Arresti per “Assunta Madre”, il solito Briatore, banalità su come si deve lavorare e il cattivo gusto televisivo

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Che cazzo di trasmissione è una trasmissione televisiva che tiene in diretta Flavio Briatore, per ore, a pontificare su come si fa capitalismo, promozione di business, sfruttamento scientifico degli altri da se e dove a nessuno viene il dubbio che uno come Briatore non va invitato perché banalmente non è un esempio virtuoso di niente e che non serve a niente a meno che non gli si chieda, dritto per dritto, se sappia chi sia tale Gianni Micalusi, detto Johnny. Punto.

A questo sarebbe potuto eventualmente servire uno come Briatore. Dico meglio: uno come Flavio Briatore potrebbe ancora servire ma esclusivamente se venisse chiamato a descrivere quali sono i suoi rapporti con uno che è stato arrestato per riciclaggio, intestazione fittizia di beni, autoriciclaggio, solo poche ore prima. Johnny Micalusi, quando è stato arrestato (quarantotto ore addietro la performance televisiva del Briatore) stava per aprire l’ennesimo luogo pubblico (un ristorante) a Montecarlo e a farlo lo avrebbe aiutato proprio il saggio dispensatore di consigli Flavio Nazionale.

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L’amico (?), il socio (?) del Briatore (questa volta estraneo alle indagini) è un criminale che, secondo i nostri investigatori, si attiva per creare luoghi dislocati strategicamente a Barcellona, Milano, Londra ma non per dare da mangiare buon cibo agli avventori ma per riciclare denaro. Vedremo di chi. Questo è l’habitat (locali alla moda in cui gira di tutto), da sempre, anche di Briatore. Che sono lieto, qualora mi leggesse e mi volesse querelare, di mandare a fare in culo anche in un’aula di tribunale. Briatore, ciclicamente, se la fa con gente che, a sua volta, è contigua con criminali accertati. Direi che andare oltre con questi esempi stordenti (in tutti i sensi) non è più lecito e che mostrare gente di questo genere (modello paillettes e localacci per nuovi e vecchi ricchi necessitanti di infinita euforia), spacciandola per imprenditori di successo, ha poco a che vedere con la libertà di scelta dei conduttori televisivi. Che i Briatore rimangano competenza di Maurizio Crozza che, non a caso, interpreta di tutto.

Oreste Grani/Leo Rugens