Ma quando lo farete fuori questo affiliato alla Hathor Pentalpha? E per sostituirlo con chi?
E chi se ne fregaaaaaaa, direbbe il simpatico e intelligente Alessandro Milan, di Radio 24 ore.
Comincio col dire, quindi, da complottista all’ennesima potenza, che l’attacco dell’ISIS allo Stade de France in occasione della partita amichevole Francia-Germania, anticipava l’attacco all’asse Parigi-Berlino che era ed è, oggi, in realtà, il vero obiettivo della politica estera antieuropea di Donald Trump. Francia, Germania, Belgio e, ogni tanto, una sdrumatina alla Gran Bretagna perché non si sa mai.
Come si vede, per farneticare di complottismo, parto da lontano: Francia e Germania, con uno spruzzo di Belgio e senza mai dimenticare la Gran Bretagna, nel caso avesse dubbi con chi stare.
A volte le bombe sono vere, a volte sono falsi allarmi come quello che ha colpito il concerto rock che si doveva tenere ieri al circuito di Nurburing a due passi da Kobleza, in Germania appunto.
Senza mettere bombe vere, se i ragazzi di mezza Europa non avessero mantenuto una lucida disciplina per evacuare il raduno, sarebbe stata una strage da calca o almeno una semicarneficina come invece è avvenuto tra il pubblico dei tifosi juventini a Torino.
Per dare sostanza ulteriore alla mia teoria del complotto americano parto dalla costruzione artificiosa del mito di Abu Musab al Zarquawi che certamente sapete chi e cosa sia stato considerato, per dieci anni, dalle intelligence di mezzo mondo.
La figura di questo signore diviene un mito dopo che gli americani, colpiti l’11 settembre del 2001 dall’attacco “saudita”, lo fabbricano come tale.
L’operazione mito consistette nell’averlo farlo ritenere, dopo il discorso di Colin Powell al Consiglio di Sicurezza dell’ONU (meglio di così per lanciare una campagna?) un superterrorista. Powell ne parla al Mondo invece di dargli solo la caccia.
Alla fine del 2004 (dal 2001 al 2003 i servizi americani si erano dati da fare per raccogliere le prove necessarie per giustificare l’attacco preventivo in Iraq) al Zarquawi fu condannato a morte in contumacia per un complotto (poi sventato!) da lui organizzato in Giordania e per gli assassinii, nel 2001 di un cittadino israeliano, Yitzhak Snir, e nel 2002, del diplomatico americano Lawrence Foley. Entrambe le operazioni erano state rivendicate da una sconosciuta organizzazione armata (gli Onorevoli della Giordania). Cose oscure che spero non si venga mai a scoprire che erano state istruite artatamente per fabbricare dal nulla il mito del super terrorista. Comunque, tendevo a dire che il califfaccio cattivo Abu Bakr al Baghdadi ha costruito, a sua volta, il proprio mito partendo dalle ceneri di quello fasullo di al Zarquawi. Fasullo quello di al Zarquawi, mi chiedo se anche per l’ex prigioniero del Centro di detenzione gestito dagli americani in Iraq che prende il nome da Ronald Bucca, capo dei vigili del fuoco di New York, rimasto ucciso l’11 settembre sotto il crollo delle Torri Gemelle, non sia stato a sua volta un gran trucco architettato appositamente. Certo, anche Abu al Baghdadi non si capisce perché sia stato amnistiato e liberato se non per essere pronto a fare la staffetta con al Zarquadi.
Comunque il Califfaccio, non solo ha organizzato dal nulla l’ISIS con soldi sauditi (anche questa volta) ma, una volta lanciato il brand, in nome del’ISIS, l’Europa è stata messa sotto tiro e in particolare gli attacchi si concentrano in Francia, Germania e nel Belgio.
Gli attacchi in Inghilterra potrebbero essere altro.
Farneticazioni? Il tempo lo dirà.
Oreste Grani/Leo Rugens
Perbacco è un attacco di COMPLOTTISMO, grave, niente alcoolici per una settimana e cosa seria leggere Pinocchio prima di dormire ! !
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Il problema di Leo Rugens, come sanno le persone che mi conoscono bene, è che è astemio. E non per incapacità a saper “reggere” gli alcoolici. Bevevo solo, prima che il tumore mi mangiasse un rene, per disinibire il mio eventuale interlocutore. E in vino veritas, come Anghessa dovrebbe sapere…. Per quanto riguarda Pinocchio invece, tengo a dire, sono un cultore per motivi di sensibilità nei confronti del viaggio iniziatico che il bel libro metaforicamente rappresenta. Viaggi latomistico. Anche se apparentemente siamo lontani dal post in oggetto colgo l’occasione per segnalare la mossa sul Qatar di queste ore. Se Anghessa volesse essere leale con questo marginale ed ininfluente blog dovrebbe ammettere che le date parlano chiaro su le prese di posizione sul tema ribaldi, tagliagole, finanziatori da cercare da quelle parti e in Italia. In Italia dalle parti di Torino e non mi riferisco alle drammatiche ore appena trascorse. Ma questo è un altro discorso che poco ha a che vedere con il complottismo. Il mio e quello degli altri.
Grazie per l’attenzione.
O.G.
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Il mio era un commento scherzoso su un certo c
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Il mio era soltanto una battuta scherzosa su un “Certo ” complottismo.Nessuna provocazione,poi Pinocchio è ben più profondo che una semplice letturetta. Cordialità
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Caro Anghessa il blog vive di attenzione dei lettori intelligenti (e lei lo è) e opportunità di dire cose che vadano oltre le intenzioni stesse di chi le scrive.
Per quello le ho risposto così. Per dire semplicemente che anche a me Pinocchio piace molto perché, come è noto, da un ciocco di legno, passo dopo passo, scalino dopo scalino, esperienza negati dopo esperienza negativa arriva ad essere pensante ed adulto.
Grazie ancora.
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