L’antisemitismo è un terreno scivoloso. Lo fu per Eco figurarsi per questi quattro stramicioni amici di Hamas
Sento rumori che non mi piacciono e discorsi pericolosi che mi piacciono ancor meno, intorno al 25 aprile e su chi può andare alle manifestazioni di commemorazione oppure no.
Una volta per tutte bisogna che smettiamo di semplificare la questione dell’antisemitismo che si cela sotto a queste scaramucce.
Ho scritto in altro post, quando mi leggevano 4 gatti, che Hamas, tutti gli amici di Hamas e i cattivoni che si rifanno, con mille sfumature, all’ISIS e dintorni, se potessero uccidere tutti gli ebrei del mondo lo farebbero.
Non c’è bisogno di aver studiato Schopenhauer per sapere della questione posta di come questo piccolo popolo testardo sia riuscito a giungere fino ad oggi, sofferente ma vivo e vegeto, dai tempi del faraone Merenptah (certamente, il tipo, non si fece parlare dietro in quanto a persecuzioni), mentre tutte le civiltà antiche sono da gran tempo scomparse. A cominciare, tanto per fare un esempio vicino, da quella romana di cui, oggi, 21 aprile, si celebra il “compleanno”.
La vogliamo smettere di fare i ridicoli anti qualcosa e passare ad una semplice ammirazione/rispetto per questo popolo che ci può solo che insegnare qualcosa di fondamentale cioè la storia e le verità storiche, come la storica Anna Foa fa nel pezzo di qualità superiore che, oggi, per dire la mia su questa questione dell’antisemitismo e della Verità come scelta strategica tombale nei confronti dell’infinito e stucchevole gioco del vero e del falso, pubblico? Siamo per l’Autentico che pone – con fermezza – il problema della fine, senza se e senza ma, degli stereotipi e dei luoghi comuni che non siamo più pronti a tollerare. Anche perché antisemit-ismo e negazion-ismo fanno rima.
PERCHÈ LEO RUGENS DIFFIDA DI HAMAS E DI MASSIMO D’ALEMA?
Perché diffido di Massimo D’Alema? Ho già scritto alcuni post per spiegare la mia diffidenza verso l’uomo. Sento, però, di non aver detto tutto. Uno dei motivi più reconditi dei miei timori è…Continua a leggere
Comunque, a prescindere, viva il 25 aprile, per motivi politici, storici e personali.
Oreste Grani/Leo Rugens