Cosa lega quell’ipocrita di Tony Blair alla morte di Daphne Caruana Galizia
Niente e tutto. Certamente la coraggiosa giornalista investigativa non è stata fatta saltare in aria perché aveva lasciato un fidanzato dopo aver scoperto di essere stata tradita.
Questa morte (più di altre) è una storia tutta politica che ha un movente di tipo prettamente geopolitico. In speciale modo la questione della corruzione evidentemente soffoca la vita civile, culturale, sociale, economica dell’isola. Luogo di malaffare da secoli, anche da quelle parti, la misura deve essere colma e chi prova a disturbare il manovratore, toccando i fili, muore. La dinamica dell’omicidio (l’ordigno confezionato da mani esperte) descrive la gravità dell’atto punitivo messo in atto. Della violenza attuata, facciamone subito una questione di politica estera, non disgiunta da altri episodi che quotidianamente accadono nel Mediterraneo. Non consideriamo luogo minore Malta. Anzi. Non consideriamo i politici oggetto delle intelligenti e coraggiose inchieste di Daphne Caruana Galizia, persone come tante altre. Nel caso di Tony Blair, ad esempio, dietro quella faccetta da brillante signore che tanto piaceva quando era premier, si cela un soggetto altamente pericoloso per stile di vita e frequentazioni massoniche. E uno che poi si scusa, si pente, si converte, ma che quando agisce manda alla morte migliaia di persone senza in quel momento pensarci un minuto in più. Soldi, soldi, soldi come se non gli bastassero mai. Ma è impossibile che siano solo i soldi il movente. E veniamo alla peculiarità di questo post a cui tengo più di altri.
Gente di potere e di soldi ma non solo. Non a caso, quando li ritroviamo affiliati a queste super logge, sono già donne e uomini molto, molto, molto ricchi. Per cui è evidente che i giuramenti nelle loro tane hanno altre finalità che il semplice potere politico ed economico. Li definirei veramente patti di sangue con in premio/posta elementi di potere legati a conoscenze rituali e sapienziali che potrebbero esulare dalle questioni legate a quanto il politico o il super banchiere è solito aspirare. Direi che questi signori e signore mirano ad essere iniziati a materia misterico-sofica. Questi mostri sognano la “non morte” e, per averla, sono pronti a tutto. Anche e soprattutto che altri muoiano al loro posto o per colpa loro. Non è il denaro quindi che bisogna solo seguire – come consigliava giustamente Giovanni Falcone – quando ci si trova di fronte a queste macroscopiche avidità. Quando i numeri diventano senza limiti, quasi illeggibili (immaginate cosa sia una tangente di un miliardo di dollari!!!!!), ci si trova davanti a gentaccia sanguinaria che sogna olocausti e ritualità che propizino la loro eccezionalità e la loro desiderata immortalità.
Oggi vaneggio più del solito o forse sono straordinariamente vicino a dire il vero. Tendo a non parlare di questi mostri in questo modo per non evocare il loro mondo del Male. Ma è ora di immaginarli capaci di ritenere di avere diritto ad essere pagati cifre immense, ottenute lucrando sul bisogno di riscaldamento di milioni di altri che aspettano quel gas per non morire di freddo o per poter cucinare il cibo vitale per se, per i loro vecchi e per i loro bimbetti. Se li immaginiamo capaci di tali pensieri e desideri, perché non dovremmo immaginarli mossi da una visione di vita diabolica? Se non sono i Tony Blair, il Lucifero contemporaneo, quali dovrebbero essere? Se non sono questi i veri diavoli che arrivano a pensare di essere segretamente fratelli dei Bin Laden o degli Abu Bakr al Baghdadi per innescare il consumo delle armi e delle vite, per sentirsi altro dal resto degli umani, chi possiamo definire diavolo?
Che la vita che ancora era giusto che fosse vissuta da Daphne Caruana Galizia, la sua saggezza, il suo coraggio civile, non siano vanificati.
Oreste Grani/Leo Rugens