E Malta comincia a battere criptovaluta per Astana

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Antonio Maria Costa

Tutto ruota attorno al progetto definito tra l’Astana International Financial Center (Aifc) e la società maltese Exante, che prevede un accordo di cooperazione per sviluppare il mercato delle criptovalute in Kazakhstan e far diventare l’Aifc, creata per decreto presidenziale nel 2015, un polo tecnologico internazionale. Nello specifico, l’intesa prevede che Exante (nel 2012 i suoi fondatori hanno varato il primo fondo in bitcoin al mondo) lancerà la piattaforma Stasis, che servirà come base per la valuta digitale del Paese.

L’esplosivo che ha martoriato il corpo di Daphne Caruana Galizia farà comprendere a molti che Malta non è solo un’isola delle vacanze o la custode di alcuni capolavori di Caravaggio, bensì che è un centro internazionale di riciclaggio e di affari grondanti sangue.

In merito ai bitcoin e alle criptovalute, premetto che non ne capisco nulla, mi affido ai giudizi di Antonio Maria Costa, che, nel romanzo The Checkmate Pendulum le descrive come una specifica invenzione di astute menti dedite al tema del riciclaggio, menti di lingua russa, a quanto pare. Il “Costa, dalla sua iniziale Laurea in Scienze Politiche presso l’Università di Torino al PH.D conseguito a Berkeley, passando per gli studi di economia matematica a Mosca e il suo articolato ventaglio di esperienze professionali, da Sottosegretario Generale dell’Ocse a membro del Comitato interinale del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, a Direttore Generale per l’Economia e la Finanza della Commissione Europea a Segretario Generale della Bers, a Direttore Generale dell’Ufficio dell’Onu a Vienna fino al 2010” non pare un dilettante come me, bensì un super esperto che, immagino, stia ben attento a non sputtanare la propria reputation scrivendo cose a vanvera o “fuori tema”, come a volte mi si rimprovera.

Daphne probabilmente conosceva bene la Exante e probabilmente ha ragione il Foschini di Repubblica a sostenere che la sua morte abbia un’impronta mafiosa legata a traffici illeciti di petrolio e fa bene, il Foschini, a sottolineare la presenza mostruosa di società dedite al gioco on line e ai centri di scommesse sull’isola di Malta, ben sapendo che alcune sono legate alla ‘ndrangheta. Che ne pensa il Foschini delle paginate di pubblicità che il suo giornale vende a tali soggetti?

Per tornare al Costa e alle sue considerazioni circa le criptovalute, bisogna considerare un aspetto importante del problema, ovvero il conflitto che si sta innescando tra il sistema bancario tradizionale e quanti puntano su queste monete con la finalità di creare un sistema finanziario parallelo, potenzialmente capace di trasformare il volto dell’economia, quindi della storia dell’umanità. Staremo a vedere.

Dionisia

PS La commissione antimafia si recherà lunedì a Malta; non voglio pensare che la morte di Daphne sia un segnale di benvenuto…