Sempre più Gratteri nonostante Dorina e Angelino

Nel Cara di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, «c’era mangiare che non bastava mai. Abbiamo filmato anche la qualità del cibo: noi di solito quel cibo lo diamo ai maiali. C’erano delle società create appositamente per rifornire i pasti e con questi soldi hanno comprato cinema, teatri, decine di appartamenti, macchine e barche di lusso, terreni». A parlare è il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri. Che così, su RaiNews24, ha commentato l’operazione «Johnny», con 68 arresti, che ha smantellato la cosca Arena. (Tutti i dettagli dell’inchiesta nell’articolo di Fiorenza Sarzanini e Carlo Macrì)

M5S: «È migrantopoli, Alfano si dimetta»
E sui migranti e gli arresti della Dda di Catanzaro si scatena il botta e risposta tra Movimento 5 Stelle e Alfano: «Migrantopoli è una realtà che deve essere smantellata al più presto – si legge sul blog di Beppe Grillo – I centri di accoglienza sono una gallina dalle uova d’oro». E sulla foto del ministro degli Esteri Angelino Alfano con Leonardo Sacco, governatore dell’associazione di volontariato «Fraternita di Misericordia» di Isola di Capo Rizzuto, nonché presidente della Cofraternita Interregionale della Calabria e Basilicata, tra i 68 arrestati nell’operazione di Catanzaro, Grillo attacca: «Tutti i partiti che hanno governato hanno avuto a che fare con lui. Proprio come con Buzzi per Mafia Capitale. Dal Cara di Mineo a Crotone passando per la malagestione di Lampedusa? guarda caso, sempre tutti amici del Ministro Alfano. Alfano, la misura è colma: dimissioni subito!». corriere.it

“Gli arresti degli affiliati al clan Arena sono un risultato importante e rilevante nella lotta quotidiana che lo Stato porta avanti contro la ‘Ndrangheta. Un plauso, dunque, al Procuratore Nicola Gratteri e ai Carabinieri della Polizia e della Guardia di Finanza di Catanzaro e Crotone per questa ennesima operazione di successo”. A dirlo è Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo e deputato calabrese di Alternativa Popolare.

E aggiunge: “Quella di oggi è una vittoria anche di tutti quei cittadini onesti oppressi dall’arroganza della malavita. Siamo riusciti a indebolire una cosca radicata sul territorio e a smantellarla. Le indagini faranno il loro corso e faranno di sicuro la giusta chiarezza sulla gestione del Cara di Isola di Capo Rizzuto. È inaccettabile lucrare sulle difficoltà degli altri”. crotonenews.com

Sullo scandalo ‘ndranghetista a Crotone mi porrei il problema di dove fosse la senatrice Dorina Bianchi mentre succedeva di tutto e se si ha traccia di alcuna sua denuncia preventiva delle malefatte della Famiglia Arena, i boss di Crotone, dove la senatrice è di casa da decenni. Appunto. Bravissimo, forse più del solito, Nicola Gratteri, 

Per la Dorina nazionale siamo pronti a scusarci nel caso, un giorno, si dovesse scoprire che l’agente investigativo in gonnella sul territorio era proprio la Bianchi che, per anni, mimetizzandosi in un continuo cambio di casacche politiche, in realtà, svolgeva il ruolo di orecchie, occhi, bocca per conto della Procura e dei Servizi Segreti. Ma temo che non ci sia nulla di eroico nell’attività della parlamentare di lungo corso e che non ci sia nessuna Mata Hari di Crotone: al massimo, la signora, stava alle costole di Angelino Alfano. Fernati di dire sciocchezze che ti giochi la reputazione. La verità vera è che entrambi avevano troppo da fare, impegnati come sono a promuovere il Ponte sullo Stretto. Avevano altro da fare per accorgersi di cosa succedeva dalle loro parti. Lei nel collegio elettorale dove la sua famiglia vive agiata da tempo, e lui al Viminale. Due incapaci con occhi foderati di prosciutto, direte voi. Chissà, scriviamo noi che ancora aspettiamo di sapere da Bianchi Dorina il nome di quel servitore/traditore dello Stato che le disse di stare alla larga dal sottoscritto. Ora si vede chi silente (o incapace di capire?) dovrebbe essere cacciata dal ruolo istituzionale. Si vede e sempre più si vedrà. 
Ciao, ciao Dorina l’elegantina.

Oreste Grani