La roulette cinese/coreana ha cominciato a girare
Chissà quando capiremo/verremo a sapere, con certezza, cosa sia accaduto, era il 2007, alla fine dell’ultimo round dei colloqui a sei che si erano tenuti per cercare di risolvere l’annosa questione delle due Coree. Sembrava che la situazione fosse avviata alla distensione. Per qualche giorno sembrò che la strada della pacificazione fosse realmente imboccata. Kim Chong’ il, sembrò preferire la cooperazione e gli aiuti finanziari al confronto militare. Il mondo diplomatico valutò come sincero l’intendimento nordcoreano di invertire il percorso verso la nuclearizzazione. Invece, da quel momento in poi, la scena si è progressivamente ingarbugliata fino, dieci anni dopo, a portare il mondo intero sull’orlo di una vera e propria catastrofe. Perfino l’oro che non dovrebbe più essere indice di quasi niente, in pochi giorni (tre), è salito come se fossimo a un’ora da una guerra nucleare, sia pur ingaggiata al livello locale. Ci devono essere state delle sottovalutazioni di tipo culturale. Per essere arrivati a questo punto, nessuno deve aver detto agli americani come siano “razzisti” i coreani e che mai si sarebbero piegati essendo, tra l’altro, come popolazione, dei testardoni arroganti e fanatici. I coreani si sentono una razza superiore e quindi con gente che ha pensierini tanto delicati c’è poco da scherzare. I trumpisti stanno incrociato le lame con gente pericolosa e siccome sono a loro volta guidati da degli eccentrici pazzarelloni, mi sembra che il futuro, per tutti noi, potrebbe essere dei peggiori. I leader dei due Paesi, sono entrambi dei “falliti” che devono mostrarsi meglio di quanto siano. E in più entrambi hanno le rispettive caste militari che li premono.
Il deteriorarsi della situazione ci dice inoltre che la Cina non sa, non vuole, non può svolgere quel ruolo di calmiere che ci si sarebbe aspettato. Per ognuna delle tre varianti ipotizzate ci sono letture possibili ma in un modo o in altro questo essere arrivati sull’orlo del burrone ci racconta una storia di limiti e di inadeguatezze. Se la Corea del Nord non si ferma e non consegna le armi atomiche, inoltre Pechino esce con le ossa rotte nei suoi rapporti con gli USA, Russia e Giappone. E per coprire questo disagio per la sconfitta diplomatica e politica, la Cina potrebbe decidere di alzare la posta in gioco. E i cinesi, notoriamente, sono grandissimi appassionati di giochi e di scommesse.
Ma una volta tanto che avevo deciso di farmi qualche giorno di riposo, stanco e malato quale sono, non potevate darvi una calmata tutti?
Oreste Grani/Leo Rugens
P. S. Si poteva leggere in una breve didascalia di corredo alla satirica figurina di un album/gadget redatto, a fine 2016, a cura della Associazione Culturale Il caffè geopolitico quanto malamente trovate riprodotto fotograficamente di seguito:
Se leggete bene, il brano si conclude con la frase: “… Kim dovrà fare attenzione a non tirare troppo la corda, pena una pericolosa escalation militare”. Mi piacciono i tipi dotati di pre-veggenza.
Due persone mancanti di visione, una negli USA, l’altra in Corea del nord: intente a mostrarsi i muscoli come due bulli in spiaggia, non vogliono – o non possono, per mancanza della visione di cui sopra – pensare alle conseguenze delle loro parole e scelte.
Se la Corea del nord attaccasse per prima, potrebbe causare gravi danni, ma che il suo leader creda di uscirne senza problemi avendo contro praticamente tutto il mondo è utopia. E dall’altro lato abbiamo un Trump privo di classe e litigioso come un chihuahua, che nei giorni dispari dichiara inimicizia a questo o a quello, come se dividere le proprie forze su più fronti fosse una mossa intelligente.
Non sono solo due spregevoli guerrafondai, sono pure due persone poco furbe e cieche al mondo, i due leader: non mi stupirebbe, se da entrambi i lati qualcuno decidesse di rispolverare l’antica pratica di freddare il capo scomodo: forse faccio ancora in tempo a propormi come colone per Marte!
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A mio parere la visione strategica scarsa l’abbiamo come al solito noi italiani: al posto di preoccuparci per una Germania che discute (e quando la germania discute, significa che almeno Siemens e gli altri briganti sono pronti….) di riarmarsi di testate atomiche e noi pensiamo a ciccio Kim che non fara’ nulla finche’ la cina non sara’ pronta ad affrontare gli Usa (i militari USA indicano come data di break even il 2025 o 2023 a seconda dei loro report) per riportare la earthland al centro della scena mondiale.
Il pericolo imminente e’ la germania (sparita dai notiziari improvvisamente), cosi’ come altrettanto velocemente il problema dei migranti si e’ mitigato (la storiella del migrante povero e denutrito che sborsa 10k / 15k USD per venire da noi, no regge piu’ per evidente divergenza tra storitelling e realta’).
L’italia in tutto questo dovrebbe sganciarsi velocemente dall’euro e dalla germania, diventare velocemente neutrale, sapendo che Germania, Francia, Inghilterra ed USA ci ostacolerebbero attivamente dal percorrere questa strada (migranti e ius soli sono anche utili a questo scopo… vero Soros/Gentiloni/PD?)
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