Cosa lega la redazione di questo blog a Paolo Messa, intelligente ideatore del magazine Formiche?

zanelli

Da alcuni anni (e non quindi in qualche casuale occasione) il magazine “Formiche” di Paolo Messa, arriva spesso buon secondo rispetto a cose che faccio o penso. Un giorno saprò perché. Banalmente, questo avviene perché mi attenziona, confermando le dicerie che danno il capace Messa, contiguo alle Agenzie di Intelligence. E non solo del nostro Paese. Ma questa affermazione ovviamente è solo frutto di una visione paranoica di un vecchio signore marginale e ininfluente.

Nel testo che oggi riporto, facendo riferimento in modo velato ad una manifestazione doverosamente con qualche omissis, chi sapesse di me, dei miei amici sopravvissuti, dei miei ultimi collaboratori fedeli e avesse strumenti culturali per intellegere gli avvenimenti, si renderebbe conto che, anche questa volta, “prima è prima e dopo è dopo”. Formule misteriose, quindi, dell’alchimista  Leone Ruggente che, come a volte capita, scorrettamente, dicono tutto e niente. Il prima, questa volta, è il 12 giugno 2017 e il dopo è il 23 luglio 2017. Veniamo alla sostanza a cui comunque diamo, per la parte del dopo (23 luglio), un dieci per la scelta del personaggio e per l’ottima intervista che come al solito bisogna saper fare, facendo le domande giuste. Per quanto riguarda il prima (12 giugno) mi do anch’io un dieci per quello che ho scritto, ma con lode. Per motivi che chi vivrà vedrà. Rimane che a prescindere da queste questioni narcisistiche tra me e Paolo Messa (di cui in realtà immagino non sappia nulla, per cui mi scuso con lui per questo gioco provocatorio), il gen. Nicola Zanelli è un uomo di grande valore e capacità di interpretare quelle “convergenze evolutive” che questo marginale e ininfluente blog da sempre auspica tra il mondo civile e quello militare. Pochi – come Zanelli – sanno interpretare il concetto da noi messo appunto sulle auspicabili “convergenze evolutive” tra questi mondi ancora troppo lontani e che devono avere non solo nella sfilata rituale del 2 giugno il loro momento sinergico nell’interesse superiore della Nazione. La posizione culturale di questa redazione in materia di sussidiarietà allo Stato, si riassume nelle espressioni che trovate a seguire che, come ho accennato, abbiamo dovuto punteggiare di omissis ma che nella sostanza, semantica e concettuale, riteniamo legittimo riprodurre e rivendicare con orgoglio.

A pochi mesi di distanza dall’esordio nel settore della cooperazione civile – militare avvenuta all’– OMISSIS –, manifestazione – OMISSIS – tenutasi a  – OMISSIS –, dal 16 al 18 novembre 2016, e dopo aver partecipato alle celebrazioni del  – OMISSIS –, l’Associazione – OMISSIS – viene accolta all’– OMISSIS –La cultura è risorsa strategica per lo sviluppo di un Paese e questo vale particolarmente per la nostra Italia. La cultura è tessuto connettivo dell’intera comunità umana e fabbrica di valore immateriale. In – OMISSIS –abbiamo creato un luogo mentale imprenditoriale animato da persone e da imprese consapevoli del valore di quanto la cultura e l’amore per la Patria possano restituire allo sviluppo economico del Paese con la missione di trasformare questo sentire diffuso in una vera e propria leva organizzativa.

Il progetto culturale ideato dalla nostra Associazione, per il quale abbiamo deciso di partecipare a questa manifestazione, mira, tra le altre finalità, ad una sempre più articolata e robusta conoscenza tra i mondi civile e militare. – OMISSIS –, con questa presenza e per l’opportunità di cui ringraziamo gli organizzatori dell’evento, vuole testimoniare, in spirito di servizio e in funzione sussidiaria, il legame inscindibile che si deve sempre più rafforzare tra la società civile e le Istituzioni militari, con particolare riferimento – come nel caso di questa manifestazione – con quelle d’eccellenza rappresentate in questi giorni qui al  – OMISSIS –. Pertanto è nostro compito e dovere farci protagonisti, in ogni occasione possibile, di tali “convergenze evolutive” favorite, come in questo caso, da quanto, in termini scientifici e di innovazione tecnologica, la nostra Associazione, in stretto rapporto con gli imprenditori e le risorse intellettuali che ci sostengono, ha deciso di rappresentare.

Questi appuntamenti di reciproca conoscenza, che auspichiamo diventino sempre più frequenti, hanno la finalità di modificare il modo di gestire e amministrare aspetti sensibili della vita del Paese, ritenendo noi che questi momenti di attività sinergiche e consapevoli siano il fondamento di libertà e di democrazia che devono sempre di più essere i veri punti di forza della Repubblica e delle attività che si strutturano nell’ambito delle Istituzioni militari e degli organismi internazionali a cominciare dalla stessa NATO.

Su questi presupposti è nata– OMISSIS –, associazione di donne e uomini riunitisi per svolgere attività di servizio sussidiaria alla Repubblica Italiana nel campo della consulenza strategica finalizzata all’affiancamento allo Stato e per farsi stimolo dei necessari processi di cambiamento, nella formazione, nei servizi, nella comunicazione, nella progettazione, nell’innovazione tecnologica, nella ricerca scientifica, nell’internazionalizzazione economica da svolgersi in massima sicurezza e con gli imprenditori a loro volta sostenuti appositamente e prudentemente da quelle Istituzioni repubblicane che sempre di più debbono essere sviluppate e articolate in questa direzione strategica.

È auspicabile che questi legami e queste scelte di tipo culturale e operativo diano vita ad iniziative funzionali al fine produttivo della sicurezza stessa, bene primario, in un ambito applicativo e operativo civile, energetico, ambientale, sanitario e, come in questo caso, militare. Iniziative che riteniamo debbano moltiplicarsi quali vere frontiere di quella autorevolezza che il Made in Italy, anche in questo campo, deve assumere.

Perché, è bene dirlo e non dimenticarlo, il – OMISSIS –, il  – OMISSIS –, il – OMISSIS – sono i protagonisti principali e maggiormente esposti di quanto sempre di più accade nei complessi, variegati scenari geopolitici in cui operano. Reparti d’eccellenza che cogliamo l’occasione per ringraziare dell’ospitalità e dell’opportunità che ci stanno offrendo.

Giustamente anche Paolo Messa, buon secondo, ben consigliato da chi evidentemente ne sa più di lui, scopre il valore di questi reparti e di questi uomini a cui già oggi dobbiamo molto. E in futuro sempre di più dovremo.

Dopo questa ampia premessa leggetevi l’intervista a cui ho fatto riferimento e godetevi la chiarezza dei ragionamenti del gen. Zanelli, militare etico,

Oreste Grani/Leo Rugens

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