Anghessa alias Torriani alias agente Alfa Alfa dice, ancora oggi, cose puntuali sull’Africa e i rifiuti tossici che gli rifiliamo

Oggi, il vostro Orestino Granetto ha deciso di pavoneggiarsi più del solito. Se vi infastidisco, in un centesimo di secondo (che meraviglia l’informatica), andate da un’altra parte. Viceversa, se decidete di rimanere a leggere le mie ininfluenti e marginali questioncelle, vedrete che di motivi ce ne sono per pavoneggiarmi. Ho un lettore (a volte ne basta uno ma buono) che gentilmente mi scrive e che sembra gradire le più stupidagginette “senza timbri”.

Ritengo sia la persona “patriotticamente raffinata” che anni addietro si era chiamato in vari modi (tra gli altri Gianfranco Torriani detto Gianni) ma in realtà sempre di Aldo Anghessa si trattava. Un amico che si è accorto che tra i miei lettori c’è l’Anghessa mi segnala un pezzo comparso il 17 gennaio di quest’anno, sull’autorevole “Avvenire”, organo della Conferenza episcopale italiana dedicato a ricordi dell’Anghessa. Ricordi ben proiettati sull’oggi. Come la Macchina del Tempo deve sempre saper fare.

Buona lettura e ancora saluti  a “Gianni Torriani”, alias Aldo Anghessa, alias Alfa Alfa.

Oreste Grani/Leo Rugens


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