Loretta Napoleoni e il Governo ipotizzato dal M5S
Se ancora potessimo scegliere, indicherei, come avevo fatto a suo tempo (SEMPRE DI PIÙ LORETTA NAPOLEONI. POSSIBILMENTE A CINQUE STELLE – TENETEVI ALFIO MARCHINI PERCHÉ NOI SCEGLIAMO LORETTA NAPOLEONI – L’M5S CHIAMA LORETTA NAPOLEONI A SOCCORRERE L’ECONOMIA ITALIANA DISASTRATA), Loretta Napoleoni come Sindaco di Roma. Certamente non si sarebbe fatta fare fessa dal primo Marra di passaggio. La Napoleoni è un economista (mi sembra che con tutti i guai romani la cosa ci stava bene), un’analista politica (mi sembra che di visione siamo certamente carenti dalle parti del Campidoglio) e scrittrice. Certamente saper scrivere male non fa. Ma soprattutto la signora è una specialista di finanziamento di gruppi terroristici e, udite udite, di riciclaggio di denaro. Argomento che giudiziariamente va sempre di moda ma potrebbe avere una super stagione a settembre/ottobre prossimi venturi. Parla fluentemente l’inglese e ha un’ottima fama internazionale, sia in ambienti accademici che non. Una piccola/grande Ernesto Nathan, insomma. Alcuni titoli di libri da lei scritti ci aiutano a conoscere di cosa si è interessata scientificamente e con successo:
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TERRORISMO S.P.A.
Millecinquecento miliardi di dollari o, se si preferisce, il cinque per cento del valore della produzione mondiale. È l’ammontare dei capitali su cui possono contare le organizzazioni eversive di tutto il mondo. Un flusso di denaro enorme e in continua crescita che nel corso degli anni ha alimentato le attività di gruppi diversissimi e, dopo la caduta del Muro di Berlino, è passato per lo più sotto il controllo di una potente oligarchia mediorientale: quella che, dopo aver combattuto a fianco dell’Occidente nella lotta contro l’impero sovietico, ha giurato guerra ai suoi finanziatori del passato. Ma nel tempo della globalizzazione dei mercati è ancora possibile distinguere gli interessi di Osama bin Laden e degli altri prìncipi del terrore da quelli della finanza occidentale? Per la prima volta l’ordine mondiale emerso dopo l’11 settembre non appare come il risultato di un presunto scontro di civiltà o di un’immaginaria guerra di religione, ma come la diretta conseguenza di interessi economici che uniscono e allo stesso tempo dividono Oriente e Occidente.
Economia canaglia. Il lato oscuro del nuovo ordine mondiale
I consumatori vivono oggi in un mondo virtuale idilliaco costruito dai media. Intrappolati in una fitta ragnatela di chimere economiche e politiche, i cittadini ne sono spesso (e inconsapevolmente) parte integrante. Ma la realtà economica globale è un pianeta che muta con sconcertante intensità e rapidità. A gestirlo è l’economia canaglia, una forza indomabile in mano a nuove generazioni di spregiudicati uomini d’affari, imprenditori e finanzieri. I cittadini alimentano un subdolo meccanismo che li danneggia. Ma tutto ciò è già successo. Attraverso esempi concreti, Loretta Napoleoni descrive l’avvento e la diffusione dell’economia canaglia, invitando ad aprire gli occhi e a conoscere veramente il mondo in cui viviamo: dalla caduta del Muro di Berlino, attraverso gli anni novanta, la rivoluzione cibernetica, il diffondersi della pirateria fino alla tragedia delle Torri Gemelle e alla costruzione dell’impero economico cinese e di quello finanziario islamico.
Isis. Lo stato del terrore. Chi sono e cosa vogliono le milizie islamiche che minacciano il mondo
Le decapitazioni dei prigionieri. La pulizia etnico-religiosa nelle zone occupate dell’Iraq. La proclamazione di un Califfato. Queste sono le cose che i media hanno cominciato a raccontarci nell’estate 2014 sull’Isis, i pochi frammenti di un mosaico nuovo e terribile, a cui il mondo non era pronto. Queste milizie hanno conquistato un territorio più vasto del Texas nel cuore del Medio Oriente, hanno dissolto i confini dettati dal colonialismo occidentale un secolo fa, hanno costretto gli Usa a tornare a bombardare l’Iraq. Ma chi sono, da dove vengono, come hanno fatto a diventare così potenti, e fin dove possono arrivare? In questo libro Loretta Napoleoni, uno dei massimi esperti di terrorismo internazionale, offre al grande pubblico il ritratto dell’Isis, il cui stesso nome è mutato molte volte, a seconda delle diverse condizioni sul campo e nel sistema mediatico. Perché, scrive Napoleoni, “quel che distingue questa organizzazione da ogni altro gruppo armato che l’ha preceduta e quel che ne spiega l’enorme successo sono la sua modernità e il suo pragmatismo”. Questa nuova minaccia punta a un ambiziosissimo obiettivo: far nascere dalle ceneri dei conflitti mediorientali non un gruppo terroristico, ma un vero e proprio stato, con un suo territorio, una sua economia e un’enorme forza di attrazione per i musulmani fondamentalisti di tutto il mondo.
Mercanti di uomini. Il traffico di ostaggi e migranti che finanzia il jihadismo
In una ricostruzione che si avvale di interviste esclusive a negoziatori, membri dei servizi segreti, esperti del contrasto al terrorismo e alla pirateria, ex ostaggi e molti altri, Loretta Napoleoni ci porta nel mondo complesso dei mercanti di uomini.
«I mercanti di uomini non sono diversi dai mercanti di schiavi del XVIII secolo, dai colonizzatori del XIX o dai dittatori del XX, tutti convinti di poter decidere liberamente della vita altrui. E vivono e operano nei nostri Paesi. Nessuno è al sicuro, neppure noi.»
È un business sofisticato quello che ogni giorno fa approdare migliaia di rifugiati sulle nostre coste. Chi lo controlla? Una nuova categoria di criminali, nata dalle disastrose risposte occidentali alla tragedia dell’11 settembre e dal collasso economico e politico di molti Stati-chiave in Africa e Medioriente. Tutto è cominciato con il traffico di cocaina, trasportata dalla Colombia in Europa lungo le rotte transahariane. Le stesse rotte sono servite per far perdere le tracce di decine di ostaggi occidentali, rapiti per finanziare gruppi terroristici e bande criminali, dopo la destabilizzazione della Siria e dell’Iraq e l’ascesa dell’Isis. Oggi su quelle piste viaggia un’altra merce: esseri umani, a milioni, in fuga da guerre e povertà verso un Occidente che credono più accogliente e più ricco di quanto non sia. Un commercio che costa migliaia di vite, e che vale miliardi. In una ricostruzione che si avvale di interviste esclusive a negoziatori, membri dei servizi segreti, esperti del contrasto al terrorismo e alla pirateria, ex ostaggi e molti altri, Loretta Napoleoni ci porta nel mondo complesso dei mercanti di uomini, spiegando come le vite umane vengono “valutate” in termini economici e come alcune scellerate politiche occidentali alimentino tanto il mercato dei riscatti quanto il traffico dei clandestini. Proprio il circolo vizioso tra economia ufficiale ed “economia canaglia”, che rischia di portare l’Europa alla rovina ma che arricchisce molti, sta producendo uno tsunami di migranti e un’escalation di incertezza che lascia spazio ai populismi, a fenomeni come la Brexit o l’ascesa di Trump negli Usa. L’Occidente riuscirà a sopravvivere al rovinoso fallimento della globalizzazione?
Isis. Lo stato del terrore. L’attacco all’Europa e la nuova strategia del Califfato
Loretta Napoleoni ha scritto il primo libro sull’ISIS che sia apparso sul mercato italiano, nel novembre del 2014. Dopo gli attentati di Parigi, con questa nuova edizione approfondisce la sua analisi e svela la strategia del terrore in Europa.
Le decapitazioni dei prigionieri. La pulizia etnico-religiosa nelle zone occupate dell’Iraq. La proclamazione di un Califfato. Queste sono le cose che i media hanno cominciato a raccontarci nell’estate 2014 sull’Isis, i pochi frammenti di un mosaico nuovo e terribile, a cui il mondo non era pronto. Queste milizie hanno conquistato un territorio più vasto del Texas nel cuore del Medio Oriente, hanno dissolto i confini dettati dal colonialismo occidentale un secolo fa, hanno costretto gli Usa a tornare a bombardare l’Iraq. Ma chi sono, da dove vengono, come hanno fatto a diventare così potenti, e fin dove possono arrivare? In questo libro Loretta Napoleoni, uno dei massimi esperti di terrorismo internazionale, offre al grande pubblico il ritratto dell’Isis, il cui stesso nome è mutato molte volte, a seconda delle diverse condizioni sul campo e nel sistema mediatico. Perché, scrive Napoleoni, “quel che distingue questa organizzazione da ogni altro gruppo armato che l’ha preceduta e quel che ne spiega l’enorme successo sono la sua modernità e il suo pragmatismo”. Questa nuova minaccia punta a un ambiziosissimo obiettivo: far nascere dalle ceneri dei conflitti mediorientali non un gruppo terroristico, ma un vero e proprio stato, con un suo territorio, una sua economia e un’enorme forza di attrazione per i musulmani fondamentalisti di tutto il mondo.
Tutto questo lo chiamerei curriculum. Ma mi dite chi cazzo non le ha consentito di candidarsi, a suo tempo, a Sindaco della Capitale? Spero che sia stata lei, in quel frangente, a ripensarci. Speriamo, persa la prima occasione, che sia prevista una sua partecipazione al governo prossimo venturo. Al Ministero dell’Interno, ad esempio o agli Esteri. Vedrei, con un tale innesto, meno deboli i ragazzi pentastellati che, viceversa, ad oggi, su troppi argomenti di cui la nostra è considerata una specialista, si espongono a turlupinature andando in giro a chiedere, tra l’altro, a degli obsoleti signori cosa sarebbe potuto accadere se gli anglo-americani invece di sbarcare ad Anzio fossero approdati a Civitavecchia, dopo averla tormentata con bombardamenti per far credere che quella era la località prescelta. O forse il dubbio angoscioso storico riguardava Calais rispetto alle spiagge della Normandia. Preferisco sapere che dalle parti del Governo che verrà, si aggirino signore che sanno di ISIS e della sfida all’Occidente da parte dei mussulmani sunniti che sono, di fatto, quei cattivacci che hanno attaccato a Barcellona. E non solo lì.
Oreste Grani/Leo Rugens che non è parente – neanche alla lontana – di Loretta Napoleoni