Le piante ci sentono bene e sono intelligenti. Trump è sordo e furbo. Ma potrebbe essere anche cretino
Le piante – lo hanno scoperto i ricercatori dell’University of Western Australia – possono sentire il rumore dell’acqua che scorre nel suolo e nelle tubature e far crescere le loro radici verso quella direzione. Inoltre, durante questa ardita sperimentazione, gli scienziati hanno appurato che non c’è verso di ingannarle: se lo scorrere dell’acqua è registrato non fanno una piega e tengono alla larga le radici dalla fonte del rumore artificialmente costruito per provare ad ingannarle. Le piante inoltre, è certo, tranne la parola (che vede disgraziatamente Trump possiede) percorsi come sono da una qual forma di “corrente” hanno tutti gli altri sensi. Questa è – ovviamente – una tipica “notizia falsa” da web, inventata da me per mettere ancora più in ridicolo l’ignoranza (e quindi la pericolosità) di Donald Trump, Presidente degli Stati Uniti d’America che ancora crede (ma Trump è in grado si avere una sua opinione?) che il clima, l’ecosistema, la natura violata, siano questioni di poco conto e che il Mondo ruoti intorno alla caccia ai terroristi dell’ISIS, armati e foraggiati dai Sauditi a cui lui stesso a fatto vendere tonnellate di armi.
Le piante (anche quindi i carciofi, le pannocchie, le zucchine, i cetrioli), evidentemente, ascoltano, con attenzione, le “informazioni” che la natura gli riserva e che gli fa pervenire attraverso canali fino a ieri misteriosi. Misteriosi fino ad ieri perché, viceversa, la notizia che le piante ascoltano è vera, così come è vero che i Sauditi, amici intimi di Trump e di suo genero Kushner, finanziano i tagliatori di teste dell’ISIS.
Nel frastuono informativo che vi perseguita, ho voluto aggiungere una notizia, apparentemente minore, che spero vi introduca, con chiarezza provocatoria, ai temi su cui si giocherà il vostro futuro. Senza una conversione in chiave ecologica dell’intero sistema energetico la vita, già complessa, diverrà, ancora più insostenibile per gli uomini, gli animali, le piante, e perfino per le apparentemente inanimate “rocce”.
Dove anche lì, se lo si sa ascoltare, vive e respira il Kami.
Ma che c’azzecca, direte voi, parlare di Kami a Donald Trump? Niente, appunto.
Un ultima considerazione: le ore di Taormina, apparentemente inutili come non mai, hanno consentito, viceversa, in modo plateale, di aver prove di che razza di personaggetto di poco conto (e in quanto tale pericolosissimo) i pupari hanno messo alla Casa Bianca.
E poi, caro Paolo Mieli, dici che non ci sono complotti sula faccia della Terra! E se non è frutto di un “complotto” un tale torso alla guida di mezzo mondo, quando è che ci dobbiamo preoccupare delle regie occulte?
Oreste Grani/Leo Rugens