La ‘Ndrangheta può permettersi di farsi sequestrare mezza tonnellata di cocaina come se niente fosse?

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In questi anni sono tornato più volte sul tema della cocaina e delle immense quantità che dello stupefacente approdano nei nostri porti ed in particolare in quello di Gioia Tauro.  Anche oggi il nostro Paese ha avuto la sua dose quotidiana con un sequestro di ben 218 chili.  Direte che se sequestrano tali quantitativi, sta funzionando il contrasto. Certo, può essere anche così. O, forse, no. Comunque, vorrei che rifletteste sula dimensione del fenomeno. 218 chili di cocaina pura corrispondono ad almeno a 6.500.000/7.500.000 pippate al prezzo che in quel momento il mercato impone. Tenete conto che con gli attuali sequestri il mercato si presume si stia impennando o che alla cocaina potrebbero sostituirsi altre droghe che potrebbero essere ancora più dannose di quella tradizionale.

Tenete conto che con l’uso e l’abuso, si produce una progressiva diminuzione della stimolazione euforizzante, una contrazione della durata degli effetti, una caduta verticale della sensazione di benessere.

I cocainomani non riconoscono i colori, non quantificano correttamente le distanze e, soprattutto, non riescono a valutare la pericolosità delle azioni che compiono. Possono porre in essere atti di violenza verbale e fisica, e, come tutti i consumatori di droghe che subiscono dipendenza, possono essere pericolosi per sé e per gli altri.  Dal punto di vista prettamente fisico-medico l’assunzione di cocaina provoca ipertensione anche grave da contrazione dei vasi sanguigni, dilatazione “forzosa” delle pupille, aumento della temperatura corporea, aritmie cardiache, collasso cardiocircolatorio, gastriti, nausea, vomito, inappetenza, tremori, cefalee, sudorazioni, brividi, ritenzione urinaria e intestinale. Un vero schifo, un vero cataclisma sulla salute e sulla collettività. Questi pezzi di merda dei trafficanti e dei loro complici, hanno la responsabilità di tutto questo e di più. I consumatori di cocaina (come altri di altre sostanze), per procurarsi il denaro necessario all’acquisto, spesso commettono atti criminosi per procurarsi le “dosi”. La gravità di questi reati varia a seconda della gravità della dipendenza.

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Sentiamo il magistrato Nicola Gratteri, un’autorità in materia, cosa diceva, in proposito, alcuni anni addietro: “La ‘Ndrangheta è egemonica nel traffico internazionale di cocaina, e possiede il monopolio del traffico in Europa (le dimensioni dei sequestri confermano che si tratta di un macro mercato ndr) grazie ai canali diretti di approvvigionamento dai Paesi del Sudamerica e alla dimostrata abilità nel gestire complessi sistemi di riciclaggio. Agli occhi dei narcos, la ‘Ndrangheta è l’organizzazione più affidabile, perché quasi impermeabile al fenomeno del pentitismo.

Vediamo di capire di cosa stiamo parlando: i 530 chili che solo in Calabria sono stati intercettati nelle ultime settimane, vi dovrebbero dare un’idea della dimensione del fenomeno. Non so (nessuno lo sa esattamente) quanti siano gli assuntori in Europa ma certamente in Italia sono più di un milione e mezzo le persone che, quotidianamente/settimanalmente, “pippano” o si iniettano o fumano, a mo’ di “crack”, cocaina. E scusate la semplificazione.

Rileggete: almeno un 1.500.000 di assuntori solo in Italia! Dal Ministro dell’Interno, Domenico Minniti, detto Marco, oltre che di cose bizzarre (si può dire “bizzarre” senza essere denunciati?) su migranti, accordi con gli eredi/discendenti dei Senussiti, prevenzione contro i terroristi jiadisti, mezza parola, in quanto calabrese, la vorremmo sentire dire su quanto sta accadendo da quelle parti.

Oreste Grani/Leo Rugens

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