Le tre scimmiette Renzi, Gentiloni, Alfano questa volta devono parlare

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Il blog di Raffaele Pengue è chiarissimo, nel linguaggio e nelle finalità, a proposito del Caso Regeni. Lo fa utilizzando la prosa e i contenuti di un’altro (MarcoTravaglio) che non gliela manda a dire. Mi accodo terzo in questa doverosa attività informativa, da sannita  (quale sono) cocciuto come Pengue (spero che non si offenda del complimento!) e a pie’ fermo, come il piemontese Travaglio. Renzi, Gentiloni, Alfano (ma anche il direttore dell’AISE ed altri) ci devono dire tutto quello che sanno. Noi non li molliamo, caro Luciano Foschini, per difendere la memoria di Giulio Regeni e uno straccio di residua sovranità nazionale. Da oggi, come abbiamo sempre fatto dal primo momento, fino al 4 settembre p.v., giorno in cui il Governo Gentiloni risponderà sul Caso Regeni, ogni momento utile ci dedicheremo a questo ennesimo atto osceno attuato a scempio della Verità e della nostra intelligenza. A prescindere da Khalifa Haftar e dal suo puparo Al-Sisi che vanno trattati per quelli che sono. Con l’Egitto va cambiato il passo e questo cambiamento va fatto sul piano strategico culturale. Senza un vasto orizzonte concettuale e geopolitico continueremo a farci trattare a calci in bocca. Senza scelte strategiche mediterranee nulla sarà possibile. Dovremo aggrapparci esclusivamente al manico dei tre ombrelli: ENI, Vaticano, Criminalità. Ma come sanno tutti quelli che hanno avuto un ombrello, anche il migliore dei parapioggia, prima o poi, si rompe.

Oreste Grani/Leo Rugens


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