Il re di Spagna e Mariano Rajoy, quando citano la UE, sono dei bugiardi patentati
Qualche superficiale commentatore si azzarda a dire che ci potrebbe essere una mediazione “dell’Europa” nella questione catalana. Se fosse stata una gara per la più buona crema catalana a Master Chef, sarebbe cosa più semplice. Di quale Europa parla il commentatore bizzarro di turno? Esiste solo l’Europa dei banchieri e quella esprime solo posizioni totalmente a sostegno del business che Mariano Rajoy gli deve garantire in quando affiliato in massoneria. In quella massoneria e in nessun’altra. In più in Europa, provate a non dimenticarlo, comandano ancora re e regine. Usciamo dal ridicolo e teniamo gli occhi aperti su chi in queste ore decide le rimozioni e gli arresti. A voi raccontano cazzate su cazzate e difficilmente i padroni dei media richiameranno la vostra attenzione sul cuore della questione che ruota intorno a Barcellona: l’obsolescenza e l’anacronismo delle monarchie. Io nella mia semplicità non cesserò di richiamare la vostra di attenzione sul particolare che quella proclamata unilateralmente si chiama Repubblica di Catalogna. Punto.
Dall’altra parte c’è uno che si sente re di questa cippa di minchia e che mai mollerà il trono se non a furor di popolo. Siccome alla maggioranza degli spagnoli sembra che la monarchia vada bene, si tenessero uno che siccome viene al mondo da una vagina rispetto ad un’altra ritiene di doversi cuccare tutte le ricchezze di un territorio e lasciassero andare per la loro strada i repubblicani catalani. Ma è questo che re e regine (i veri proprietari delle banche che si camuffano dietro alla Banca Centrale Europea) non possono ammettere come realtà che diverrebbe destabilizzante e innescherebbe la cessazione del principio di “prepotenza” su cui i regni si fondano. Da sempre. E basta, Il resto sono cazzate. Il re e la regina di Spagna devono le loro ricchezze, e quindi il loro potere, alla rapina/tosaggio sistematico dei territori che con le stragi, gli impalamenti, le malattie, nei secoli, hanno tenuto in schiavitù. Lo stesso i reali del Belgio o d’Olanda, in una gara di difficile soluzione a chi sia stato più sanguinario e parassita. Questi tre regni (tengo volutamente fuori quello di Inghilterra) sono gli azionisti di controllo dell’Europa come la conoscete. Altro non esiste. Altrimenti si chiamerebbero Stati Uniti d’Europa, avrebbero un solo esercito, una sola intelligence, una bandiera non insignificante come quella che sventola nei loro palazzi e soprattutto un inno cantabile. E i re sarebbero in pensione. Certo che nessuno sta dando una mano alla Catalogna, perché nel resto del Mondo i complici, gli alleati, i sodali dei criminali che si spaccino per la dirigenza europea, sono in maggioranza e controllano, tramite le super-logge massoniche, l’esistenza di miliardi di persone. Ormai, sostanzialmente, in nodo sofisticato e differenziato, le oligarchie antidemocratiche si sfidano avendo per posta il dominio del Pianeta ma è una questione solo di chi di “loro” deve prevalere. Le “Catalogna”, per di più repubblicane, non devono esistere.
Tenete conto che avete davanti dei veri e propri truffatori che si spacciano da anni per persone legittimate a fare quello che fanno sotto l’egida della UE ma tutto, dico tutto, da quelle parti, è falso. E come se uno vi volesse affittare un immobile che non fosse suo o la persona che firma non potesse firmare. Dico questo perché il re e le regine, con la loro stessa presenza quali sottoscrittori degli accordi, li invalidano. Tutti gli accordi europei sono falsati da queste firme che non hanno nessuna legittimità. Anzi, c’è proprio un vizio di consenso, se devo attenermi ad altri pensieri giuridici, perché quando il re di Spagna firma, sa che non può firmare. Il re lo ripeto fino alla nausea non può essere suddito di un’altro Stato, anche se è un simulacro di realtà giuridica come l’Unione Europea. I re e le regine, mettiamoci una pietra sopra, non potrebbero mai “farsi sudditi” di uno Stato. Per legge.
Il re di Spagna è spergiuro dal primo momento, figurarsi se può dare lezioni di legittimità al Parlamento catalano, perché non può essere cittadino di un’altro Stato. Può fare finta, come fanno lui e i suoi colleghi, quando parlano di Europa e quando sostengono che la Catalogna non può fare questo o quello. Sono loro che sono degli imbroglioni usurpatori del diritto naturale delle genti a non essere servi e sudditi di nessuno che si devono fare da parte. E su questo terreno di legalità e prove logiche il vostro modestissimo blogger non teme rivali. Anzi se sento qualcuno che sostiene il contrario lo classifico e lo catalogo con estrema facilità tra i servi del monarca di turno. E se ha questa vocazione a servire un re o una regina può solo avere o un’indole perversa o un tornaconto personale. Terzo non è dato come non è dato che i re e le regine non siano degli arroganti psicopatici.
Oreste Grani/Leo Rugens