Nuovi armamenti atomici e furbetti dei mini satelliti
Post che, a mo’ di trailer, apre una pagina, che doverosamente chiamerò “dolorosa” e che preferirei non venisse mai scritta del tutto, né sulla sabbia, né nel web, né, tantomeno, nelle aule dei tribunali. Viceversa, con oggi, comincio a lasciare traccia per gli Archivi di Stato come la pensi questo marginale e ininfluente blogger sulle tecnologie aerospaziali, satellitari, militari, civili, civili-militari e degli imprenditori a cui, se non capiscono quale codice etico debba ormai cominciare a regolare il settore, bisogna, con le buone o con le cattive, farglielo capire.
La prendo alla larga ancor di più di come sono solito fare. Comunque, chi mi conosce sa che è meglio non spingermi sulla pista di decollo, evitando di farmi ritenere che mi si possa trattare come un “povero scemo”. Al resto, avete diritto, ma non provocatemi su questo terreno: sono ritenuto, a ragione o a torto, un uomo molto, molto, molto intelligente. Da altri detrattori, molto-molto-molto pericoloso.
Ognuno ha il suo limite (o più di uno) e questo è il mio.
Dicevamo che la prendo un po’ alla larga ma interro, in questo atipico post,s ciò che mi sta a cuore e quando dovesse venire il tempo, dissotterrerò l’ascia di guerra. E nel colpirvi con il mio tomahawk volante (è doveroso dirvelo) vi assimilerò allo stupido Ezio Bigotti (è un reato dare dello stupido a qualcuno?) a cui, anni addietro, suggerii di smetterla di pensare al suo futuro come un “maxi pulitore di cessi” (questo è il Global Service) perché per lui, troppo biricchino, sarebbe finita molto, molto, molto male (vedi CONSIP) e di seguirmi in Kazaksthan per immaginarsi imprenditore intelligente capace di finanziare sviluppo tecnologico italiano nel lancio dei mini satelliti, utilizzati in stretto rapporto con le informazioni di quella che per semplicità chiameremo “agricoltura intelligente”. Tanto per fare un esempio.
Fine della premessa.
Il vento, forse lo sapete, è considerato un elemento vivifico per il Pianeta e quindi, per quell’animaletto un po’ stronzo che è l’uomo, prezioso. Quanto il vento metaforicamente diviene di guerra, c’è poco da pensare alla vita. Quando soffia forte-forte, alle porte di casa nostra (dove è il Libano se non ad un passo?), c’è poco da stare allegri. Non che quanto stesse accadendo già nel Mediterraneo non ci dovesse preoccupare ma ora con quello che si intuisce, direi che una scossa su terreno di quel nostro adagio che “la politica estera è tutto”, bisognerebbe darsela. Soprattutto perché A FARE IL MINISTRO DEGLI ESTERI AVETE ACCETTATO CHE CI METTESSERO QUEL “NULLA ORGANIZZATO” DI ANGELINO ALFANO.

Vediamo subito di sgombrare il campo: da anni, particolarmente nel settore nucleare, i potenti della terra stanno spendendo soldi a palate, per armarsi. Certamente gli otto del club (Usa, Russia, Cina, India, Pakistan, Francia, Regno Unito e Israele) e forse anche Corea del Nord e Iran, sono impegnati in costosissimi piani per la costruzione di armi atomiche (mi scuso della semplificazione tipica del profano) sempre più “fiche”, ma in quanto tali ancor più pericolose perché fanno ritenere ai nevrotici che guidano il mondo e i loro eserciti che, tali ordigni, nella loro dimensione tattica possono essere più facilmente usabili. A questi 8/9 Stati, dovete aggiungere le strane ed ancor più pericolose situazioni dei Paesi (e l’Italia è una di questi) in cui di bombe atomiche ce ne sono a centinaia (ad Aviano e Ghedi BS, si dice ci siano oltre 50 ordigni nucleari, “sotto chiave” USA) sparse tra Germania, Belgio, Olanda. Questi Paesi non-non-non possono fiatare su questo argomento o verrebbero trattati ancor peggio che fossero delle “Catalogne repubblicane”. La Turchia a me non sembra un posto sicuro eppure è infarcita di ordigni atomici. Nell’ex mondo sovietico la situazione lo sa solo il vostro dio come sta. Certamente, non credo che il Kazakhstan di Nazarbaiev sia un posto sicuro. In Polonia e Romania, viceversa, ci sono le batterie USA.
Passiamo ai vettori multi lanci. Su questo terreno, gli Stati più forti economicamente ed attrezzati tecnologicamente, si stanno letteralmente scatenando. E questo il vostro amico profano (marginale ed ininfluente come il suo bloggino) invece sa di cosa stiamo parlando e un giorno mi tolgo perfino lo sfizio di dire il perché, citando il giorno e l’ora, dell’affermazione che ho sto facendo. I russi hanno missili semoventi denominati RS-24 Yars che possono essere equipaggiati fino a 6 testate nucleari programmabili per colpire diversi e tra loro lontani obiettivi. Se vi sembra già l’Apocalisse, immaginate un vettore capace di disseminare, senza nessuna casualità, 15 ordigni nucleari dopo essere salito tanto in alto da sembrare sparito alla vista e invece da lontano-lontano azzerare mezzo mondo o distruggere quasi tutto quello che con decenni di fatica altri scienziati hanno messo in orbita.
Che palle, che palle, che palle! Ma questi tutta questa capacità di fare cose straordinariamente intelligenti non la potevano indirizzare verso la soluzione dei macro problemi che riguardano la condizione miserevole in cui vivono alcuni miliardi di umani? Tenete conto che noi italiani, da alcuni anni, annaspiamo, senza troppi fondi a disposizione, nel settore dei multilanci dei satelliti. Nel nostro caso che ho in mente, alcuni nostri progettisti, in situazioni di semi garage/scantinato, riescono a mettere, nello stesso vettore, fino a 35 palle/cubi con strumentazione intelligente. Il mio sogno è che la nostra Italietta metta in orbita mini attrezzature capaci di monitorare milioni di persone nel settore della sanità, che siano diabetici o cardiopatici o quanto altro vorremo. Il mio sogno è che ci si renda utili con queste tecnologie sapienti per il bene dell’Umanità e non per azzerarla in atroci sofferenze. A questo, durante il sonno e quindi il sogno, in realtà lavoro. Ma nulla vieterebbe, se uno è cattivo e scioccamente avido, che in quelle scatole cm. 20×20,15X15,10×10 ci si mettesse altro per “ungere” la Terra di orrore. Che dire della tonnellata di sterline oro (in realtà “solo” 50 miliardi di dollari) che Camerun ha dato l’ordine (in accodo con il capo Elisabetta II) di spendere per rinnovare tutta la flotta di sottomarini (questo è il vero segnale che la guerra si avvicina) da rottamare (questi sono dei pazzi sanguinari) con i nuovi modelli denominati Dreadnought (un nome una promessa) dotati di missili Trident II (che nomi originali che gli danno a questi ordigni di distruzione di massa) con a bordo, come sorpresa per i malcapitati che li vedessero piovere dal cielo dei Mark 4 A?
Robbbbba forte come vedrete quando scoppieranno! Perché se non sono destinati a scoppiare , che cazzo servono tutti questi ordigni? Mi taccio sulla Francia, Cina, Usa, Pakistan, India, Israele, Corea del Nord (?), Iran (?) non perché non ci sia da dire di loro ma semplicemente perché farò altre puntate se mostrerete di avere interesse al tema. Il tema, se vi fosse sfuggito, è che fine state per fare “voi”. Perché, viceversa, io ho già vissuto a lungo e posso dire che me la sono goduta intensamente l’esistenza: mai un giorno passato senza pensare e, confortato, da un’intestino cronometrico. Sono i giovani che dovrebbero agire per provare a fermare l’Olocausto possibile. Troppi incolti, nevrotici, cocainomani, alcolizzati, sessodipendenti e stitici tra le classi dirigenti per non avere il dubbio che un lampo vi potrebbe/ vi accecherà, amiche pecore e amiche capre. Un lampo è poi il buio eterno a dare ragione a questo deficiente e a un po’ di saggia e pre-veggente letteratura “uranica”. Oggi mi andava di dire questa cosa iettatoria per l’Umanità intera e al tempo dare un avviso ai naviganti se decidessero di “non rispettare i patti”.
Oreste Grani/Leo Rugens, re degli indicizzatori nelle classifiche dei maggiori motori di ricerca, a cominciare da Google.
Una precisazione: i missili siti in Turchia sono stati spostati in Romania dopo il fallito colpo di stato Gullen / Erdogan
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Grazie e buona giornata
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