Un Parlamento di camerieri dice Marco Travaglio con troppa signorilità piemontese
Aggiungiamo noi che piemontesi non siamo. Un Parlamento di camerieri, ancelle/meretrici, cocainomani, mercenari, ladri di stato, agenti al servizio di paesi terzi, imbroglioni che si spacciano per laureati senza esserlo, giocatori falliti di poker, gente organica alle mafie di tutte le latitudini, gente sempre ai mezzi con Lottomatica e similari, pupazzi spinti da dietro da Giancarlo Elia Valori o, alternativamente, da Luigi Bisignani, gente che non capisce che se uno dice Fabrizio Saccomanni al posto di Ignazio Visco sempre sta parlando di un uomo che deve tutto alla pregressa affiliazione alla peggiore massoneria che oggi operi in Europa e nel resto del Pianeta, gente senza formazione e studi specifici se non una confermata abilità nel fare e ricevere sesso orale (è reato dire che quello molti politici ritengono sia la specializzazione a cui si deve mirare per essere ripresentati in lista con una legge elettorale che nulla ha di democratico?) compreso la tradizionale leccata di culo o di piedi per i feticisti, oggi varerà un’altra legge anticostituzionale che consentirà però di fare giorno per la partitocrazia un’altra volta. Il baluardo MarcoTravaglio si deve essere venduto anche lui per dei gianduiotti Venchi se si è limitato a dire che si tratta di un Parlamento di camerieri/e, offendendo la categoria dei servitori a tavola. E così dicendo non mi riferisco in realtà assolutamente ad un comportamento sleale di Travaglio che continuo a stimare percome si batte coraggiosamente ma a come, se uno è troppo per bene e democratico liberale come lo è Travaglio, si senta impotente davanti ai violenti. Se uno non ha mai tirato un cazzotto in faccia ad un pezzo di merda che si sentiva al sicuro perché nessuno gli poteva dare un carico di botte, non può capire quale sia la strada da scegliere. Così come capita ormai a Grillo e ai troppo per bene pentastellati.
La situazione è gravissima perché chi potrebbe fermarli non ha formazione culturale sufficiente per fermarli e gli altri, se scegliessero la violenza, sarebbero etichettati come dei pazzi provocatori un po’ terroristi. Censurati da tutti i ben pensanti, verrebbero chiusi in galera dove dovrebbero invece stare gli altri. La partitocrazia/calciocrazia (avete visto in mano a chi state con il caso Diaconale/Lotito?) è realmente al potere e nell’insediarsi si è anche presa i vertici delle Forze Armate per cui la possibile interazione tra civili e militari che salverebbe il Paese da questo giro di garrota ulteriore, non è possibile. Siete destinati a morire asfissiati, confortati dal fatto che vi mandano pure a votare. A meno che i “vespri siciliani” non diano un segnale talmente forte che questa volta il sangue scorra a buon diritto. State parlando di gente che ha fatto pippa (se non qualcuno si è anche fatto una “pippa” libidinosa) quando sono stai massacrati Borsellino e Falcone e che ora si prepara a tornare alla guida del Paese dopo aver infiltrato nella sinistra un loro pupazzo. Verdini fece eleggere Franco Ceccuzzi, nella primavera del 2011, sindaco di Siena sotto la falsa bandiera della sinistra; Verdini ha fatto da ponte per il Nazareno; Verdini, da Aulla, ha garantito i voti ieri e oggi ci riproverà. Prendete atto che la Repubblica non è guidata e presieduta da chi ritenete voi ma da un pluripregiudicato in attesa dell’arresto. Se uno diceva cose del genere quando era Gelli a menare le danze, gli davano del farneticante complottista. Ieri, solo Vannino Chiti (e pochi altri), che di cose toscane se ne intende, si è dissociato realmente e non in pantomima. Escludendo ovviamente gli scontati a cinque stelle. Ma che, come vedete, per formazione politica pregressa assente, non sono stati sufficienti. A meno che, in Sicilia, Santa Rosalia non ci pensi lei.
Oreste Grani/Leo Rugens