Berlusconi è frocio (e mi scuso con gli omosessuali per il gergo usato) e che Lele Mora gli procurava giamaicani nerboruti. Non scandalizzerebbe nessuno.
Impossibile che il segreto sia che decine di ragazzotte, non solo sanno che preferisce i maschi ma hanno anche le prove filmate di tali gusti.
Ci deve essere qualcosa d’altro della solita immagine compromettente di Silvio nazionale che si traveste lui da suora e da PM milanese e si fa prendere.
Cosa sanno di sconvolgente quindi queste ragazze per cui un ex Capo del Governo ha continuato a pagarle rischiando una brutta fine futura? Me lo chiedo e non so darmi risposte perché, se ci fosse stato qualcosa di veramente grave, ma di facile lettura, sarebbe già uscito.
Comincio a pensare che, tra quelle frequentazioni e durante quelle serate eleganti, qualcuno abbia colto un dettaglio (ricordate il capolavoro di Antonioni, Blow up?), ascoltato un riferimento, riconosciuto qualcuno (uno straniero ad esempio!) e che, ad anni di distanza, questo abilissimo e fortunato investigatore, continui ad orchestrare l’estorsione tramite le pischelle che, evidentemente, riesce, in qualche modo, a controllare.
Il vero segreto, quindi, potrebbe essere che questo giro e quelle serate in realtà fossero l’anticamera, quasi una prova generale, di ben altre ritualità che arrivano fino ad essere assimilabili e contigue a quel mondo occulto, esoterico, magicamente nero a cui allude la denuncia, drammatica e documentata, del giudice romano Paolo Ferraro. Proprio lui, quello che, per troppo tempo e in troppi, hanno considerato fuori di testa e paranoico.
Parlo di quel Paolo Ferraro che ha riempito centinaia di pagine di particolari narrativi giudiziari che conducono a ipotizzare mondi inimmaginabili che si strutturano intorno al controllo della personalità altrui tramite droghe, sesso e altre oscure pratiche.
Come spesso faccio in questo inaffidabile blog, anche in questo caso (forse più di altre volte), sbriglio la fantasia ma converrete che non si può accettare che l’estorsione sia durata fino a ieri in assenza di un movente complesso e innominabile.
Per nessuna scopata al mondo si pagano tutti quei soldi mentre, viceversa, per provare a mantenere coperto un orribile segreto, avendoli, certamente sì.
E Berlusconi ha dei segreti da mantenere. Il primo (e il più importante in tutti i sensi) è che, a differenza di gentarella come Denis Verdini o Matteo Renzi, Berlusconi è un massone e non all’acqua di rose. È un occultista iniziato a segreti e a ritualità che potrebbero averlo indotto a commettere qualche passo falso. Questa storia dei pagamenti, oltre ogni ragionevole giustificazione, ad esempio, potrebbero avere origine in qualcosa di accaduto, al coperto, in uno dei “crateri” della Luna dicotomica, in Arbore o in altro luogo. Quella che, solitamente, non ci è dato di vedere.
Oreste Grani/Leo Rugens