“La strategia dell’Inganno” un libro di Stefania Limiti
Ci sono dei libri che oltre a leggerli vanno studiati. E dopo averli studiati vanno consultati per incrociare le affermazioni in essi contenuti con altre che dalle fonti più diverse emergono o si possono recuperare. Questi libri andrebbero ciclicamente ripresentati alla stampa (distratta), agli addetti ai lavori della materia trattata, ai cittadini desiderosi di essere informati con maggiore scientificità di quella che l’overdose di notizie vere, false o autentiche la rete, consente. Questi libri si meriterebbero di divenire dei classici. Come si intendono in letteratura. Se non li hai letti, devi farlo per evitare di perdere tempo dietro a visioni parziali. Uno di questi libri è certamente l’ultimo lavoro di Stefania Limiti (La strategia dell’Inganno 1992-93. Le bombe, i tentati golpe, la guerra psicologica in Italia – edizioni chiarelettere), studiosa che ama definirsi giornalista e che io preferisco, nella mia semplicità, chiamare “specialista in cose complesse che abbiano attinenza con la sicurezza dello Stato”.
Classici quindi che vanno tenuti in biblioteca ma anche pronti ad essere usati come materiali didattici in master da strutturare a fini formativi di settore. Ho avuto il piacere di assistere, giovedì 28 u.s., presso la sede dell’Ordine nazionale dei giornalisti, ad alcune ore di ragionamento intorno a quegli avvenimenti drammatici a cui specificatamente è dedicato il libro. I ragionanti erano (oltre ovviamente alla Stefania Limiti): il coautore di un libro altrettanto significativo (“I Complici”), Sandro Provvisionato, sempre scritto con la Limiti; il giornalista Peter Gomez, oggi al Il Fatto Quotidiano e per anni al gruppo L’Espresso; due magistrati super addetti ai lavori quali Otello Lupacchini (con l’immancabile papillon al seguito) e Vincenzo Macrì. Ore intense dove i ricordi e le considerazioni di questi professionisti/studiosi si sono percepite come quasi fossero una sola lezione magistrale sul tema della necessaria strategia di sicurezza della Repubblica. Ho sentito la presenza dello Stato e parlare di Lui come difficilmente si sente in altre cerimonie commemorative indette in occasione del ricordo dei nostri caduti nel contrasto alla criminalità e nella difesa dei valori costituzionali. Scrivo questo post con gratitudine per il lavoro che Stefania Limiti da anni compie.
Oreste Grani/Leo Rugens
L’ha ribloggato su O LADO ESCURO DA LUA.
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