38 rinviati a giudizio (per ora, innocentissimi, minchia, sono!!!) per tangenti ANAS

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Tutti grillini! O forse, no! Anzi, mi sembrano tutte signore e signori organici al sistema partitocratico che precede l’irruzione nel mondo parlamentare di questi alieni a cinque stelle.

Ma la volete smettere di dire che tanto sono tutti uguali? Al massimo, i pentastellati, sono un po’ dilettanti nel mestiere complesso del dover gestire la P.A. dopo decenni di saccheggio indiscriminato. Dilettanti, ma non ladri di Stato! C’è una bella differenza, comunque e sempre. All’ATAC, ad esempio, mancano 8 miliardozzi di euro (che sarebbe la cifra, in dollari, che Nazarbayev, Presidente del Kazaksthan, diceva che Ablyazov si era rubato e per cui, dandogli la caccia per il mondo intero, lo voleva vivo o morto) e nessuno per nessun motivo potrà mai dire che li hanno determinati, come buco, i grillini. Che, notoriamente, sono insetti altri dalle cavallette o dalle termiti. All’ANAS (se non vanno tutti assolti), ne vedremo delle belle. Ma certamente, ad indagini ultimate, nessun cittadino del M5S risulterà aver toccato illecitamente un solo centesimo. Quando gli organigrammi dell’ANAS dovranno cambiare non potremo, ai subentranti, accollare le marachelle di questi 38. Prima è prima, dopo è dopo, come diciamo da queste parti.

Oreste Grani

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Luigi Giuseppe Meduri, laureato in giurisprudenza, giornalista pubblicista, è stato funzionario dello Stato prima e della Regione poi.

Milita nella Democrazia Cristiana e nel 1975 diviene Consigliere comunale a Reggio Calabria, ricoprendo la carica ininterrottamente fino al 1990 e rivestendo più volte l’incarico di Assessore comunale alla Pubblica Istruzione ed alla Cultura.

Eletto nel 1990 Consigliere regionale per la Democrazia Cristiana, ricopre prima l’incarico di Segretario ed in seguito quello di Assessore regionale della Giunta presieduta da Donato Veraldi, con deleghe al Lavoro, alla Formazione professionale ed alla Pubblica Istruzione. Riceve altresì diversi incarichi amministrativi di partito. In seguito aderisce al Partito Popolare Italiano. Nelle elezioni regionali del 1995 diviene nuovamente Consigliere tra le fila del PPI e risulta eletto Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.

Il 22 gennaio del 1999 diventa Presidente della Regione Calabria, a seguito di un “ribaltone” che determina la sostituzione della maggioranza di centrodestra e l’istituzione di un nuovo governo regionale di centrosinistra, guidato proprio dal popolare Meduri e sostenuto dai partiti de Ulivo.

Alle successive elezioni regionali del 2000, diviene nuovamente Consigliere regionale. Lascia l’incarico nel 2001, quando viene eletto nelle liste del L’Ulivo alla Camera dei deputati, nel collegio uninominale di Locri.

Aderisce alla Margherita, nelle cui liste si candida al Senato della Repubblica nel 2006, non risultando eletto. Nel corso di quella legislatura ha, tuttavia, ricoperto il ruolo di Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture, nel Governo Prodi II.

Aderisce poi al Partito Democratico, della cui Assemblea nazionale è attualmente membro. Il 22 ottobre 2015 Meduri è stato arrestato nell’ambito di una indagine per tangenti per appalti Anas. Il 31 dicembre 2015, l’uomo politico calabrese è stato scarcerato su istanza della difesa, accolta dal gip presso il Tribunale di Roma Giulia Proto.