Avere buon naso e non solo quello

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Sono stato, nei “giorni della canicola” (quest’anno si potevano ben chiamare così), non in ferie, come ho onestamente dichiarato anticipatamente, ma a trastullarmi (con la fantasia) con due divinità (Afrodite e Persefone) dai regni opposti ma necessari l’uno all’altro. Sono stato a celebrare, in luogo noto solo a me e pochi altri, le Adonie alla faccia vostra che quasi tutti ignorate l’esistenza stessa di tale festa ferragostana. Adone che forse sapete essere nato da Mirra, figura leggendaria trasformata in albero per aver commesso incesto con il padre, diviene, sin da giovanissimo, un gran seduttore di belle donne (vedete il sogno audace a cui mi sono lasciato andare?) e, nella tradizione greca (da dove veniamo secondo voi noi che ci chiamiamo Oreste?), un amante dallo sperma abbondante, dotato di una potenza sessuale esuberante ma destinato a morire ucciso da un cinghiale e nella vicinanza di piante fredde e umide che lo condannano all’impotenza e alla sterilità.

Venere e Adone

Sono stato, per premiarmi/consolarmi dopo un anno a scrivere stupidaggini, alla Festa di Adone, in Atene, celebrazioni dedicate esclusivamente alle donne. Con la fantasia mi sono fatto donna e mi sono andata a godere, in questa insolita veste, gli emuli di Adone. Ho scoperto che la Festa di Adone è una festa di aromi che accanto alla funzione culturale di unione Dei/uomini, ne svolgono un altra – ben più importante – erotica e di seduzione.    

Adone

Oreste Grani/Leo Rugens