Generale Gallitelli lei ci fa o c’è?

berlughali

Da giorni (questa cosa che quel dozzinale battutaro/barzellettiere di Berlusconi cercasse di mettere in mezzo il generale Leonardo Gallitelli – un altro ragazzo di 70 anni! – per fargli fare il pupazzo del ventriloquo alle politiche del 2018 circolava da un paio di settimane) cercavo una battuta vecchia del Silvio nazionale da equiparare a questa che finalmente mi pareva buona. Niente. Sono andato a riprendere perfino l’antologia “Anche le Formiche nel loro piccolo si incazzano” per vedere se, tra 540 battute, ne spuntava una di degna di questo nome, da attribuire a Berlusconi. Niente, a meno che proprio la 540esima (La Legge è uguale per tutti!), che viene attribuita giustamente ad un anonimo, non la volessimo considerare del delinquente nazionale. Battute geniali di nomi prestigiosi (Grillo viene definito, giustamente, nel indice biografico, con Benigni, il più grande attore comico italiano) ma niente che potesse essere degno di questo nostro ex capo di Governo.

Alla fine mi sono arreso e ho considerato questa della candidatura dell’ex Comandante in Capo di tutti i Carabinieri d’Italia finalmente una freddura di qualità. In realtà, è il Berlusca che si butta nel mercato delle fake news. Ora basta.

Mi sto rincoglionendo anch’io se finisco in burletta una cosa tanto grave.  Cosa grave che nessuno deve far passare sotto silenzio. Creare disinformazione è, ad esempio, non ricordare pedissequamente che Silvio Berlusconi è un criminale e che è paradossale, per farsi bello (difficilissimo) e onesto (impossibile) che faccia circolare il nome di Leonardo Gallitelli come candidato a premier nel caso che a lui, criminale, non sia concesso di candidarsi. Spargere fake news è tacere su questi cambi di ruolo tra ladri e guardie. Disinformare è non ricordare all’opinione pubblica che Berlusconi è lo stesso che aveva candidato/nominato Cesare Previti quale Ministro della Difesa, risultato delinquente con condanna definitiva. Spargere veleno è non ricordare tutti i giorni che Berlusconi ha nominato Ministro di Polizia uno come Claudio Scajola. Cioè un criminale. Spargere false notizie è non ricordare, nel momento che circolano tali ballon d’essai, che Berlusconi e i Fratelli dell’Utri sono stati per anni una sola cosa. Costruire false notizie è fare finta di non ricordare che Berlusconi non ha mai spiegato chi gli consegnò il denaro in contanti (valige e valige) per capitalizzare la neo Fininvest quando si fusero la Fininvest Roma srl e la Fininvest srl il 19 giugno 1978. Ricordo il giorno perché il 20 giungo 1978, per Leo Rugens, è un giorno indimenticabile. La società che nasce dalla fusione fra le due Fininvest si chiama Finanziari d’Investimento Fininvest srl. Ogni volta che degli specialisti incaricati dai vari tribunali hanno cercato di capire da dove spuntavano i soldi di queste operazioni/aumenti vertiginosi di capitale, la provenienza non è stato possibile ricostruirla, è l’espressione di circostanza. Anche quando la cifra, ad esempio, era 16.431.800.000. Altre operazioni di quegli anni arrivano ad essere quotate 18 miliardi di vecchie lire “effettuate da soggetti terzi non ancora individuati”, arrivano a scrivere i consulenti dei tribunali. Una striscia di offese all’intelligenza di questa dimensione per un decennio. Altro che imprenditore di successo: terminale di capitali oscuri se non illeciti. O bazzecole del genere. Un teppista della finanza che sarebbe sempre andato condannato se un giorno non fosse divenuto il Capo del Governo e non avesse dato disposizione ai suoi sottoposti governativi di preparargli le assoluzioni. Ciò che scrivo è la non disinformazione. Altre versioni degli arricchimenti (che bravo il presidente del Milan!) sono fake news delle peggiori.

anche le formiche

E con questo, sul fronte Berlusconi, chiudiamo. Per oggi.

Passiamo ad altro. Nell’Arma, da troppo tempo, assistiamo a troppe cose che non ci piacciono, ma se Gallitelli accettasse di essere il pupazzo seduto sulle gambe del ventriloquo, cioè di un criminale, sarebbe una vera offesa, un onta non lavabile, alla memoria di tutti i carabinieri onesti che, per pochi e onestissimi soldi, si sono sacrificati, fino a dare la vita, per contrastare i mafiosi, gli assassini, i trafficanti di droga, i terroristi.  Direi che il signor generale, quanto prima, deve diffidare il criminale a strumentalizzare il suo nome, o tutte le riflessioni sul suo passato e la sua carriera sarebbero legittime. A cominciare da quando a firmare la sua nomina a comandante in Capo dell’Arma fu il Ministro della Difesa del Governo Berlusconi, Ignazio La Russa, lo stesso che, proviamo a non dimenticarlo, ha sulla coscienza l’imbarco inutile e onerosissimo dei marò sulle navi mercantili. Del loro imbarco e quindi della loro cattura. Proviamo a ricordare che i marò sono ancora in una situazione di sostanziale non libertà.

Oreste Grani /Leo Rugens